Febbre gialla: l’infezione a cui i turisti devono fare attenzione

Se devi recarti in zone come l’Africa sub-Sahariana o il Sud America sappi che è bene vaccinarsi perché sei a rischio di contrarre la febbre gialla. Che cos’è? Non è altro che un’infezione che viene trasmessa da un virus. Ma come viene contatto con te? Tramite una zanzara che, pungendoti, ti può infettare.
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Valentina Danesi 30 Giugno 2021
* ultima modifica il 14/09/2021

Quanto sono antipatiche le zanzare?! Ce lo diciamo ad ogni estate, ma il problema è che in alcuni casi sono anche pericolose. Per esempio, è proprio una zanzara a essere il vettore della febbre gialla, un'infezione virale i cui sintomi sono aumento della temperatura, brividi, vomito e mal di testa. In un primo momento, si contrae la forma benigna, che si risolve da sola nel giro di 3 o 4 giorni. Il pericolo arriva quando la febbre si ripresenta dopo circa 48 ore: a quel punto siamo di fronte alla forma severa che, purtroppo, può anche rivelarsi letale. Vediamo cosa comporta essere infettati da questo virus e soprattutto come prevenire il contagio.

Cos’è

Se, per piacere o per lavoro, ti devi recare in una delle zone a rischio febbre gialla, come per esempio l’Africa sub-Sahariana o il Sud America, sappi che è bene vaccinarsi perché sei a rischio di contrarre la febbre gialla. Questa infezione viene trasmessa da un virus, che appartiene alla famiglia dei Flaviviridae e in quelle zone è endemico. Ma come viene contatto con te? Tramite una zanzara che appartiene alle tipologie di Aedes aegypti e Haemagogus. L'insetto quindi si trasforma in vettore per la malattia e favorisce il contagio nel momento in cui ti punge. A risultare più a rischio sono proprio i turisti, che spesso contraggono la forma grave.

Le cause

Dopo qualche giorno dalla puntura di zanzara, se era infetta, potrai notare la comparsa dei primi sintomi. L’unica causa di questa malattia è e rimane proprio la puntura di questo insetto, che, che ti dicevo prima, funge da vettore della malattia. In sostanza, è un po’ come se fosse il trasporto ufficiale dell’infezione, il mezzo attraverso cui viaggia.

I sintomi

I sintomi della febbre gialla sono piuttosto generici ma vedrai che anche tu potrai distinguere due fasi della malattia:

  • la prima, detta anche “viremica” la puoi riconoscere perché presenta dei sintomi simil-influenzali come mal di schiena, nausea, febbre, brividi, talvolta calo delle pulsazioni;
  • la seconda, invece, si manifesta con sintomi più gravi come ittero, acidosi, ma soprattutto con emorragie e una maggiore presenza di proteine nelle urine (proteinuria)

La diagnosi 

I medici possono avere varie difficoltà per capire che si tratta di febbre gialla, proprio perché i sintomi sono simili a quelli di tante altre infezioni respiratorie, quanto meno al suo esordio, ovvero quando inizierai a notare i primi segnali.

Se riconosciuta, o meglio, sospettata nella fase iniziale si può trovare conferma tramite un prelievo di sangue e dei test molecolari. Se, invece, passa il tempo e la si diagnostica in una fase successiva, dovrai verificare la presenza di questi specifici anticorpi con dei test sierologici. Come forse avrai ormai imparato, il prelievo di sangue va a cercare il “passaggio” del virus grazie alla presenza (o meno) di anticorpi.

La cura 

Non possiamo indicarti farmaco un antivirale ad hoc per curare la febbre gialla. Ciò che ti possiamo dire è che se viene contratta, in ospedale si somministrano terapie di supporto per contrastare la febbre, l’insufficienza epatica e renale e l’eventuale disidratazione, che spesso viene causata dall’innalzamento della temperatura corporea. Se invece si verificano perdite di sangue di solito si ricorre alla vitamina K. Il consiglio, inoltre, è quello di evitare l’aspirina. Se sei un caso sospetto e risulti vaccinato, la procedura prevede anche la quarantena.

La prevenzione 

Per prevenire la febbre gialla è sicuramente importante fare attenzione a non venire punti da una di queste zanzare. Ma ancora più efficace è il vaccino, da fare soprattutto se hai in programma di recarti in una zona con questo rischio. Questa è la vera mossa! Anche perché ti basterà una sola dose per essere al sicuro per tutta la vita.  Attenzione a un aspetto, quando sai che viaggerai in una zona “pericolosa” informati bene perché il consiglio è quello di vaccinarsi almeno una decina di giorni prima della partenza.

Fonti| ISS, Humanitas salute 

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