Gengivite, perché viene e come si controlla

Può capitare di vedere del sangue quando ci si lava i denti e per quanto questa condizione sia ritenuta abbastanza normale dalla maggior parte delle persone, in realtà non lo è affatto. Le gengive sane anche se spazzolate non sanguinano e quando ciò accade vuol dire che c’è un problema, probabilmente una gengivite nei casi più gravi una parodontite.
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Dott. Fabio Cozzolino Specialista in Implantologia e Parodontologia
18 Aprile 2019 * ultima modifica il 20/07/2022

L’aspetto del tessuto gengivale è un buon indicatore della salute della bocca.

Le gengive sane hanno un bel colore rosa corallo, sono compatte e con un contorno regolare. La variazione del colore del tessuto gengivale è uno dei primi sintomi che ci avvisano di una possibile patologia del cavo orale, come appunto la gengivite.

Che cos’è la gengivite

La gengivite è un’infiammazione che interessa il tessuto gengivale ed è dovuta ad un’infezione batterica. La causa della gengivite è quindi da ricercare nell’accumulo di placca e tartaro generato da una cattiva igiene orale domiciliare. Aumentano il rischio di gengivite altri fattori come lo stress, il tabagismo, l’alcolismo, l’assunzione di antidepressivi e corticosteroidi e la gravidanza.

La gengivite in gravidanza

Durante la gravidanza le gengive sono particolarmente delicate e in questo periodo anche una leggera infiammazione può provocare sanguinamento e dolore. Il dolore che si manifesta durante lo spazzolamento può essere particolarmente fastidioso tanto che le donne incinte tendono a lavarsi i denti con minore accuratezza. Inoltre il senso di protezione verso il nascituro, i timori riguardanti anestesie e particolari trattamenti portano la gestante a rimandare visite o cure odontoiatriche dopo il parto. Non è raro in questi casi che la gengivite arrivi a degenerare in parodontite con tutti i rischi che ne conseguono. In realtà queste sono paure infondate, non ci sono particolari controindicazioni alle cure odontoiatriche in gravidanza, anzi le linee guida internazionali raccomandano di effettuare una seduta di igiene orale ogni trimestre, quindi con un intervallo più breve rispetto a quello raccomandato per chi non aspetta un bambino.

Curare la gengivite

La gengivite, soprattutto se dura da tanto tempo o si presenta con frequenza, non va trascurata. Per curare la gengivite è necessario agire sulle cause che la determinano, quindi la prima cosa da fare è sottoporsi a una seduta di pulizia dei denti professionale per eliminare gli accumuli di placca e tartaro che altro non sono che agglomerati di batteri fortemente adesi e calcificati attorno al dente. È importante che questo trattamento venga svolto da un parodontologo perché è l’unico in grado di eliminare efficacemente e in profondità anche il tartaro sottogengivale.

Successivamente, per tenere sotto controllo l’infezione, il dentista può prescrivere una cura farmacologica.

Perché non si deve trascurare la gengivite

gengivite-parodontite

Spesso chi soffre di gengivite tende a trascurarla considerandola tutto sommato una patologia innocua. In realtà il rischio che si corre è importante, perché in soggetti predisposti c’è la possibilità che una gengivite trascurata si trasformi in parodontite.

La parodontite è una malattia infiammatoria e degenerativa che colpisce i tessuti di sostegno dei denti provocandone la mobilità e la conseguente perdita. Tuttavia se diagnosticata in tempo è possibile tenerla sotto controllo e salvare i denti naturali del paziente.

Come prevenire la gengivite

Essendo un’infiammazione causata da un accumulo di placca e batteri, il modo migliore per evitare la gengivite è seguire un’attenta igiene orale domiciliare, quindi lavarsi i denti dopo ogni pasto almeno tre volte al giorno usando uno spazzolino con setole medie senza dimenticarsi di passare il filo interdentale. Lo spazzolino deve essere inclinato rispetto all’asse verticale del dente e il movimento deve partire dalla gengiva per poi spostarsi verso il dente.

Dopo lo spazzolamento, che dovrebbe durare almeno 2 minuti, è necessario usare il filo interdentale una volta al giorno per pulire le superfici che non possono essere raggiunte con lo spazzolino.

Oltre allo spazzolino e al filo interdentale ci sono altri dispositivi che è possibile utilizzare per una corretta igiene orale, come lo scovolino e l’idropulsore. Il primo può essere usato al posto del filo interdentale per rimuovere i residui di cibo tra gli spazi interdentali, il secondo utilizza un getto d’acqua ad alta pressione per eliminare la placca accumulata tra i denti ed è un ottima alternativa all’utilizzo del filo interdentale. L’idropulsore è molto utile per chi porta l’apparecchio ortodontico e per i pazienti con parodontite.

Infine per prevenire la gengivite è utile sottoporsi a visite di controllo e sedute di igiene orale professionale almeno due volte l’anno.

Odontoiatra parodontologo e implantologo, iscritto all’ordine il 23/06/1997 con N° TO 1968. Fondatore di Zerodonto, blog di odontoiatria con cui ha altro…
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