Esperto di medicina nucleare e rettore dell’Università di Tor Vergata a Roma: ecco chi è Orazio Schillaci, il nuovo ministro della Salute

Il professor Orazio Schillaci è stato nominato a capo del ministero della Salute dal nuovo governo guidato dalla premier Giorgia Meloni. Romano, 56 anni, nel 2020 ha anche fatto parte del Comitato Tecnico Scientifico dell’Iss lavorando ad alcune delle decisioni e misure più delicate nell’ambito della gestione della pandemia.
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Kevin Ben Alì Zinati 24 Ottobre 2022
* ultima modifica il 24/10/2022

Fuori Roberto Speranza, dentro Orazio Schillaci. Cinquantasei anni e origini romane, è lui il nuovo ministro della Salute designato dal governo appena formato dalla premier Giorgia Meloni.

Schillaci è docente ordinario di medicina nucleare e dal 2019 rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Rispetto a Speranza, si tratta quindi di una figura “tecnica” dal momento che non è legato ad alcun partito e non ha mai avuto incarichi politici.

Nelle settimane del totoministri il suo nome era rimasto in disparte rispetto per esempio a quello di Lucia Ronzulli, sostenuta dal Silvio Berlsuconi, Alberto Zangrillo, medico personale del leader di Forza Italia o l’ex consulente del commissario straordinario Figliuolo Guido Rasi, ma la premier ha voluto alla fine puntare su una figura nuova e soprattutto poco esposto durante questi ultimi due anni di pandemia.

Formazione 

Orazio Schillaci ha svolto nella Capitale tutto il proprio percorso di formazione accademica. Ha prima conseguito una laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel 1990 dove, quattro anni dopo, ha ottenuto anche la specializzazione in Medicina Nucleare, ovvero quella branca della medicina che utilizza sostanze, dette radiofarmaci, composti da una parte farmacologicamente attiva e da una parte radioattiva.

Poi, sempre presso lo stesso Ateneo, ha concluso un dottorato in “Imaging funzionale radioisotopico” specializzandosi in Radiodiagnostica (quindi nell’utilizzo di raggi x per le diagnosi) all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel 2009.

Carriera accademica

Dopo un percorso accademico completo, Schillaci ha proseguito sulla strada della carriera accademica diventando prima Professore Ordinario di Medicina Nucleare sia nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia che nel corso di laurea in Tecniche di radiologia medica e poi preside della Facoltà di Medicine e Chirurgia, e dal 2007 a Tor Vergata.

Nel 2019, con una larghissima maggioranza, è stato infine eletto rettore dello stesso Ateneo.

Nel frattempo, nel 2011 è diventato direttore della UOC di Medicina Nucleare del Policlinico Tor Vergata e anche presidente dell'Associazione Italiana Medici di Medicina Nucleare.

Una grossa fetta di vita accademica Schillaci l’ha poi dedicata l’ambito della ricerca, firmando e pubblicando oltre 220 articoli scientifici. È poi membro dell’Editorial Board delle due riviste internazionali più prestigiose nell'ambito della Medicina Nucleare.

Sanità pubblica

Nominato dal ministro Speranza, Schillaci ha fatto anche parte del Comitato Scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità, uno degli organi istituzionali di riferimento durante le prime critiche e drammatiche fasi della pandemia da Coronavirus. Affiancando il presidente Silvio Brusaferro ha lavorato ad alcune delle decisioni e delle misure più delicate della gestione della crisi.

Avendo vissuto in prima persona la gestione di un’emergenza sanitaria senza prendenti, il nuovo ministro della Salute è dunque ben cosciente delle sfide che ci aspettano e di cosa ci servirà nei prossimi mesi per ottimizzare sempre di più la convivenza con il virus.

Schillaci è stato anche componente di Commissioni Sanitarie per la Regione Lazio e responsabile di progetti di ricerca nazionali ed internazionali, ammessi al finanziamento sulla base di bandi competitivi. Tra questi spicca Horizon 2020, promosso e finanziato dall’Unione Europea.

Fonte | Uniroma2

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