Tutto ciò che mangi, bevi o inali ha effetti su tuo corpo. Quando aspetti un bambino, tutto ciò che mangi, bevi o inali ha effetti anche sul suo, di corpo. Se appartieni ai circa 4,5 milioni di donne fumatrici che ci sono in Italia, il consiglio è quello di smettere subito e di non rimandare assolutamente in caso di gravidanza. Potrebbe sembrare un'avvertenza banale e scontata, ma a quanto pare solo il 60% delle fumatrici abbandona le sigarette una volta scoperto di essere in dolce attesa.
Eppure le sostanze tossiche aspirate attraverso questa cattiva abitudine possono risultare davvero pericolose per il bambino, in quanto sono in grado di superare la placenta e arrivare dritte al feto. Le conseguenza possono essere malformazioni, ritardi nella crescita o addirittura parti prematuri e morte in culla. Le sigarette vanno evitate anche durante l'allattamento e, in generale, la gravidanza potrebbe diventare una buona occasione per smettere completamente e preservare la salute di tutta la famiglia. Sì, perché i danni da fumo passivo proseguono anche una volta che il bambino è cresciuto. Non solo, ma poiché si tratta di una possibile fonte di rischio tanto quanto il fumo diretto, è bene che anche il partner e chiunque viva a stretto contatto con la futura madre getti via il pacchetto definitivamente.
All'interno di una sigaretta ci sono almeno tre sostanze tossiche che vengono sprigionate attraverso la combustione: nicotina, carbone e monossido di carbonio. E tutte e tre possono nuocere al bambino in diversi modi, come spiegano anche le linee guida dell'Istituto superiore di sanità. La nicotina innanzitutto può provocare il restringimento dei vasi sanguigni e una riduzione del flusso placentare. Di conseguenza, le sostanze nutritive faranno più fatica a raggiungere il feto e aumenta il rischio di un neonato sottopeso alla nascita.
Il monossido di carbonio, presente nella cartine che avvolgono il tabacco, si lega all'emoglobina e riduce la quantità di ossigeno trasportata dai globuli rossi. Ne arriverà quindi meno anche a chi si sta formando nel tuo utero. Inoltre, assieme ad altre sostanze cancerogene presenti sempre nell'involucro e nel filtro, come il carbone, può oltrepassare la placenta e colpire in modo diretto il bambino.
Fumare in gravidanza fa male. Fa male persino aver attinto spesso al pacchetto di sigarette durante i mesi prima di rimanere incinta. Ma l'azione peggiore che tu possa compiere è continuare a coltivare questo vizio pericoloso durante le prime settimane di gestazione, quando il feto è in pieno e rapido sviluppo. Alcune sostanze tossiche infatti possono superare la placenta, ovvero quell'organo che collega il bambino alla parete uterina e permette lo scambio dei nutrienti e dell'ossigeno fra madre e figlio. Se il monossido di carbonio raggiunge il corpo del piccolo, può interferire con la normale crescita dei suoi organi interni e aumentare l'incidenza di malformazioni, anche molto gravi.
Una volta che il bambino è stato partorito, continua a dipendere in tutto e per tutto dalla madre. Il fumo quindi deve continuare ad essere bandito, in quanto quello che la donna inala, viene poi trasmesso al figlio attraverso il latte materno. Il fumo passivo aumenta il rischio di asma, ma anche di Sindrome della morte in culla o morte improvvisa del lattante. Non si conosce molto di questo problema, tanto che il termine viene utilizzato per definire quei decessi che non sono spiegabili con altre cause. In poche parole, il neonato spira da un momento all'altro, senza aver prima dato segnali di un qualche problema di salute in corso. Sembra che le sigarette siano in grado di segnare una crescita delle probabilità addirittura del 25%.
Come hai potuto capire finora, il problema principale del fumo durante la gravidanza e l'allattamento risiede soprattutto nel legame fisico che si instaura fra la madre e il figlio. Un problema di salute per la donna, diventa quindi un rischio anche per il feto. Ma quali effetti può provocare effettivamente il mancato abbandono delle sigarette? Per prima cosa, manca una corretta ossigenazione per il feto, che quindi potrebbe avere difficoltà a svilupparsi in modo corretto. In particolare, sarebbero i suoi polmoni a subire le maggiori conseguenze e a risultare malformati, mentre il cuore si ritroverebbe a dover pompare con maggior frequenza per sopperire alla carenza. Potrebbe infine nascere sottopeso, anche in modo grave.
È la stessa gestazione a essere messa in pericolo da questa abitudine dannosa. Le esalazioni aumentano infatti il rischio di parto prematuro, ovvero prima del termine, così come di aborto spontaneo o gravidanza extrauterina, chiamata anche ectopica. Si tratta di un problema che riguarda l'embrione fecondato, il quale non va a posizionarsi nell'utero, ma in un'altra zona, come una tuba di Falloppio. Un luogo, insomma, dove non è possibile portarla avanti.
Un discorso simile può valere anche per il distacco di placenta o per la placenta previa, entrambe complicazione che possono essere provocate dal fumo. Nel primo caso, come rivela anche il termine che lo indica, si assiste a un'interruzione del contatto fra la placenta e la parete dell'utero, tempo prima del parto. Una situazione che può ostacolare l'arrivo di sostanze nutritive e ossigeno al bambino. Nel secondo caso invece la placenta si impianta in corrispondenza dell'orifizio uterino interno. La conseguenza può essere sanguinamento vaginale e un parto cesareo anche mesi prima della scadenza. Nelle circostanze più gravi invece può portare a un aborto.
Come ti dicevo prima, le sostanze tossiche contenute in una sigaretta possono ridurre l'arrivo di ossigeno e sostanze nutritive al bambino, che rischierà così di nascere sottopeso e con malformazioni degli organi interni.
Ma il fumo potrebbe provocare problemi anche una volta che il bambino è cresciuto ed essere ad esempio all'origine di difetti nello sviluppo dell'apparato cardiocircolatorio. E sarebbero anche i suoi polmoni a risentirne, dando il via libera allo sviluppo di disturbi respiratori anche anni dopo la sua nascita.
Infine, cresce la possibilità che si verifichi una morte improvvisa del neonato o che si riveli deceduto al momento del parto.
Secondo uno studio americano pubblicato nel 2016, il fumo sarebbe in grado anche di generare una mutazione nel Dna del feto. Raccogliendo campioni di sangue dopo il parto direttamente dal cordone ombelicale di 6mila donne tra fumatrici, fumatrici occasionali e non fumatrici, il team di ricerca ha notato che più di 3mila geni risultavano modificati. Alcuni di questi erano legati allo sviluppo di organi fondamentali, come polmoni o sistema nervoso, ma anche cervello. Una sigaretta può quindi provocare anche danni permanenti, tra i quali una forma di ritardo mentale, l'eccessiva irritabilità del neonato, o problemi comportamentali una volta cresciuto.
Il problema non è solo una madre che non riesce ad abbandonare le sigarette, ma anche un partner, un familiare o un amico che se l'accende mentre la donna incinta è presente. Secondo uno studio della Women’s Health Initiative pubblicato nel 2014, infatti, il fumo passivo è pericoloso tanto quanto quello diretto. Può provocare aborti spontanei, parti prematuri e gravidanze extrauterine. Ma le sostanze tossiche possono comunque raggiungere il feto, poiché vengono inalate dalla gestante, e provocare malformazioni, in particolare cardiopatie congenite che possono anche aprire la strada a future embolie polmonari.
Se quindi sei incinta, o stai cercando di avere un bambino, dovresti gettare definitivamente il pacchetto e imporre a chiunque ti frequenti di non fumare in tua presenza. È sufficiente anche una sola sigaretta per provocare danni.
Smettere di fumare in gravidanza è davvero importante, sia per te che per il tuo partner. Poiché si tratta di una vera e propria dipendenza, non è detto che tu sia in grado di dire addio alle sigarette solo grazie alla tua buona volontà. Non sentirti in colpa o in imbarazzo per questo, ma rivolgiti subito a qualcuno che ti possa aiutare.
Su Ohga ti abbiamo parlato di come smettere di fumare in gravidanza. Il tuo medico, o il ginecologo che ti segue, ad esempio, possono aiutarti a trovare le strategie migliori per te e spiegarti ancora meglio quali sono le possibili conseguenze del fumo e dell'alcol durante la gestazione e l'allattamento. In Italia esistono poi dei Centri antifumo specializzati, ai quali puoi rivolgerti per trovare specialisti che ti accompagnino nel tuo percorso di dissuefazione. Un programma personalizzato e studiato su misura per te, composto anche da terapie farmacologiche e assistenza psicologica. Un aiuto vero per vincere questa lotta in un momento così importante.
Abbiamo chiesto al professor Enrico Ferrazzi, direttore del reparto di Ostetricia della Clinica Mangiagalli di Milano e professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano, di spiegarci quali fossero i pericoli maggiori del fumo in gravidanza e quanto tempo prima sarebbe bene abbandonare le sigarette, quando si sta cercando di avere un figlio:
"Il problema principale del fumo di sigaretta è dato dal fatto che le varie componenti si legano con i globuli rossi e interferiscono con i meccanismi che trasportano l'ossigeno. A mano a mano che si fuma, i globuli rossi perdono la capacità di trasportare ossigeno e diminuisce l'ossigenazione della placenta e del feto. Questo significa che il sangue circola lo stesso, ma trasporta circa il 20% in meno di ossigeno e il feto non crescerà in modo corretto. La nicotina provoca infatti la chiusura dei capillari. Per fare un esempio pratico, è come se mettessimo un bambino a dormire in una culla collocata dietro il tubo di scappamento di un camion.
Un altro pericolo emerso recentemente è che, per ragioni che non si riescono ancora a capire in modo completo, aumenta il rischio di un evento drammatico, quale è la morte improvvisa in culla. Un lattante, cioè, perfettamente sano che muore nel sonno, senza causa apparente.
Durante l'allattamento, poi, la nicotina e i composti aromatici delle sigarette passano nel latte, anche perché sono liposolubili, e raggiungono direttamente il bambino. Gli effetti possono essere anche peggiori rispetto a quando questo fenomeno avviene nell'utero. Il fumo e la nicotina, insomma, sono due sostanze tossiche che non possono essere compatibili con una buona qualità di vita per la madre e per il figlio.
Se una donna sta cercando di rimanere incinta, dovrebbe smettere di fumare almeno tre mesi prima. I globuli rossi hanno infatti un'emivita di tre mesi, quindi è bene aspettare che avvenga un ricambio completo e che vengano sostituiti con particelle cariche di ossigeno prima di iniziare una gravidanza. Inoltre, quel fastidioso catarro bronchiale che si forma nelle persone che fumano è un segnale che le ciglia dei bronchi si muovono con più difficoltà e il fluido presente diventa più spesso e dovrà essere espulso attraverso la tosse. Ma un meccanismo simile avviene anche per le ciglia nelle tube. La cellula uovo si muove lungo le tube grazie a questo movimento sincrono e così raggiunge gli spermatozoi. Ma il fumo interferisce con questo movimento e di conseguenza riduce anche la fertilità".
Fonti| Fondazione Veronesi; IRCCS materno infantile Burlo Garofolo;
"DNA Methylation in Newborns and Maternal Smoking in Pregnancy: Genome-wide Consortium Meta-analysis" pubblicato su The American Journal of Human Genetics il 31 marzo 2016;
"Women’s Perspectives on Smoking and Pregnancy and Graphic Warning Labels" pubblicato su American Journal of Health Behavior nel settembre 2014