Glaucoma ad angolo chiuso: quali sono i sintomi dell’attacco improvviso che può causare la cecità in breve tempo

Il glaucoma ad angolo chiuso è anche definito acuto perché, nella maggior parte dei casi, si manifesta con attacchi improvvisi che provocano dolore e possono portare alla perdita definitiva della vista se non trattati rapidamente. Si tratta di una forma di glaucoma piuttosto rara, ma viste le conseguenze molto serie è importante che tu sappia quali sono i sintomi e con quale intervento si può curare il problema.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Alessandro Bai 15 Settembre 2020
* ultima modifica il 28/09/2020

Il glaucoma ad angolo chiuso è una patologia caratterizzata da un rapido aumento della pressione intraoculare dovuto all'accumulo di un liquido chiamato umor acqueo che, a differenza di quanto accade normalmente, non riesce più a defluire a causa dell'ostruzione del cosiddetto angolo irido-corneale, rischiando così di causare danni irreversibili al nervo ottico.

Si tratta di una tipologia di glaucoma meno frequente rispetto a quella definita ad angolo aperto, che è caratterizzata da un decorso più lento e cronico. Al contrario, la forma ad angolo chiuso viene chiamata anche glaucoma acuto proprio perché tende a manifestarsi il più delle volte con attacchi improvvisi, che causano dolore, cefalea e nausea ma anche sintomi più specifici come la riduzione della vista o la visione di aloni colorati.

Se hai un'esperienza del genere, sappi che sarà molto importante trattare il problema il prima possibile, perché se non curato adeguatamente un attacco di glaucoma acuto può portare alla cecità permanente.

Cos'è

Si definisce glaucoma ad angolo chiuso quella forma di glaucoma che si verifica a causa della chiusura completa e permanente dell'angolo irido-corneale, ovvero una struttura che si trova in una zona dell'occhio chiamata camera anteriore e che è costituita dall'iride e dalla cornea, che insieme formano, per l'appunto, un angolo.

Devi sapere che questa area del tuo occhio è molto importante anche per un altro motivo: qui, infatti, si trova un sistema che serve per il deflusso dell'umor acqueo, un liquido trasparente che ha funzioni nutritive ma è utile anche per eliminare i prodotti di scarto. Quando l'angolo composto dall'iride e la cornea si chiude, questo fluido non può più essere drenato correttamente e comincia ad accumularsi, provocando così un aumento della pressione intraoculare: è proprio in questo modo che si generano i danni al nervo ottico.

Su Ohga ti abbiamo già parlato ampiamente del decorso del glaucoma e delle diverse tipologie. Nella maggior parte dei casi, la malattia si presenta nella forma ad angolo aperto, che è cronica e presenta un decorso più lento perché l'umor acqueo fa più fatica a defluire a causa di qualche ostacolo. Quando però l'iride viene spinta eccessivamente in avanti, l'angolo irido-corneale si può chiudere improvvisamente, ostruendo completamente il drenaggio del liquido. Ecco perché nel glaucoma ad angolo chiuso, o glaucoma acuto, la pressione aumenta in modo repentino, grave e inaspettato: nel giro di poche ore, potresti quindi iniziare ad avvertire sintomi che comprendono l'offuscamento della vista e un dolore molto intenso. In questi casi, non devi neanche pensarci su: vai al pronto soccorso perché le conseguenze potrebbero essere serie se il problema non viene trattato in fretta.

Soltanto in casi più rari, il glaucoma ad angolo chiuso può assumere una forma cronica nella quale l'angolo irido-corneale si restringe più lentamente e l'aumento della pressione intraoculare è quindi graduale.

Sintomi

Nel glaucoma ad angolo chiuso la pressione intraoculare sale rapidamente oltre i 40 mmHg (cioè millimetri di mercurio), nettamente al di sopra dei valori normali, solitamente compresi tra 16 e 21 mmHg. I sintomi di un attacco acuto compaiono improvvisamente e comprendono:

  • Dolore oculare
  • Arrossamento
  • Offuscamento della vista
  • Visione di aloni colorati intorno alle luci
  • Cefalea
  • Nausea
  • Vomito
  • Malessere diffuso

Come ti ho spiegato, si tratta di una condizione estremamente grave che va curata al più presto, altrimenti potrebbe portare alla cecità permanente in breve tempo.

Il glaucoma cronico ad angolo chiuso, invece, si manifesta in maniera simile al glaucoma ad angolo aperto, visto che l'aumento della pressione intraoculare è graduale così come la comparsa di sintomi, che includono l'arrossamento dell'occhio colpito, visione offuscata e cefalea, che però diventa più lieve durante il sonno.

Diagnosi

In caso di un attacco di glaucoma acuto, non c'è tempo da perdere: fatti accompagnare in pronto soccorso dove il problema può essere diagnosticato semplicemente misurando la pressione intraoculare e con la valutazione dei segni clinici, che come abbiamo visto sono gravi e molto evidenti.

Se la malattia si presenta invece in forma cronica può essere asintomatica per un lungo periodo, prima di manifestarsi con alcuni disturbi visivi. I soggetti più a rischio devono quindi monitorare la pressione intraoculare per accertarsi che questa rimanga compresa nei valori normali, ma sono consigliati anche altri esami strumentali come la gonioscopia, che esamina proprio l'apertura dell'angolo irido-corneale, la Tomografia a Coerenza Ottica (OCT) ad alta risoluzione per valutare le condizioni del nervo ottico e la perimetria, utile per indagare la funzionalità della retina.

Trattamento

Il trattamento per il glaucoma acuto ad angolo chiuso deve essere immediato perché, come ti dicevo, tra le conseguenze di questa malattia c'è la cecità permanente e irreversibile. Nelle fasi iniziali, la terapia consiste nella somministrazione di più farmaci allo stesso tempo, come i diuretici, i beta-bloccanti e i miotici.

Una volta ridotta la pressione intraoculare con l'approccio farmacologico, la cura per il glaucoma ad angolo chiuso prevede un intervento parachirurgico chiamato iridotomia laser: in questo modo, è possibile aprire un foro nella camera anteriore dell'occhio, all'altezza dell'iride, per permettere all'umor acqueo di defluire, normalizzando definitivamente i valori pressori. L'idea di un piccolo buco nell'occhio potrebbe spaventarti, ma devi sapere che si tratta in realtà di una tecnica poco invasiva e dalla durata di pochi minuti, che include anche l'impiego di un collirio per anestetizzare la zona trattata. Dopo l'intervento, la tua vista rimarrà sfocata per alcune ore, quindi sarebbe meglio che qualcuno ti accompagnasse e riportasse a casa.

Il parere dell'esperto

Abbiamo chiesto al dottor Paolo Bettin, oculista responsabile del servizio glaucoma all’IRCCS Ospedale San Raffaele, di spiegarci meglio come viene trattato il glaucoma e se sia possibile prevenirlo:

Il glaucoma è una malattia del nervo ottico per cui tale struttura, costituita da un fascio di fibre nervose, perde fibre ad una velocità maggiore rispetto a quella fisiologica. Per questa ragione, il soggetto glaucomatoso può trovarsi ad averne un numero criticamente basso nell'arco della vita, fino a divenire cieco. Il glaucoma è infatti la prima causa di cecità non emendabile nel mondo.

Al momento, l’unica cura disponibile consiste nella riduzione della pressione dell’occhio, che è il fattore di rischio principale per l’insorgenza del glaucoma. Alcuni pazienti, ad esempio, non presentano una tensione elevata, ma è stato dimostrato che abbassare ulteriormente la pressione favorisce il rallentamento di questa patologia. Per raggiungere questo obiettivo, si procede per gradi, iniziando con farmaci appositi, eventualmente seguiti da un intervento con il laser e infine si ricorre all’operazione chirurgica vera e propria. Deve però essere chiaro che tutti questi trattamenti hanno il solo potere di rallentare la progressione del glaucoma: non è possibile recuperare la parte di nervo ottico già danneggiata e se è sopraggiunta la cecità nemmeno un intervento chirurgico permette di tornare a vedere.

Il principale problema del glaucoma è che si tratta di una malattia asintomatica nella maggior parte dei casi. Quando una persona si rende conto che la sua vista è offuscata, la malattia è già entrata nella sua fase terminale e quello che è andato perso ormai risulta irrecuperabile. Persino quando il paziente si rende conto di non vedere in modo corretto da un solo occhio, è probabile che anche l’occhio in apparenza sano sia già compromesso. In Europa, quindi in Paesi con un sistema sanitario che presenta standard elevati, l’incidenza del glaucoma è del 2,5% nella popolazione con più di 40 anni. Circa la metà di questi, però, non sanno di avere questo problema.

Una diagnosi precoce, effettuata quando la malattia è ancora in fase prodromica, o iniziale, permette di intervenire in tempo per rallentare o addirittura arrestare la progressione. In questo modo, una persona ha una buona aspettativa di vita da vedente. L’unica forma di prevenzione possibile consiste in una visita oculistica periodica. Dopo i 40 anni, sarebbe bene effettuarne una ogni cinque anni, mentre quando si superano i 60 anni, è bene passare a una ogni due anni”.

Fonti| MSD Manuals

(Scritto da Giulia Dallagiovanna il 10-10-2019
Modificato da Alessandro Bai il 15-9-2020)

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.