Fibroma uterino: la chiave è il monitoraggio

Cos’è il fibroma uterino e cosa comporta? Sono piccole formazioni benigne costituite da tessuto muscolare che crescono nell’utero. Ma niente paura: spesso non sono dolorosi e ci sono cure, ma proprio perché spesso non ci sono sintomi è bene effettuare visite di prevenzione periodicamente per accorgersi subito della loro presenza.
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Valentina Danesi 11 Ottobre 2020
* ultima modifica il 30/10/2020

I fibromi uterini sono piccole formazioni benigne costituite da tessuto muscolare che crescono nell’utero. Non spaventarti subito, spesso non sono dolorosi ed esistono inoltre cure efficaci, ma proprio perché senza sintomi è bene effettuare visite di prevenzione periodicamente. Ne hai mai sentito parlare?

Cos’è

I fibromi dell'utero sono formazioni tumorali benigne chiamate anche miomi uterini o leiomiomi. Sono molto frequenti dopo i 30 anni anche se possono comparire prima. I fibromi sono costituiti da masse di tessuto muscolare e fibroso di dimensioni variabili, da pochi centimetri fino alla grandezza dell’utero. In base alle diverse localizzazioni possono dare fastidi o non dare alcun segno della loro presenza. I principali tipi di fibromi sono:

  • fibromi intramurali, il più comune e che si sviluppa nella parete muscolare dell'utero
  • fibromi sottosierosi, si sviluppano al di fuori della parete dell'utero e possono diventare molto grandi
  • fibromi sottomucosi, compaiono nello strato muscolare sottostante il rivestimento interno dell'utero e crescono nella sua cavità.

Le cause

I fibromi uterini si creano quando una cellula del tessuto muscolare liscio dell’utero, chiamato miometrio, si riproduce ripetutamente creando una massa, distinta dal tessuto circostante. Ad oggi non è stata individuata una causa univoca e precisa del fibroma uterino. Probabilmente viene causato da una serie fattori, tra cui rivestono un ruolo principale la predisposizione genetica e la soggettiva suscettibilità alla stimolazione ormonale.

I fibromi uterini sono ormono-dipendenti: ciò significa che estrogeni e progesterone ne facilitano la crescita. Infatti, raramente appaiono prima del menarca, la prima mestruazione della giovane donna. Tendono a manifestarsi verso la fine dell’età riproduttiva e aumentare di dimensione durante la gravidanza o per l’assunzione di farmaci anticoncezionali per poi regredire in modo spontaneo con la menopausa, grazie alla minor produzione di estrogeni.

Tra i fattori di rischio, in grado di favorire lo sviluppo di fibromi, ci sono:

  • l’età: sono più comuni tra i 40 e i 50 anni
  • la familiarità
  • l’obesità: la probabilità di sviluppare fibromi è di 2-3 volte superiore rispetto alla media
  • l’alimentazione: un consumo eccessivo di carne rossa e prosciutto è legato a un aumento del rischio, mentre un abbondante consumo di verdura sembra diventare un fattore protettivo
  • la pressione arteriosa
  • nessuna gravidanza in passato
  • carenza di vitamina D

Mentre potrebbero essere fattori protettivi la gravidanza e l’uso a lungo termine della pillola anticoncezionale.

I sintomi 

Quando si parla di sintomi riferendosi ai fibromi uterini si deve specificare che essi dipendono dalle dimensioni ma, soprattutto, dalla sede dei miomi. Ci sono, infatti, fibromi anche di grosse dimensioni che sono asintomatici. Altre volte, invece, un fibroma di piccole dimensioni, ma collocato, per esempio, all’interno della cavità endometriale, può portare a sintomi importanti. I sintomi più frequenti sono:

  • mestruazioni abbondanti e/o ravvicinate
  • dismenorrea, ossia mestruazioni dolorose
  • dolore pelvico

I fibromi sono raramente causa di infertilità e di norma non ostacolano il normale svolgimento della gravidanza, anche se aumentano di volume nei primi mesi di gestazione. Nella maggioranza dei casi, il mioma non crea problemi alla gravidanza. Atre volte, invece, può essere responsabile di contrazioni uterine e riduzione della crescita fetale.

La diagnosi 

La diagnosi di fibroma uterino viene effettuata attraverso la visita specialistica ginecologica abbinata all’ecografia trans vaginale e, se verrà richiesta, trans addominale.

La cura 

È importante sottolineare che non esiste una terapia univoca applicabile ai fibromi.
 

La cura per il fibroma uterino dipende dalle condizioni in cui si trova la paziente, quali l’età, lo stato generale di salute, i sintomi provocati dal fibroma stesso.

Ai fibromi uterini asintomatici solitamente non si applica alcun tipo di terapia, ma si prevede un periodico monitoraggio della crescita. La terapia farmacologica è in grado di rallentare l’aumento di dimensione, avendo come bersaglio gli ormoni che regolano il ciclo mestruale. I farmaci curano in particolare l’aspetto flogistico delle mestruazioni abbondanti e il dolore pelvico. Se l’approccio farmacologico non dovesse essere sufficiente, può essere necessario l’intervento chirurgico.

La chirurgia rappresenta una soluzione terapeutica più invasiva e viene scelta valutando vari fattori, a partire dalle dimensioni e numero di fibromi fino al desiderio di conservare le potenzialità riproduttive della paziente. La miomectomia consiste nell’asportazione del singolo mioma ed è indicata per le donne che desiderano ancora avere una gravidanza o che vogliano tenere il proprio utero. L’isterectomia, ovvero l’asportazione dell’utero, rappresenta la soluzione definitiva al problema clinico.

La prevenzione

Spesso i fibromi non mostrano sintomi e vengono quindi scoperti casualmente durante un’ecografia di controllo effettuata nel corso di una visita ginecologica annuale. Se soffri di sanguinamenti intensi associati ad anemia, è meglio che consulti il tuo medico di base o il ginecologo perché questi disturbi potrebbero essere causati da fibromi.

Fonti| Fondazione Poliambulanza; ISS; Ministero della SaluteHumanitasFondazione Veronesi

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