Flebite: impara a riconoscere i sintomi e scopri come curarla

La flebite si manifesta in seguito all’infiammazione della parete interna di una vena, che può dipendere dalla presenza di un trombo, cioè un coagulo nel sangue, o da altre cause meno gravi. È un disturbo dal quale, solitamente, puoi guarire facilmente, ma non devi sottovalutarlo perché le conseguenze possono essere anche molto serie.
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Valentina Rorato 23 Aprile 2020
* ultima modifica il 18/09/2020

Tra le tante parti del corpo umano, anche le tue vene possono infiammarsi, provocando la flebite. Più precisamente, questo termine medico indica l'infiammazione della parete interna dei vasi sanguigni, molto spesso causata dalla presenza di un trombo, ovvero un coagulo di sangue.

La flebite colpisce più frequentemente gli arti inferiori, ma può riguardare potenzialmente tutte le vene del corpo, e si manifesta con sintomi come rossore, indurimento della pelle, dolore e in alcune occasioni anche la febbre.

La possibilità che questa infiammazione porti a gravi conseguenze dipende innanzitutto dalla forma che hai sviluppato: in caso di flebite superficiale, che colpisce le vene poste subito sotto la pelle, potrai guarire in qualche settimana con una terapia che prevede l'assunzione di antinfiammatori e qualche accorgimento per dare sollievo alla zona interessata; se invece parliamo di tromboflebite profonda, quindi di danni delle vene che si trovano lontano dalla superficie, le possibili complicazioni includono anche l'embolia polmonare e possono essere fatali.

Tra i fattori di rischio che aumentano la possibilità di soffrire di questo disturbo ci sono anche l'immobilità, il fumo e l'obesità, capirai quindi che mantenere uno stile di vita sano è già un primo passo importante per prevenire la flebite.

Cos'è la flebite

In medicina il termine flebite indica l'infiammazione di una vena, o più precisamente della sua tonaca intima, che è lo strato più interno di un vaso sanguigno. Questa parola si utilizza ormai indistintamente per riferirsi ai casi, piuttosto frequenti, in cui il processo infiammatorio è il risultato della presenza di un trombo che ostruisce il vaso sanguigno: tuttavia, in queste circostanze dovremmo parlare di tromboflebite, che può essere superficiale o, molto più spesso, profonda.

La flebite colpisce generalmente le vene delle gambe o, più raramente, degli arti superiori, ma quali possono essere le sue cause? Sono sicuramente più predisposte le persone che già hanno una fragilità capillare o soffrono di vene varicose, e si tratta di un disturbo frequente tra chi si muove poco, come le donne incinte, che affaticate dal pancione tendono a passare molto tempo sedute, o gli anziani. Sappi però che anche un trauma, un'intervento chirurgico, o un'infezione possono essere all'origine del problema.

Come ti spiegherò più avanti, ci sono poi diversi meccanismi che possono danneggiare le pareti venose e scatenare così l'infiammazione. Prima di tutto, però, concentriamoci sulla differenza tra i due tipi di flebite esistenti.

Flebite superficiale

La flebite superficiale è l'infiammazione di una vena vicina alla superficie della pelle. Può essere dovuta alla presenza di un piccolo coagulo di sangue o a qualcosa che causa irritazione, come un catetere endovenoso. Non è di solito una condizione grave e si può risolvere abbastanza facilmente, ma si tratta di un disturbo che in alcuni casi può allungare il periodo trascorso in ospedale da un paziente. Inoltre, è importante trattare il problema il prima possibile per evitare che evolva nella forma successiva, di cui ti sto per parlare.

Flebite profonda

Come avrai intuito, la flebite profonda è l'infiammazione di una vena più in profondità (quindi lontana dalle superficie della cute), come quelle che si trovano nelle gambe. Solitamente questo disturbo è causato da un trombo ed è per questo motivo che in campo medico viene chiamato tromboflebite profonda o trombosi venosa profonda. Come ti anticipavo, le conseguenze di questo tipo di flebite possono essere molto gravi, poiché se il coagulo si scioglie, può viaggiare attraverso il flusso sanguigno verso i polmoni, causando un blocco definito embolia polmonare, che impedisce al sangue, e di conseguenza all’ ossigeno, di raggiungere i polmoni.

Le cause

La flebite si manifesta in seguito a lesioni o irritazioni al rivestimento di una vena. Abbiamo già visto cosa accade in presenza di un trombo, ma devi sapere che in generale i fattori che scatenano il processo infiammatorio possono essere chimico-biologici, infettivi o meccanici.

La flebite chimica si verifica quando i farmaci iniettati in vena provocano l'irritazione della tonaca intima del vaso sanguigno. Si tratta di una delle possibili complicanze delle terapie endovenose a medio o lungo termine.

Si parla di flebite meccanica quando l'infiammazione è causata dallo sfregamento di un ago contro l'endotelio, ovvero il tessuto che ricopre la superficie interna delle vene. Questo può accadere ad esempio quando il personale sanitario sceglie uno strumento di dimensioni eccessive rispetto al diametro del vaso sanguigno del paziente.

Il termine flebite batterica indica invece quei casi in cui l'infiammazione dipende dall'azione di tossine batteriche, che possono essere state introdotte nel vaso sanguigno da strumenti contaminati utilizzati per flebo o iniezioni.

Fatta questa doverosa distinzione, è il momento di concentrarci su tutti quei fattori che aumentano il rischio di flebite o che, in alcuni casi, possono esserne direttamente responsabili. Tra queste possibili cause ci sono:

  • Traumi che possono danneggiare le pareti venose
  • Inattività prolungata, una condizione che si può presentare quando sei costretto a stare a letto o seduto per molte ore, come in macchina o in aereo
  • Stile di vita sedentario, ovvero non fare alcun tipo di esercizio
  • Dilatazione prolungata ed eccessiva dei vasi sanguigni, magari in caso di esposizione al sole
  • Obesità
  • Fumo
  • Gravidanza
  • Tumori
  • Disordini della coagulazione del sangue
  • Vene varicose
  • Età avanzata
  • Familiarità

I sintomi

A volte la flebite potrebbe presentarsi in maniera asintomatica, quindi senza che tu ti accorga di nulla, anche in quei casi più seri in cui il problema è accompagnato dalla presenza di un trombo.

Generalmente, però, dovresti avvertire i sintomi tipici di un'infiammazione nella zona colpita, quindi dolore, rossore e gonfiore della cute, e calore. Potresti accorgerti della flebite anche per la pelle che appare più tesa e lucida, oppure passando una mano direttamente nell'area interessata, toccando le vene superficiali che, in caso di irritazione, somigliano a una corda sottile dura e leggermente gonfia.

Questi sintomi, ai quali si può aggiungere un senso di indolenzimento, possono peggiorare quando si abbassa la gamba, soprattutto quando ci si alza per la prima volta al mattino, o quando si cerca di alzare il braccio. Può verificarsi anche la febbre, che raramente raggiunge alte temperature, se c’è in corso un’infezione.

Esami diagnostici

Nella maggior parte dei casi la diagnosi di flebite è clinica, ovvero fatta dal tuo medico dopo aver valutato i sintomi che tu stesso hai descritto, o quelli che ha potuto osservare direttamente.

Se però il medico sospetta che tu possa soffrire di tromboflebite, potrebbe prescriverti un ecodoppler, ovvero un esame ecografico che aiuta a valutare il flusso sanguigno nelle tue vene, ma anche delle analisi del sangue per valutare il livello di D-dimero, utile a verificare la presenza di una sostanza rilasciata nel tuo corpo quando un coagulo si dissolve.

Se l'ecografia non fornisce una risposta chiara, potrebbero esserti richieste anche una venografia, una TAC o una risonanza magnetica.

Trattamenti

Il trattamento della flebite viene stabilito tenendo in considerazione più fattori, come la gravità del quadro clinico, i tuoi sintomi, la causa e la zona del corpo interessata.

La guarigione dalla flebite superficiale avviene in alcune settimane seguendo le indicazioni del medico

Come ti dicevo, la flebite superficiale si risolve generalmente senza conseguenze nel giro di alcune settimane seguendo attentamente le indicazioni del medico. Oltre a prescriverti un antinfiammatorio da assumere per via topica o orale, se il problema riguarda gli arti inferiori potrebbe consigliarti di tenere sollevata la gamba colpita, effettuare una compressione della parte interessata per favorire la circolazione e ridurre il rischio di tromboflebite e mantenerti in movimento. Applicare impacchi caldo-umidi sulla zona infiammata ti aiuterà a ridurre il gonfiore, mentre puoi ricorrere ad impacchi freddi per alleviare il dolore. In aggiunta, il medico ti prescriverà una terapia antibiotica se la tua flebite è associata a un'infezione; se l'irritazione è stata causata da un catetere endovenoso, invece, sarà necessario rimuoverlo il prima possibile.

La flebite profonda ha tempi di guarigione più lunghi, anche di diversi mesi, poiché è solitamente causata da un trombo che va eliminato al più presto, al fine di evitare le possibili complicazioni. Oltre agli antinfiammatori contro il dolore, in questi casi il medico ti prescriverà dei farmaci anticoagulanti, per rendere più fluido il sangue ed evitare la formazione di coaguli, e trombolitici, utili per dissolvere i trombi già presenti. Quando queste soluzioni non sono sufficienti a risolvere il disturbo, potrebbe essere necessaria la trombectomia. Che cos’è? È un intervento durante cui il chirurgo inserisce un filo e un catetere nella vena interessata e rimuove il coagulo o lo dissolve con alcuni farmaci.

Quando preoccuparsi?

È vero, ti ho spiegato che nella maggior parte dei casi si può guarire facilmente, ma la flebite non è una malattia con cui si scherza o che si può ignorare. Rivolgiti quindi al tuo medico se noti gonfiore, dolore e vene superficiali infiammate sulle braccia o sulle gambe. Ovviamente, se dopo una settimana di terapia, non hai ottenuto un miglioramento, devi contattarlo nuovamente. Inoltre, è bene far richiesta immediata di cure mediche in caso di:

  • Febbre alta associata a gonfiore o dolore a un braccio o a una gamba
  • Grumi in una gamba percepibili anche al tatto
  • Grave dolore e gonfiore a un braccio o a una gamba
  • Mancanza di respiro improvviso e soprattutto inspiegabile.

Che sia superficiale o profonda, le complicanze della flebite sono sempre associate alla presenza di un trombo. Ad esempio, la zona colpita dall'infiammazione potrebbe infettarsi oppure, nei casi peggiori, il coagulo potrebbe sfaldarsi solo parzialmente e spostarsi fino alle arterie polmonari, dove potrebbe provocare un'embolia polmonare.

Prevenzione

La terapia è importante, ma sicuramente a giocare un ruolo fondamentale è la prevenzione. Se sei un soggetto a rischio, perché hai una storia familiare di flebite, sei incinta o fortemente in sovrappeso, se fai una vita molto sedentaria, devi mettere in atto alcune strategie per ridurre il rischio di sviluppare il problema. Quali sono?

  • Cerca di camminare e cambiare spesso posizione
  • Indossa calze a compressione graduata
  • Se viaggi, allunga le gambe, muovile con frequenza e bevi molta acqua durante il viaggio
  • Prendi i farmaci secondo le istruzioni del medico, che possono includere fluidificanti del sangue
  • Non fumare
  • Non restare in piedi troppo a lungo oppure, in caso di attività lavorativa che lo richieda, cambiare posizione anche per qualche minuto, se possibile mantenendo le gambe alzate.

Fonti| Istituto Flebologico italiano; Humanitas

Modificato da Alessandro Bai il 4-8-2020

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