Gli ricostruiscono in 3D la spalla colpita dal tumore: così gli ortopedici del Rizzoli di Bologna l’hanno rimesso sulla moto

La scapola di un uomo di 40 anni era stata colpita da un osteosarcoma, una forma rara e molto aggressiva di tumore. I chirurghi bolognesi hanno optato per un tipo di intervento innovativo: gli hanno aspettato solo la parte di osso colpita dalla neoplasia per poi ricostruirla grazie a una protesi stampata in 3D.
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Kevin Ben Alì Zinati 24 Novembre 2020
* ultima modifica il 17/12/2020

Mai avrebbe pensato che una banale lastra alla spalla l’avrebbe tenuto lontano dalla sua moto per anni. Forse perché in un primo momento le analisi non avevano inquadrato il problema nella sua interezza e non avevano evidenziato che quella che appariva come una normale lesione alla scapola in realtà era qualcosa di molto più grave: un osteosarcoma, un tumore delle ossa raro e aggressivo. E mai avrebbe pensato che per rimetterlo in posta, in tutti i sensi, gli avrebbero ricostruito la spalla in 3D. E invece è esattamente ciò che hanno fatto i chirurghi dell’ortopedia oncologica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna per riportare il braccio di un paziente di soli 40 anni alla piena funzionalità.

Il quadro

Come detto, le prime immagini della spalla emerse con la lastra non avevano creato troppi sospetti. Forse un trauma o forse una caduta, fatto sta che il paziente, un motociclista di 40 anni, aveva riportato una lesione benigna alla scapola. Solo dopo, proseguendo nelle indagini cliniche il quadro è peggiorato. Sì, perché la diagnosi finale non ha lasciato spazio a dubbi sentenziando un osteosarcoma in una forma molto rara.

L’intervento chirurgico per asportare la parte di osso colpita dalla malata era l’unica soluzione per l’uomo: tuttavia, anche se il tumore non si era ancora così esteso e la funzionalità del braccio avrebbe potuto quindi essere preservata, c’era il reale rischio di limitarla drasticamente dal momento che è proprio la scapola a determinarne il movimento. Come fare, dunque?

L’intervento

Gli ortopedici bolognesi hanno dunque scartato fin da subito l’asportazione completa della scapola, evitando così il rischio di una grave menomazione funzionale preferendole invece una resezione “misurata” dell’osso con “guide di taglio e ricostruzione” attraverso una protesi personalizzata realizzata con la stampa 3D. In sostanza dunque hanno sezionato la scapola asportando la parte di osso danneggiata dal tumore per ricostruirla con una protesi realizzata con le tecniche di stampa tridimensionale.

Il team di medici insieme al paziente di 40 anni dopo l’intervento del 2019 e il programma di riabilitazione. Fonte: Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna

L’intervento è avvenuto con successo nell’autunno del 2019, quindi il paziente si è sottoposto a un lungo programma di riabilitazione che gli ha permesso di recuperare la funzionalità del braccio al 100%. Anzi, anche di più, perché ora è tecnicamente e fisicamente in grado di tornare in sella alla sua moto: attende solo la fine del lockdown e poi tornerà a sgommare.

Fonte | Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna

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