Due farmaci al posto di tre. E tutti riuniti in un'unica compressa. Se soffrissi di un'infezione cronica, come l'Hiv, capiresti quanto sia importante questo cambiamento. Meno medicinali da assumere, effetti collaterali più limitati e una migliore qualità della vita. La nuova terapia è a base di una combinazione di dolutegravir/lamivudina ed è arrivata in Italia a maggio grazie a ViiV Healthcare, un'azienda specializzata proprio nel trattamento di questo virus che avrai imparato a conoscere fin dagli anni '80.
E magari saprai anche quanto sia stata rivoluzionaria la terapia antiretrovirale, arrivata nel 1996, che ha permesso di abbassare drasticamente il rischio di mortalità. Sai a quanto arrivava prima? Al 100%. Sì, perché questo retrovirus può rimanere nel tuo corpo anche per una decina d'anni, prima di provocare i primi sintomi. Nel frattempo si replica e arriva a generare un'infezione che, se presa troppo tardi, sfocia nell'Aids, ovvero la Sindrome da immunodeficienza acquisita. A questo punto il tuo sistema immunitario è così compromesso che tu sarai più esposto alle patologie cosiddette opportunistiche, tra le quali soprattutto tumori e leucemie.
I farmaci invece bloccano la replicazione del virus e lo tengono quindi a bada per sempre, consentendoti di vivere una vita piuttosto normale e, addirittura, ma solo dopo aver ricevuto l'ok dal medico che ti segue, di poter avere rapporti sessuali non protetti con il tuo partner stabile. Fondamentale quindi rimanere aderenti alla terapia. E più questa è "semplice" da assumere, meno complicato sarà non saltare neanche una compressa.
Questo nuovo trattamento può essere prescritto a tutti i pazienti affetti da Hiv-1, ovvero il ceppo più diffuso in Occidente, che abbiano almeno 12 anni. Un altro aspetto da tenere presente è che non abbiamo sviluppato nessuna resistenza alla classe degli inibitori dell'integrasi o alla molecola lamivudina. Secondo gli studi che hanno portato alla validazione dei due farmaci, questi avrebbero dimostrato un qualche grado di efficacia su tutti i pazienti sui quali sono stati testati, provocando effetti collaterali solo in rari casi.
"Stiamo rompendo un dogma nato quando, grazie all'introduzione della terapia a tre farmaci, fu superata la mortalità del 100% – ha commentato il professor Carlo Federico Perno, docente di microbiologia e microbiologia clinica all'università degli studi di Milano. – Chi ha più di 50 anni ricorda i lazzaretti di persone che morivano continuamente di Aids. Ora siamo ad un altro cambiamento epocale".
Fonte| AdnKronos