
Può succedere che a metà gravidanza, superata la 20° settimana, la pressione inizi a salire e la mamma in dolce attesa inciampi in una complicazione seria, nota come gestosi. È una condizione molto più diffusa oggi rispetto al passato, forse perché si conosce meglio o semplicemente si diagnostica con più consapevolezza. Devi preoccuparti? Ovviamente, può trasformarsi in qualcosa di grave se non curata con la dovuta attenzione. La buona notizia è che i sintomi che anticipano il problema sono numerosi e il medico potrà sicuramente intervenire con una profilassi per farti vivere una gravidanza quanto più possibile serena.
La gestosi, nota anche come preeclampsia, è una condizione che compare nelle mamme in dolce attesa dopo la 20° settimana ed è associata a un aumento dei livelli di pressione arteriosa (oltre 90 per la minima e 140 per la massima) e all'escrezione di proteine attraverso le urine (oltre 300 milligrammi al giorno)
Le cause della preeclampsia non sono ancora note a tutt’oggi e i test di screening rimangono comunque non del tutto validati. È importante quindi puntare su quella che viene chiamata prevenzione secondaria, che serve a rallentare o bloccare l’evoluzione della malattia, una volta che si è manifestata. Come si fa? Facendo attenzione ai campanelli di rischio che il dottore dovrebbe tenere in considerazione già dalla prima visita. Quali sono?
Diverse ipotesi hanno, inoltre, collegato i deficit nutrizionali a maggior rischio di preeclampsia.
I sintomi della gestosi sono subdoli, perché la malattia può evolvere gradualmente, manifestarsi improvvisamente o rimanere silente con sintomi aspecifici (mal di testa e offuscamento della vista). Salvo poi manifestarsi con l'aggravarsi delle condizioni, magari con quella che viene chiamata eclampsia, una complicanza della gestosi, caratterizzata da crisi convulsive improvvise.
La pre-eclampsia si manifesta principalmente nel terzo trimestre di gravidanza. Il periodo peggiore è quasi sempre tra la 34° e la 37° settimana e i sintomi sono:
I rischi della gestosi, purtroppo, sono gravi sia per la mamma sia per il bambino. La donna potrebbe soffrire di:
Per il piccolo invece questo disturbo è correlato a:
La gestosi può comparire prima del parto, durante il travaglio ma anche dopo il parto, soprattutto se la mamma ne ha sofferto in gravidanza. Tuttavia non è escluso che anche una donna che non ha avuto di questi problemi possa sviluppare un’ipertensione dopo aver partorito, condizione che può essere pericolosa. Qual è il rischio? Il più grave è l’emorragia cerebrale.
Molto spesso la gestosi post partum è associata a un parto cesareo, semplicemente perché le donne affette da pre-eclampsia spesso programmano questo tipo di parto. Comunque, è molto importante che, prima e dopo il parto, le gestanti e le partorienti ricevano informazioni sui segni e sui disturbi che provoca la gestosi e contattino immediatamente il medico in caso di sintomi.
La diagnosi della pre-eclampsia avviene attraverso la misurazione della pressione arteriosa, che deve essere effettuata a ogni visita in gravidanza, e ovviamente all’esame delle urine, che deve dimostrare la presenza di proteine maggiore o uguale a 300 mg in una raccolta delle urine di 24 ore. In alternativa si può utilizzare il rilievo mediante striscia reattiva (dipstick) di due campioni di urina da raccolta pulita a distanza di almeno 4 ore con 2+ di proteinuria.
La cura della gestosi dipende molto dalla gravità della malattia. Nelle forme lievi potrebbero essere raccomandate supplementazioni dietetiche di calcio, acidi grassi polinsaturi, zinco, magnesio e vitamine, come la C e la E, che sembrano essere utili anche a titolo preventivo. Non sembra invece dimostrata l’efficacia di una dieta iposodica nella prevenzione della preeclampsia. Detto ciò in caso di pressione elevata, una riduzione del sale può solo che far bene all’organismo.
Se la sindrome è, invece, grave, il medico potrebbe far ricoverare la mamma per un trattamento anti-ipertensivante e programmare un parto. Il parto è solitamente indicato quando la gravidanza è ≥ 37 settimane, ma se viene diagnosticata una preeclampsia con caratteristiche gravi, è necessario prevedere la nascita entro la 34a settimana. Inoltre, la somministrazione di solfato di magnesio serve anche per prevenire e gestire le eventuali crisi epilettiche.
Prevenire la gestosi non è semplice, ma se già nella tua storia clinica è presente almeno un fattore di rischio, come aver sofferto di gestosi in una precedente gravidanza, potrai farti controllare con più attenzione dal medico. Sicuramente se stai cercando di rimanere incinta e vuoi avere più possibilità di avere una buona gestazione, devi smettere di fumare e favorire una corretta gestione del peso corporeo, soprattutto se sei fortemente in sovrappeso devi dimagrire e seguire una dieta sana, varia e molto ben bilanciata.
Fonte | Linee Guida del Ministero della Salute