Una “polipillola” per tenere a bada il rischio cardiovascolare. Un nuovo farmaco costituito da statine per abbassare il colesterolo e vari antipertensivi, in combinazione con l’aspirina, ridurrebbe l’incidenza di eventi cardiovascolari come ictus o infarti in persone che non presentano patologie conclamate ma che sono caratterizzate da un rischio “intermedio” di vedere compromessa la salute del proprio cuore. I dati dello studio TIPS-3 condotto dalla McMaster University di Hamilton, in Canada, e pubblicato sul New England Journal of Medicine suggeriscono anche un altro aspetto: questo nuovo trattamento farmacologico per il rischio cardiovascolare avrebbe un’assunzione così facile che potrebbe concretamente migliorare l’aderenza alla terapia, uno dei maggiori problemi nella prevenzione cardiovascolare.
Il team di ricercatori canadesi ha messo in campo uno studio importante, coinvolgendo 5713 persone con un’età media di 64 anni e monitorandole con controlli e analisi per quattro anni e mezzo.
Tra gli eventi cardiovascolari tenuti sotto controllo c’erano infarto e ictus, l’insufficienza cardiaca o l'arresto cardiaco con necessità di angioplastica e la morte per problemi legati al sistema cardiovascolare.
L’obiettivo dello studio era valutare l’efficacia della polipillola rispetto al placebo, all'acido acetilsalicilico (l'aspirina) sempre in confronto con il placebo e alla polipillola unita all’acido acetilsalicilico rispetto al doppio placebo.
Dai risultati dello studio è emerso che la combinazione di una “polipillola” composta da simvastatina, che come forse sai viene utilizzata per abbassare il livello del colesterolo, e tre farmaci per contrastare l’ipertensione, insieme all’acido acetilsalicilico (l’aspirina) ha un impatto importante sulla salute cardiovascolare: il trattamento sarebbe in grado di ridurre 31% il rischio di eventi cardiovascolari come ictus o infarto.
Fonte | "Polypill with or without Aspirin in Persons without Cardiovascular Disease" pubblicato sul New England Journal of Medicine