Ecco un altro vaccino contro Sars-CoV-2: l’Ema ha dato via libera al farmaco di Sanofi Pasteur come dose di richiamo

Costruito con una versione della proteina Spike presente sulla superficie della variante Beta, il vaccino di Sanofi Pasteur ha ricevuto luce verde dall’Agenzia Europea dei Medicinali per l’utilizzo come dose di richiamo negli adulti precedentemente vaccinati con un farmaco a mRNA o uno a vettore adenovirale.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Novembre 2022
* ultima modifica il 14/11/2022

Mentre si avvicinano l’inverno e l’influenza e gli esperti riflettono sulle eventuali complicanze di una “triplendemia” con il virus respiratorio sinciziale, arriva un ulteriore alleato contro la potenziale risalita dei contagi da Sars-CoV-2. Si tratta del nuovo vaccino anti-Covid VidPrevtyn Beta, sviluppato da Sanofi Pasteur.

L’Agenzia Europea dei Medicinali ha dato via libera al suo utilizzo come dose di richiamo negli adulti precedentemente vaccinati con un vaccino mRNA o con uno a vettore adenovirale.

Gli effetti indesiderati più comuni osservati durante le fasi di sperimentazione sono stati dolore nel punto di iniezione, mal di testa, dolore muscolare o articolare e una generale sensazione di malessere: tutti sintomi di lieve entità lieve, che si sono risolti nel giro di un paio di giorni.

Il comitato per i medicinali per uso umano dell’Ema ha quindi concluso che i dati ad oggi disponibili sul vaccino VidPrevtyn Beta sono sufficientemente solidi in termini di qualità, sicurezza ed efficacia e per questo ne ha raccomandato l’autorizzazione come dose booster.

Come funziona?

Il vaccino di Sanofi Pasteur è costruito con una versione della proteina Spike presente sulla superficie della variante Beta di Sars-CoV-2 e un adiuvante, cioè una sostanza in grado di rafforzare le risposte immunitarie al vaccino.

Una volta iniettato, il vaccino stimolerà il sistema immunitario a riconoscere la proteina come estranea e a produrre anticorpi e cellule T: insieme lavoreranno per abbattere il virus, prevenirne l'ingresso nelle cellule dell’organismo e distruggere quelle infettate.

Se la persona vaccinata dovesse successivamente entrare in contatto con il virus, il suo sistema immunitario sarà infatti capace di riconoscere la proteina spike presente sulla superficie del virus e contrastarla.

Qualità, sicurezza ed efficacia

La decisione dell’Ema si basa sui risultati di due studi di immunobridging, creati insomma per confrontare la risposta immunitaria indotta dal nuovo vaccino di Sanofi Pasteur con quella di un altro vaccino autorizzato.

Il primo studio ha coinvolto 162 persone a cui è stato somministrato un richiamo di VidPrevtyn Beta o la prima versione del farmaco di Pfizer-BioNTech e i dati hanno dimostrato che una dose di richiamo di VidPrevtyn Beta innesca una produzione di anticorpi maggiore contro la sottovariante Sars-CoV-2 Omicron BA.1 rispetto a Comirnaty.

vaccino-novavax

Nel secondo studio invece sono state arruolate 627 persone di età pari o superiore a 18 anni precedentemente vaccinate con un ciclo completo con un vaccino mRna: i risultati hanno messo in evidenza che il richiamo con VidPrevtyn Beta era stato in grado di ripristinare l’immunità contro diverse varianti del coronavirus.

Fonte | Ema 

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