Giornata mondiale delle zanzare, per ricordarci quanto sono pericolose (non solo per la malaria)

Il 20 agosto è la Giornata mondiale delle zanzare, pensata per sensibilizzare sulla lotta alle malattie trasmesse da questi insetti, in particolare la malaria. Il messaggio però oggi è ancora più urgente visto che queste patologie, spinte dalla crisi climatica, stanno diventando sempre più frequenti anche alle nostre latitudini.
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Kevin Ben Alì Zinati 20 Agosto 2024
* ultima modifica il 20/08/2024

Oggi è la Giornata mondiale delle zanzare. Non è però il momento per celebrare questo insetto che, sebbene fastidioso, possiede comunque una certa importanza nel mantenimento dell’equilibrio di un ecosistema. È semmai il giorno in cui si rammenta una volta di più la loro pericolosità.

Oggi infatti è il World Mosquito Day, cioè la giornata in cui ci si impegna per sensibilizzare sempre più persone sull’importanza della lotta alle malattie trasmesse da questi insetti, in particolare la malaria.

Non è un caso se questo evento cade ogni anno il 20 agosto. In questo giorno del 1897, infatti, l’ufficiale medico dell’esercito britannico Ronald Ross scoprì il coinvolgimento della zanzara nel ciclo di trasmissione di questa malattia infettiva. Un’intuizione che gli valse anche il premio Nobel per la Medicina del 1902.

Questa Giornata mondiale delle zanzare però porta con sé anche un altro, urgente, messaggio.

Da tempo sappiamo che questi insetti traghettano più di una malattia grave e insidiosa, dalla dengue alla febbre gialla, dalla West Nile a Chikungunya e Zika. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, queste patologie rappresentano il 17% di tutte le malattie infettive e causano oltre 700mila decessi l’anno. Solo la malaria sarebbe responsabile di oltre 400mila morti.

Se però fino a qualche tempo fa queste malattie erano affari per zone del mondo lontane dai nostri pensieri, oggi rappresentano un problema reale anche alle nostre latitudini, Italia compresa.

Colpa del turismo, dell’interconnessione globale trainata da viaggi e trasporti ma, soprattutto, colpa della crisi climatica. L’aumento delle temperature insieme agli eventi estremi sempre più frequenti sta infatti rivoluzionando la geografia delle malattie infettive a cui siamo stati abituati per decenni.

Sto parlando di patologie che arrivano all’uomo attraverso animali e insetti – soprattutto zanzare – che prediligono climi caldi e tendenzialmente umide. Se consideri che il mondo è più caldo almeno di 1,2°C rispetto al periodo preindustriale, ti sarà facile intuire lo scenario.

Gli habitat di questi insetti infatti sono ormai cambiati, territori prima sfavorevoli per la loro diffusione sono diventati dimore accoglienti per popolazioni sempre più grandi di zanzare e l’Europa – così come l’Italia – adesso è costretta ad avere a che fare con malattie in un certo senso sconosciute.

La singola situazione italiana può bastare per darti l’idea dell’urgenza. A giugno, per esempio, ti avevamo raccontato di un caso di febbre dengue a Desio: si trattava della 259esima infezione confermata da virus dengue dall’inizio di quest’anno fino ad oggi.

Certo, potresti obiettare che si trattava di casi contratti durante viaggi all’estero ma tieni a mente che nel 2023 c’erano state addirittura 82 infezioni autoctone, quindi provocate da zanzare “italiane”.

Nel nostro Paese oggi le più diffuse sono le zanzare Aedes, tra cui rientra anche la famosa zanzare tigre, tra le specie più invasive a noi note e che riconosci per la colorazione a righe bianche e nere, le le Anopheles e le Culex, la specie più diffusa al mondo.

Ricordare, rispettare e riconoscere la Giornata mondiale delle zanzare oggi insomma vuol dire tanto. Significa ricordare, rispettare e riconoscere anche la necessità di agire per fermare il cambiamento climatico, o quantomeno agire per trovare una forma di adattamento più sostenibile per tutti.

Fonte | Ministero della Salute

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.