Emorragia subaracnoidea: da cosa è causata e come riconoscerla

Le emorragie sono pericolose perché sono importanti versamenti di sangue interno. Vediamo cosa accade quando si verifica nelle meningi.
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Valentina Danesi 29 Agosto 2022
* ultima modifica il 05/02/2024

Ovunque si verifichi un’emorragia, si tratta di un episodio molto grave per il nostro organismo e che talvolta può addirittura rivelarsi fatale. L'emorragia subaracnoidea rientra purtroppo in questa lista. È un versamento di sangue in quello spazio compreso tra l'aracnoide e la pia madre, ovvero tra due delle meningi che rivestono a proteggono il tuo cervello. Le cause possono essere diverse: un trauma cranico, ad esempio, oppure la rottura di un aneurisma cerebrale. Fondamentale è intervenire subito, per evitare il rischio di decesso o di invalidità irreversibile.

Emorragia subaracnoidea

Cos’è

L'emorragia subaracnoidea è una normale emorragia, parliamo quindi di una fuoriuscita di sangue causata dalla rottura di un vaso che si verifica nello spazio subaracnoideo cioè lo spazio tra le meningi che sono costituite da tre strati:

  • dura madre
  • aracnoide
  • pia madre.

È tra questi ultimi due che avviene l’emorragia subaracnoidea.

Le cause

Ecco le principali cause per cui può verificarsi questo tipo di emorragia:

  • aneurismi intracranici (sono la causa principale e si tratta della dilatazione anomala e permanente della parete arteriosa o venosa, causata da un trauma o da un'alterazione che la indebolisce)
  • malformazioni artero-venose (MAV).

I sintomi

Ecco i sintomi di emorragia subaracnoidea:

  • mal di testa molto forte
  • febbre
  • vomito (senza che ci siano nausea o malessere)
  • perdita di coscienza (anche fino al coma) o coscienza alterata
  • crisi epilettiche
  • rigidità del collo
  • disturbi della vista (vista offuscata e/o doppia)
  • sensazione di irrequietezza
  • alterazione della frequenza cardiaca e respiratoria
  • fotofobia (intolleranza alla luce)
  • deficit neurologici.

La diagnosi

La diagnosi dev’essere precisa e fatta il più velocemente possibile, ecco perché sono necessari alcuni esami:

  • tomografia computerizzata (TC)
  • risonanza magnetica (RM)
  • Angiografia cerebrale
  • Puntura lombare (nel caso gli esami appena elencati non abbiano dato i risultati previsti e serve per capire per esempio il numero di globuli rossi presenti).

La cura

La scelta di cura si divide in trattamento endovascolare e chirurgia, ma molto dipende dal tipo di aneurisma di cui soffre il paziente, quindi non da una scelta vera e propria. Il trattamento microchirurgico serve per neutralizzare la sacca anomala che si è formata, inserendo una sorta di clip che la chiuda. Per questa operazione vengono usate le tecniche più moderne come l’endoscopia in 3d, il microscopio operatorio e la fluoro-angiografia intraoperatoria. Molto importante è il monitoraggio anche della fase che segue all’operazione.

Il trattamento endovascolare è più semplice e consiste nel raggiungere i vasi cerebrali attraverso l'arteria femorale e nel riempire la sacca aneurismatica con piccoli filamenti in titanio o posizionando stent che hanno sempre lo scopo di escludere la zona dell’aneurisma quindi rinforzare le pareti del vaso.

Fonte| Humanitas 

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