I denti si riparano grazie alle cellule staminali: in futuro, potresti dimenticarti le otturazioni

Le cellule staminali presenti nella polpa dentaria potrebbero essere indotte a rigenerare la dentina, ovvero il corpo al di sotto dello smalto. Per azionare il meccanismo, però, è necessario che il gene Dlk1 possa venire azionato a comando. I primi esperimenti in laboratorio hanno già dato buoni risultati.
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Giulia Dallagiovanna 25 Agosto 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Quando si parla di cellule staminali, penserai subito a una nuova terapia contro un tumore. In realtà queste particelle che hanno la particolarità di poter andare a comporre diversi organi e tessuti, "riparandoli". Il tuo corpo le possiede già e si trovano soprattutto nel tuo midollo osseo, nel derma, che è lo strato più profondo della tua pelle, e nella polpa dentaria, ovvero quella parte di dente che viene protetta dallo smalto e dalla dentina e, nella zona inferiore, dalla gengiva. E proprio queste ultime sono al centro di uno studio dell'Università di Plymouth: potrebbero indurre la tua dentatura a ripararsi da sola, senza dove ricorrere alle classiche otturazioni.

In poche parole, esisterebbe una sorta di interruttore, costituito dal gene Dlk1, che azionerebbe le cellule staminali e favorirebbe la produzione di dentina, ovvero il corpo posto al di sotto dello strato di smalto. Sarebbe proprio questa la ragione per cui alcuni animali, come topi e conigli, presentano degli incisivi che non cessano mai di crescere: a differenza dell'uomo, il meccanismo non viene mai spento.

Si tratta del meccanismo che porta gli incisivi di alcuni animali a crescere senza sosta

Seguendo questo ragionamento, i ricercatori hanno ipotizzato che, se si riuscisse ad attivare il gene in questione a comando, si potrebbe indurre l'autoriparazione di un dente danneggiato da una carie, da una scheggiatura o da altri tipi di traumi. Nessuna toppa applicata dall'esterno, dunque, ma una ricrescita del tuo stesso tessuto. Al momento, i primi esperimenti effettuati in laboratorio hanno dato risultati positivi.

Naturalmente, serviranno ancora diversi studi e al momento il tuo dentista non potrà far altro che seguire il metodo classico. Si tratta però di un passo importante nell'ambito della medicina rigenerativa che, come vedi, non riguarda solo neoplasie o altre patologie gravi, ma può venirti in soccorso anche per problemi più comuni.

Fonte| "Transit amplifying cells coordinate mouse incisor mesenchymal stem cell activation" pubblicato su Nature Communications il 9 agosto 2019

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