Il termine ernia si riferisce alla fuoriuscita di un organo interno, o di un'altra parte del tuo corpo, dal muscolo o dal tessuto in cui questo è contenuto: probabilmente avrai spesso sentito parlare di ernia del disco, un problema che riguarda la colonna vertebrale e che rappresenta una delle forme più conosciute di questa condizione, ma in realtà l'ernia può venire un po' ovunque, principalmente tra il torace e i fianchi.
Prima di vedere quanti tipi di ernia esistono, in ogni caso, proverò a farti capire meglio cos'è esattamente, a quali sintomi fare attenzione e se è possibile evitare la comparsa del problema alla radice, con alcune regole di prevenzione.
Per capire cos'è un'ernia, possiamo partire dal significato del latino hernia, dal quale deriva il termine che utilizziamo oggi: vuol dire infatti dislocamento o fuoriuscita, in questo caso di un organo o un'altra parte del tuo corpo, che spinge attraverso un'apertura nel muscolo o nel tessuto che lo tiene in posizione e riesce a “sporgere”, provocando una sorta di rigonfiamento.
La maggior parte delle ernie non sono immediatamente pericolose per la vita, ma non vanno via da sole ed è importante monitorarle. A volte possono richiedere un intervento chirurgico per prevenire complicazioni pericolose.
Il sintomo che identifica l’ernia è un rigonfiamento (simile a un nodulo) nella zona interessata. Per farti un esempio concentro, nel caso di un'ernia inguinale, potresti notare un nodulo su entrambi i lati dell'osso pubico, proprio nel punto in cui l'inguine e la coscia si incontrano. Quando ti sdrai questo rigonfiamento dovrebbe sparire, per manifestarsi appena ti alzi, ti abbassi o magari tossisci. In alcune occasioni, potresti percepire dolore o comunque fastidio nella zona.
A seconda del tipo di ernia potresti avere:
L'ernia provoca problemi e sintomi totalmente diversi a seconda della sede in cui si manifesta. Ecco quindi quali sono i tipi più frequenti:
Le ernie inguinali si verificano quando il tessuto adiposo o una parte dell'intestino penetra nell'inguine, più o meno nella zona interna e superiore delle coscia. È la forma di ernia più diffusa, è più frequente negli uomini ed è associata a uno sforzo o all’invecchiamento.
Le ernie femorali si verificano quando il tessuto adiposo o parte dell'intestino penetra e sporge nell'area pubica, per via della fascia muscolare che ricopre questa zona e che risulta indebolita. Sono meno frequenti delle ernie inguinali e tendono a colpire più donne che uomini, specialmente in età avanzata.
Le ernie addominali rappresentano un'ampia categoria che include anche quelle già citate, dato che si verificano quando un qualsiasi organo situato nelle cavità dell'addome approfitta di un indebolimento o un'apertura nella parete addominale per fuoriuscire e creare, appunto, un'ernia. All'interno di questo gruppo si trovano anche l'ernia incisionale, quando organi o tessuti trovano una "via d'uscita" attraverso una cicatrice lasciata da un intervento chirurgico, e l'ernia epigastrica, quando il tipico nodulo compare tra l'ombelico e la parte inferiore dello sterno.
Le ernie ombelicali sono una sorta di nodulo indolore dentro o vicino all'ombelico. Possono diventare più grandi quando ridi, tossisci, piangi o vai in bagno e possono restringersi quando ti rilassi o da sdraiati. Sono frequenti nei bambini piccoli, soprattutto se nati prematuri.
Le ernie iatali si verificano quando una parte dello stomaco si solleva nel petto premendo attraverso un'apertura nel diaframma (che probabilmente si indebolisce per l’età). Può causare bruciore di stomaco.
L'ernia del disco si può verificare quando la parte gelatinosa del disco intervertebrale (nucleo polposo) fuoriesce dalla sua sede naturale potendo provocare un'infiammazione dei nervi. È molto dolorosa e compromette la motilità.
È difficile stabilire quale sia la causa di un’ernia. Sicuramente la fuoriuscita di materiale, attraverso un muscolo o un tessuto, indica che quel muscolo o quel tessuto sta vivendo un momento di debolezza che può dipendere dal fisiologico invecchiamento, da uno sforzo fisico o da un trauma. Potrebbe essere provocata anche dalla gravidanza, da una tosse cronica o da un disturbo polmonare ostruttivo cronico (BPCO), ma anche da un’eccessiva stitichezza, che potrebbe causare tensione quando hai un movimento intestinale. Inoltre, è più frequente se sei fortemente in sovrappeso o hai una predisposizione genetica. Fai molta attenzione anche al fumo, perché porta all'indebolimento del tessuto connettivo.
La diagnosi di ernia avviene principalmente con un esame fisico. Il medico dovrà osservare il rigonfiamento e la zona in cui si manifesta. Potrebbero essere prescritti degli esami come l’ecografia addominale, la Tc o la risonanza magnetica. Se si sospetta un'ernia iatale, il medico può utilizzare altri test che consentano la valutazione come la radiografia del tubo digerente e l’endoscopia.
Molte ernie non si curano, prima di tutto perché non sai di averle e perché perché se non causano effetti collaterali possono semplicemente essere tenute in osservazione. Se però sono evidenti e ti danno molto fastidio, l’unico modo per intervenire è l’intervento chirurgico. Se soffri di ernia iatale, invece, potrebbero prescriverti dei farmaci per ridurre l’acidità di stomaco.
La prevenzione dipende molto dal tipo di ernia. Se è una condizione ereditaria, non ci puoi proprio fare nulla. Sicuramente puoi evitare la comparsa di ernie da sforzo, facendo un po’ attenzione al tuo stile di vita, magari evitando di sollevare pesi eccessivi o di impegnarti in allenamenti troppo pesanti. Si consiglia inoltre di:
Fonte | Humanitas
(Modificato da Alessandro Bai il 6-10-2021)