I FANS: quali sono questi farmaci e quando dovresti assumerli

Fans è l’acronimo di Farmaci Antinfiammatori non Steroidei. Questi sono tra i farmaci maggiormente utilizzati poiché molti di essi rientrano tra le preparazioni acquistabili senza obbligo di ricetta medica. Questi farmaci hanno come principale proprietà quella antinfiammatoria, ma possiedono anche proprietà antidolorifica ed antipiretica.
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Dott.ssa Chiara Speroni Dottoressa in Farmacia
19 Febbraio 2020 * ultima modifica il 06/11/2020

Fans è l’acronimo di Farmaci Antinfiammatori non Steroidei. Questi sono tra i farmaci maggiormente utilizzati poiché molti rientrano tra le preparazioni acquistabili senza obbligo di ricetta medica. Questi farmaci hanno come principale proprietà quella antinfiammatoria, ma possiedono anche proprietà antidolorifica ed antipiretica.

Il capostipite di questa categoria di farmaci è l’acido acetilsalicilico, che viene usato come antinfiammatorio, analgesico ed antipiretico.

Cos'è l'infiammazione?

L’infiammazione è una risposta del nostro corpo. Devi sapere che l'infiammazione è un processo fisiologico normale ed essenziale per il corretto funzionamento del tuo organismo poiché è la risposta che produci in seguito a stimoli nocivi che mettono in pericolo il nostro corpo. Questa può variare da una risposta locale ad una risposta sistemica.

Ma andiamo a vedere brevemente come è strutturata la catena della risposta infiammatoria:

  1. Danno iniziale che provoca il rilascio di mediatori chimici dell’infiammazione es. istamina, serotonina, citochine, prostaglandine (Te le ricordi? Ne avevamo parlato nei precedenti articoli es. ibuprofene)
  2. Vasodilatazione
  3. Incremento della permeabilità vascolare ed essudazione
  4. Migrazione dei leucociti, chemiotassi e fagocitosi
  5. Proliferazione delle cellule del connettivo

Ad oggi, alcuni dei processi alla base dell’infiammazione sono ancora oggetto di studio, e molti meccanismi profondi non sono ancora noti. Ti ricordi che abbiamo parlato dei mediatori dell’infiammazione in passato (ad esempio nell'articolo sul paracetamolo oppure a proposito dell'ibuprofene)? Abbiamo spesso parlato delle vie della ciclossigenasi, ma come si è arrivati a tutto questo?  Fino agli anni ’70 era accettata l’ipotesi secondo cui i FANS agissero tramite un ipotetico recettore per l’infiammazione. Successivamente si arrivò a capire come nel processo infiammatorio intervenissero le prostaglandine e di come i FANS riuscissero ad inibirne la produzione.

Cosa sono le prostaglandine?

Abbiamo detto più volte che le prostaglandine sono dei derivati di origine naturale degli acidi grassi e sono costituite da una struttura a 20 atomi di carbonio. Queste sono prodotte nei tessuti animali a partire dagli acidi grassi poliinsaturi ed appartengono alla classe degli eicosanoidi, derivati dai fosfolipidi di membrana. Nell’uomo l’acido grasso prevalente è l’acido arachidonico, derivante dall’acido linolenico assunto con la dieta o viene esso stesso assunto con l’alimentazione.

E l'acido arachidonico?

L’acido arachidonico, a livello cellulare, subisce un processo di esterificazione diventando un fosfolipide di membrana. Sai, esistono molti fattori in grado di interagire con i recettori sulle membrane cellulari che attivano  il rilascio della fosfolipasi di tipo 2 PLA2 la quale andrà a sua volta ad agire sul fosfolipide di membrana liberando l'acido arachidonico non più esterificato. Proprio in questa forma l'acido arachidonico è in grado di esplicare le proprie funzioni. Una volta liberato,  l’acido arachidonico potrà prender parte a due vie enzimatiche:

  • La via della ciclossigenasi producendo prostaglandine, trombossani e prostaciclina
  • La via della lipossigenasi che produce i leucotrieni.

È proprio a questo livello che intervengono i FANS. Questi sono in grado di intervenire nella via della ciclossigenasi andando a bloccare la produzione delle prostaglandine. Abbiamo già detto quanto queste siano alla base del processo infiammatorio. Inoltre, è bene ricordare come di ciclossigenasi ne esistano due forme, chiamate isoforme enzimatiche. Queste sono:

  • COX 1 = ciclossigenasi di tipo 1, isoenzima costitutivo (sempre presente) con funzione omeostatica.
  • COX 2 = ciclossigenasi di tipo 2, isoenzima inducibile negli stati infiammatori, che favorisce quindi la risposta infiammatoria.

Quando una parte del tuo corpo è infiammata, quello che vorresti subito è poter aver sollievo dal dolore causato dall’infiammazione stessa.  L’obiettivo dei FANS è proprio questo: far diminuire il dolore ed avere il rallentamento o meglio ancora l’arresto del danno tissutale. Alcuni FANS oltre ad avere  questa duplice proprietà hanno anche la caratteristica di antipiretici, per esempio l'acido acetilsalicilico o l'ibuprofene.

Elenco

Tra questi farmaci ricordiamo:

  • Acido Acetilsalicilico e derivati salicilati
  • Acidi Aril ed Eteroarilcetici: indometacina, sulindac, diclofenac, etodolac
  • Acidi Aril ed Eteroarilpropionici: ibuprofene, ketoprofene, naprossene, flurbiprofene, ketorolac
  • Oxicam: piroxicam, meloxicam
  • Coxib: celecoxib, etrocoxib, rofecoxib
  • Nimesulide

Che cosa li differenzia? Oltre alla struttura chimica e le proprietà chimico-fisiche, quello che li rende diversi tra loro è la selettività mostrata nei confronti di COX-1 e COX-2 e di conseguenza l’eventuale manifestarsi di effetti indesiderati od interazioni farmacologiche.

Quando è meglio usare i FANS?

A causa della loro azione più o meno selettiva verso le isoforme enzimatiche di COX1/2, è meglio assumere questi farmaci a stomaco pieno. Ti serve per evitare eventuali effetti dannosi causati dall’inibizione della COX 1,  come problemi gastrici. Abbiamo detto che COX 1 è deputata al mantenimento dell'omeostasi di alcuni processi fisiologici, tra questi rientra l'equilibrio tra produzione ed inibizione di acido a livello gastrico. Bloccando questa funzione, potremmo avere effetti indesiderati proprio a questo livello (vedremo tra poco gli effetti collaterali). A volte si pensa che l’ingestione di cibo possa modificare l’assorbimento e la biodisponibilità dei farmaci. Ma non riguarda questa categoria terapeutica.

Effetti collaterali

Andiamo a vedere adesso quali possano essere gli effetti indesiderati più comuni dei FANS a carico dei vari sistemi/organi:

  • Sistema nervoso centrale: cefalea, tinnito e vertigini
  • Sistema cardiovascolare: ipertensione da ritenzione idrica, edema
  • Apparato gastro-intestinale: dolore addominale, nausea, vomito, ulcere e sanguinamenti
  • Sangue: possono causare raramente trombocitopenia e neutropenia
  • Fegato: alterazione transitoria delle transaminasi e raramente insufficienza epatica
  • Sistema respiratorio: asma
  • Cute: eruzioni cutanee, arrossamenti, prurito
  • Rene: insufficienza renale, iperpotassiemia e proteinuria

Puoi ben comprendere come questi effetti non si manifestino obbligatoriamente tutte le volte che assumiamo i FANS, ma possono verificarsi. Dobbiamo tener presente che chi utilizza farmaci per terapia cronica deve sempre riferire al farmacista (in caso di acquisto di medicinali senza obbligo di ricetta) sia al medico curante l'eventuale cura, in quanto si possono verificare delle interazioni.

Come scegliere il FANS più adeguato?

Come abbiamo più volte ripetuto abbiamo i farmaci da banco contenti FANS, ai quali puoi accedere tranquillamente senza obbligo di ricetta. Ricordati che nonostante siano di facile acquisto possono comunque interferire con altri medicinali che usi per il trattamento di patologie croniche. Puoi chiedere consulto al tuo farmacista di fiducia, il quale saprà consigliarti il farmaco più adeguato alle tue esigenze.  Ricordati di non sottovalutare le tue eventuali allergie e malattie. Qualora il dolore non passasse rivolgiti al tuo medico curante il quale, dopo averti visitato, emetterà una diagnosi prescrivendoti il farmaco più adeguato alla situazione.

Avremo come primo approccio formulazioni in gel, crema, unguento, collutori, cerotti, compresse e bustine. Successivamente il medico potrà proporti compresse ad elevato dosaggio, bustine, fiale per iniezione o supposte.

Non esiste un farmaco di prima scelta con cui iniziare, di solito si preferiscono preparazioni a base di iburpofene, diclofenac, acido acetilsalicilico, ketoprofene e naprossene. Successivamente si ha accesso ai farmaci che abbiamo menzionato prima come i coxib ed i derivati del piroxicam.

Fonti| Katzung- Farmacologia Generale e Clinica; Foye – Principi di Chimica Farmaceutica

Laureata in Farmacia presso la facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Milano. Tesi svolta presso il laboratorio di altro…
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