Hai paura di un’iniezione? Sorridi, avvertirai meno dolore!

Secondo uno studio dell’Università della California, sorridere quando arriva il momento di sottoporsi a un vaccino o all’iniezione di un farmaco, aiuta a ridurre lo stress che questa situazione può provocare e ti farà provare anche meno dolore.
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Giulia Dallagiovanna 30 Dicembre 2020
* ultima modifica il 18/01/2021

Hai paura delle iniezioni? Sei una di quelle persone che, alla vista di una siringa, inizia a strizzare gli occhi e a irrigidirsi perché si aspetta che da un momento all'altro sarà punta e proverà dolore? Bè, sì, un ago che entra nella pelle in qualche modo provoca bruciore, ma c'è un trucco che potrebbe aiutarti a sentirne molto ma molto meno. Quasi la metà. Ed è davvero molto semplice: sorridere. Proprio così, lo hanno dimostrato i ricercatori dell'Irvine School of Social Ecology dell'Università della California in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Emotions.

Lo hanno sperimentato un gruppo di 231 volontari, che hanno ricevuto un'iniezione con strumenti simili a quelli che si usano per il vaccino antinfluenzale. Sono stati suddivisi in quattro gruppi ed è stato chiesto loro di assumere diverse espressioni del viso: il sorriso di Duchenne, ovvero un'espressione sincera con la bocca curva a mezzaluna e quella luce negli occhi che appare a chi è felice in quel momento, un sorriso non di Douchenne, che potremmo definire "finto" o impostato, una smorfia con i denti serrati e un'espressione neutrale.

Chi aveva sorriso, aveva avvertito il 40% in meno di dolore rispetto agli altri

Prima dell'iniezione è stato sottoposto loro un questionario per capire quanto fosse elevato il livello di stress che la consapevolezza di ricevere un ago nel proprio braccio poteva provocare. Dopo la puntura, che conteneva una semplice e innocua soluzione salina, è stato somministrato loro un altro questionario per capire quanto dolore avessero provato e un secondo identico è stato ripetuto a 6 minuti di distanza. Non solo, ma per tutto il tempo dell'esperimento i volontari erano attaccati a un dispositivo per l'elettrocardiogramma.

E grazie a tutti questi dati incrociati è emerso un risultato piacevole: chi aveva messo in atto il sorriso di Duchenne aveva avvertito il 40% in meno di dolore, rispetto a chi aveva mantenuto un'espressione neutrale. Non solo, ma avevano fatto registrare anche un ritmo cardiaco più basso, segnale del minor nervosismo che avevano provato durante l'iniezione.

Insomma, se ti fanno paura aghi e siringhe, hai una soluzione a portata di mano: sorridi!

Fonte| "Smile (or grimace) through the pain? The effects of experimentally manipulated facial expressions on needle-injection responses", pubblicato su Emotions nel 2020

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