Guarito dal Coronavirus: la testimonianza di Alessandro che ha sconfitto il Covid-19

Una testimonianza diretta di cosa significhi contrarre il Coronavirus e sconfiggerlo. La storia di Alessandro che ce l’ha fatta.
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Sara Del Dot 8 Aprile 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Deve essere stato contagiato durante una trasferta di due giorni a Milano, quando ancora l’emergenza non appariva così concreta. Era la fine di febbraio e Alessandro Raffaelli, trentino residente a Rovereto, editore e amministratore delegato di Radio Italia Anni 60, nonché responsabile relazioni istituzionali del gruppo Radio Italia, si era recato nel capoluogo lombardo per alcuni appuntamenti durante la fashion week, spostandosi tra il centro della città e Cologno Monzese.

Evidentemente sono bastati quei pochissimi giorni per esporlo all’infezione da Covid-19, prospettiva allora vista da tutti come lontana. Non a caso, c’è voluto diverso tempo prima di riconoscere che era proprio il virus a provocargli febbre alta e respiro affannoso, e diversi giorni sono stati necessari anche per riconoscere la necessità di un ricovero ospedaliero presso l’ospedale Santa Chiara di Trento, dove fortunatamente ha evitato l’intubazione destinata ai malati più gravi, nonostante necessitasse della mascherina per l’ossigeno. 12 giorni complessivi di ricovero e, dopo le dimissioni, 20 di isolamento domiciliare in un appartamento lontano dalla sua famiglia, che tuttora non ha ancora avuto occasione di rivedere. In seguito ben quattro tamponi per certificare l’effettiva guarigione, dal momento che ne sono necessari due consecutivi con esito positivo e il secondo effettuato è stato, purtroppo, ancora negativo. Insomma, circa una quarantina di giorni per liberarsi definitivamente dal Coronavirus, quaranta giorni di cui Alessandro si porta dietro una rinnovata consapevolezza del valore della vita e di ciò che di bello essa può dare. Grazie, ci tiene a sottolineare, anche all’incredibile lavoro del personale sanitario dell’ospedale che si è preso cura di lui e anche alla tecnologia che gli ha permesso di vedere e parlare con i suoi cari nei momenti di difficoltà.

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