Gli rimuovono una rara malformazione polmonare a soli 13 mesi di vita: al Meyer di Firenze un intervento “avanguardistico”

Il piccolo era nato con il cosiddetto “sequestro polmonare intradiaframmatico”: una rara malformazione congenita che colpisce meno di 1 bambino su 100mila. Sottoposto a un delicatissimo intervento di rimozione, ora sta bene ed è già tornato a casa.
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Agosto 2022
* ultima modifica il 05/08/2022

Era ancora nell’utero della mamma quando l’avevano intravista. All’inizio gli esami prenatali erano andati tutti bene ma con il tempo avevano finito per mettere sempre più in evidenza quella che sembrava una pericolosa malformazione polmonare.

Solo quando il bambino è venuto alla luce i neonatologi dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze hanno potuto confermare il sospetto iniziale.

Tutte le indagini radiologiche effettuate alla nascita, infatti, hanno permesso di diagnosticare al neonato il cosiddetto “sequestro polmonare intradiaframmatico”: una rara malformazione congenita che colpisce meno di 1 bambino su 100mila.

I medici non hanno avuto dubbi e al tredicesimo mese di vita del piccolo, l’hanno sottoposto a un delicato intervento di chirurgia mini-invasiva all’avanguardia per rimuoverla.

La malformazione che lo aveva colpito, infatti, non era solo rara, ma anche assai pericolosa. Una parte del tessuto polmonare rischiava di rimanere separata dal resto dell’albero bronchiale e dal normale sistema di irrorazione sanguigno dei polmoni.

Questa porzione di tessuto anomalo, che assomiglia a una tumefazione, non sarebbe stata in grado di comunicare con il resto del sistema respiratorio e avrebbe ricevuto sangue da un’arteria “sistemica” e non dal circolo sanguigno polmonare.

Se i chirurghi non fossero intervenuti, in sostanza, la malformazione avrebbe esposto il neonato a infezioni anche gravi e – seppur raramente – avrebbe anche potuto dare origine a forme tumorali maligne come il carcinoma bronco-alveolare e il carcinoma bronchiale. Andava rimossa, insomma.

In sala operatoria, i chirurghi fiorentini hanno sottoposto il neonato a un intervento chirurgico dall’approccio combinato, sia addominale che toracico.

Questo perché dalle indagini radiologiche era emerso che la lesione dai polmoni si estendeva verso il torace e aveva un’irrorazione arteriosa molteplice, tutta proveniente da vasi arteriosi intra-addominali.

Un simile intervento multidisciplinare ha permesso di dominare la maggior parte dei vasi arteriosi dall’addome e di concludere con successo l’asportazione della lesione dal torace con un’invasiti e un’aggressività chirurgica decisamente contenute.

Dopo soli 4 giorni di ricovero post-operatorio, il piccolo è tornato a casa e al successivo controllo sotto gli occhi dei medici è risultato in ottime condizioni.

Fonte | azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze

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