Hpv virus nell’uomo: diagnosi, sintomi e cura

Se credi che il Papillomavirus interessi solo le donne, ti sbagli. Gran parte della popolazione maschile, infatti, viene a contatto con questo agente patogeno almeno una volta nella vita. Spesso l’assenza di sintomi fa in modo che passi inosservato, altre volte invece emergono segnali a cui prestare attenzione. In ogni caso, la miglior cura è la prevenzione.
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Sara Del Dot 29 Marzo 2019
* ultima modifica il 08/10/2020

Quando si parla di Papillomavirus umano (HPV), sono in tanti a credere che si tratti di un problema che interessa quasi esclusivamente la popolazione femminile. Invece, il virus HPV colpisce una percentuale importante anche di uomini. Si stima infatti che almeno il 73% della popolazione maschile contragga il Papillomavirus almeno una volta nella vita, in media verso i 33 anni. E questa probabilità non va sottovalutata. Il virus, che si contrae principalmente per via sessuale e spesso non manifesta sintomi evidenti, nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente, in alcuni darà avvio a un’infezione genitale mentre in altri potrebbe portare all’insorgenza di tumori genitali od oro-faringei. Per questo è importante che, anche se sei un uomo, non ne sottovaluti i segnali e, soprattutto, prendi in considerazione la prevenzione.

Sintomi del virus Hpv sull’uomo

Come ti abbiamo già spiegato parlando del Papillomavirus, una delle sue principali caratteristiche è il fatto di essere spesso asintomatico. Di conseguenza, può capitare di contrarlo ma non accorgersene, ed è probabile che con il tempo l’organismo se ne liberi spontaneamente. In altri casi, però, è possibile riscontrare sintomi comuni del virus, come le verruche ano-genitali chiamate codilomi acuminati. Si tratta di escrescenze particolari che possono comparire sul pene, sui testicoli, attorno all’ano ma anche su inguine e cosce. I sintomi sono imprevedibili, infatti possono manifestarsi anche molto tempo dopo la contrazione del virus.

Rischi del virus Hpv sull’uomo

Il Papillomavirus contiene più di 100 genotipi diversi, che comportano un differente livello di rischio in chi lo contrae. Quelli a basso rischio provocano le già citate spiacevoli escoriazioni e verruche genitali, mentre quelli ad alto rischio, meno frequenti come il 16 e il 18, possono provocare anche l’insorgenza di problemi più gravi, come un tumore anale, al pene o al cavo orofaringeo.

Prevenzione

La prima forma di prevenzione che viene in mente se si parla di malattie che vengono trasmesse sessualmente è il preservativo. Eppure, spesso la protezione con il profilattico non è sufficiente per evitare il contatto con l’agente patogeno. Di conseguenza, che tu sia maschio oppure femmina, la forma di prevenzione migliore e più efficace è senza alcun dubbio il vaccino, che può essere bivalente, proteggendo dai genotipi oncogeni 16 e 18, quindi solo da quelli che possono provocare l’insorgenza di tumori, o quadrivalente, l’unico approvato anche per i maschi, che coinvolge anche i genotipi 6 e 11, responsabili delle lesioni benigne come i condilomi. Non a caso, il vaccino per il virus Hpv è stato reso obbligatorio a partire dal 2017 per tutti i ragazzi e le ragazze fino ai 12 anni di età.

Fonte | Fondazione Veronesi

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