Epidemia di influenza aviaria senza precedenti in Europa. Abbattuti quasi 48 milioni di volatili

La stagione epidemica 2021-2022 dell’influenza aviaria è la più grande finora osservata in Europa: sono stati abbattuti circa 48 milioni di uccelli, ma il rischio per l’uomo è basso. A rivelarlo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
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Valentina Rorato 6 Ottobre 2022
* ultima modifica il 06/10/2022

Numeri senza precedenti, che fanno davvero paura. Una paura, però, che non riguarda direttamente la salute dell’uomo, ma quella degli uccelli.  È quanto emerge da una disamina condotta dall'EFSA, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e dal Laboratorio di riferimento dell'UE, sulla diffusione dell’ influenza aviaria in volatili selvatici e domestici. Pare che da giugno a settembre, in Europa, ci sia stata una elevatissima diffusione di questa infezione, che ha causato l’abbattimento di quasi 48 milioni di uccelli.

Tra l'11 giugno e il 9 settembre 2022 sono stati segnalati 788 casi di virus HPAI in 16 Paesi dell'UE/SEE e nel Regno Unito: 56, 22 e 710 rispettivamente nel pollame, nei volatili in cattività e in quelli selvatici. L'insolita persistenza negli uccelli selvatici si è protratta per tutta l'estate verificandosi in 15 Paesi europei. Il virus ha raggiunto le colonie di riproduzione di uccelli marini sulle coste atlantica settentrionale e del Mare del Nord, causando una massiccia mortalità, in particolare in Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.

Guilhem de Seze, responsabile del dipartimento EFSA che si occupa dell’elaborazione di valutazioni del rischio, ha così raccontato: "Stando i casi rilevati nel pollame e nei volatili selvatici fino a settembre è chiaro che l'attuale epidemia è tuttora in corso. Con l'inizio della migrazione autunnale e l'aumento del numero di volatili selvatici che svernano in Europa è probabile che un maggior numero di essi risulti a rischio di infezione da HPAI, a causa della persistenza del virus in Europa".

L'epidemia più grande d’Europa

La stagione dell'HPAI in corso ha prodotto la più grande epidemia vista finora in Europa, con un totale di 2.467 focolai nel pollame e 47,7 milioni di volatili abbattuti negli stabilimenti interessati dal virus. Inoltre, sono stati notificati 187 rilevamenti in uccelli in cattività e sono stati registrati 3.573 casi di HPAI in uccelli selvatici. La portata geografica dell'epidemia di quest'anno è senza precedenti, con casi segnalati che vanno dalle isole Svalbard in Norvegia al Portogallo meridionale fino all'Ucraina, per un totale di 37 Paesi europei.

È rischioso per l’uomo?

Questa epidemia preoccupa molto, ma pare non essere rischiosa per l’uomo. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) è convenuto che nell'UE/SEE il rischio di infezione per la popolazione umana in genere è basso, e da basso a medio per i soggetti esposte per motivi professionali, con elevato grado di incertezza dovuta all'estrema diversità dei virus dell'influenza aviaria che circolano nelle popolazioni di volatili. Il rischio di trasmissione all'uomo attraverso l'esposizione a prodotti derivati dal pollame contaminati è ritenuto trascurabile.

Influenza aviaria

Hai probabilmente sentito parlare molto di influenza avaria, in passato. È causata da un virus che colpisce diverse specie di volatili e che, in determinate condizioni, può colpire anche l’uomo o altri animali. È una malattia infettiva che si manifesta principalmente con segni e sintomi respiratori, causati da virus a RNA. Gli impatti più significativi dei virus dell'influenza sull'uomo sono quelli derivanti dai ceppi dell'influenza A. Il serbatoio naturale dei ceppi di influenza A è un pool diversificato di virus tra le popolazioni di uccelli selvatici acquatici, i virus dell'influenza aviaria (AI). Questi virus si dividono in quelli ad alta e bassa patogenicità (da cui HPAI e LPAI), in base alla loro gravità nelle specie aviarie che abitualmente infettano. Le epizoozie HPAI continuano a essere documentate in tutto il mondo, a causa dei gruppi di virus A/H5 e A/H7.

Fonte | Ecdc

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