Gli acidi grassi buoni che avvelenano le cellule tumorali: la nuova seconda vita degli Omega 3

Secondo un nuovo studio dell’Università di Louvain l’acido Dha, una volta assorbito dalle cellule cancerose, sarebbe capace di rallentarne la crescita portandole fino all’ossidazione e quindi alla morte.
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Kevin Ben Alì Zinati 15 Giugno 2021
* ultima modifica il 16/06/2021

Contrastare il tumore avvelenandolo. È la nuova potenziale strategia per combattere alcune delle più aggressive neoplasie che si impossessano del tuo corpo.

L’alfiere di questa nuova battaglia è il DHA, un particolare “acido grasso buono” fondamentale per le funzioni cerebrali, la vista e la regolazione degli episodi infiammatori.

Un team multidisciplinare di ricercatori dell'Università di Louvain ha appena scoperto che il meccanismo biochimico di questo particolare Omega 3 sarebbe in grado di rallentare concretamente lo sviluppo dei tumori.

Come ti abbiamo già raccontato, gli acidi Omega 3 sono un tipo di grassi essenziali per la tua salute dal momento che sono coinvolti in molti processi biologici come il corretto funzionamento dell’attività del tuo cervello, la riduzione della pressione arteriosa e il miglioramento della circolazione.

Un’immagine di come, nel corso dei giorni, si disintegra una cellula tumorale. Photo credit: University di Louvain

Nel 2016, il team dell’Università di Louvain aveva scoperto che in un microambiente acido all'interno dei tumori le cellule, per riprodursi, tendono a preferire i lipidi al glucosio come fonte di energia.

Queste cellule sono le più aggressive, quelle che di fatto diventano capaci di uscire e spostarsi dalla sede di origine del tumore per dare origine a metastasi.

Così gli scienziati hanno provato a fare un passo avanti, valutando il comportamento delle cellule tumorali in presenza di diversi acidi grassi.

Hanno osservato che queste cellule tumorali acidotiche rispondevano in modi opposti in base all'acido grasso che stavano assorbendo.

Di più: se alcuni acidi grassi stimolavano le cellule tumorali altri invece le uccidevano. Tra queste, l’acido docosaesaenoico, o DHA, che di fatto le avvelenava.

Come hanno spiegato sulla rivista Cell Metabolism, il veleno agisce sulle cellule tumorali attraverso la ferroptosi, un tipo di morte cellulare legata al fenomeno della perossidazione di alcuni acidi grassi.

Più aumenta la quantità di acidi grassi insaturi nella cellula, più sale il rischio della loro ossidazione. Di solito però nell’ambiente acido all’intento dei tumori le cellule immagazzinano questi acidi grassi in goccioline lipidiche che li proteggono dall'ossidazione.

Se però è alta la presenza di DHA, la cellula tumorale non può immagazzinare questo Omega 3, che si ossida portandola alla morte.

Una rappresentazione del meccanismo anti–tumorale dell’acido grasso Dha, inteso come una sorta di cavallo di Troia: una volta inglobato come fonte di energia, favorisce l’avvelenamento della cellula. Photo credit: Università di Louvain

Questo meccanismo, come puoi capire, apre importanti scenari nella nostra lotta contro i tumori.

Fonte | "Peroxidation of n-3 and n-6 polyunsaturated fatty acids in the acidic tumor environment leads to ferroptosis-mediated anticancer effects" pubblicata l'11 giugno 2021 sulla rivista Cell Metabolism

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