Forse non sai che i farmaci chemioterapici comprendono tutti quei farmaci che esplicano la loro azione verso agenti patogeni. In origine, il termine chemioterapia si riferiva a tutti quei farmaci con azione battericida, batteriostatica, antivirale, antimicotica, antiprotozoaria e antielmintica. Con la scoperta e l’evoluzione delle patologie tumorali, si ha avuto un’estensione del termine originario. Si può dunque paragonare il tumore a un organismo invasore e che va eliminato al pari di un’infezione batterica o virale.
Appartengono dunque a questa categoria di farmaci:
Puoi immaginare come questi farmaci rappresentino il progresso della malattia moderna. Molte patologie che non erano curabili sono diventate facile bersaglio farmacologico di questi medicinali. Questo è sicuramente un bel passo avanti per la storia della farmacologia e della medicina, ma ha anche un limite: la somministrazione, spesso, continua e non necessaria degli antibiotici ha creato un fenomeno chiamato “resistenza farmacologica” dei patogeni ai trattamenti, rendendo necessaria la continua ricerca di nuovi farmaci in questo campo.
Abbiamo detto che il termine chemioterapia negli ultimi anni è diventato sinonimo di trattamento antineoplastico. Andiamo a vedere da vicino quali siano questi farmaci, e come vengono somministrati al malato. I tumori possono rispondere diversamente ai trattamenti farmacologici e da qui dipende anche l’esito e la progressione di questa patologia.
Come ben sai il nostro organismo è formato da organi e tessuti, questi a loro volta sono formati da cellule. Per poter garantire un corretto funzionamento di tutto l’insieme, le cellule vanno incontro a continuo ricambio cellulare: pensiamo solamente alla ricostruzione di un vaso lesionato, o una gravidanza. Le cellule sono i mattoncini necessari al ripristino delle funzioni fisiologiche o di riparazione o ancora di costruzione di nuovi tessuti.
Per fare questo le cellule hanno un proprio ciclo cellulare che svolgono in maniera continua e controllata. Ma, se una cellula dovesse “impazzire” , e tale meccanismo dovesse variare, le cellule iniziano a replicarsi in maniera non controllata andando a formare delle masse anomale, le masse tumorali. A loro volta queste masse possono essere sia benigne che maligne, invadere o meno i tessuti e le strutture circostanti, possono staccarsi ed andare in altre sedi a replicarsi (metastasi). Ed è proprio sul ciclo replicativo della cellula tumorale che alcuni dei nostri farmaci hanno azione. Andiamo a vedere quali farmaci esistono per provare a contrastare questo male. Ogni situazione viene singolarmente dal medico oncologo, il quale valuterà il percorso, gli esami e la terapia da affrontare.
I farmaci antineoplastici possono intervenire nel ciclo cellulare delle cellule anomale durante fasi specifiche o aspecifiche.
Possiamo fare una prima suddivisione di questi farmaci in:
In questa categoria ricordiamo:
In questa categoria rientrano:
Nella tabella ti mostro una panoramica di questi farmaci con le loro indicazioni terapeutiche ed il sito d'azione.
Gli effetti tossici comuni alla maggior parte dei farmaci antitumorali riguardano tutti quei tessuti con un forte ricambio cellulare, avremo quindi effetti:
Come avevamo già visto quando abbiamo trattato i farmaci antitumorali, questi possono manifestare specifiche tossicità d’organo:
Abbiamo detto più volte, e visto quando abbiamo parlato delle terapie per i trattamenti dei tumori (chemioterapia, radioterapia, immunoterapia, terapia chirurgica) che il malato deve sottoporsi a cicli di trattamento farmacologico. Questi cicli sono sia ospedalieri, effettuati mediante tecniche anche invasive, sia domiciliari agevolando la condizione di vita del paziente.
Ma una volta a casa come possiamo proseguire con la terapia? Alcuni farmaci sono progettati per la somministrazione domiciliare con alcuni accorgimenti:
Ricordati sempre di avvisare il reparto di oncologia d il tuo medico qualora subentrassero condizioni anomale, come reazioni avverse mai avvenute, problemi con eventuali pompe per infusione e così via.
I farmaci utilizzati per il proseguo delle terapie domiciliari possono essere formulati in compresse, in capsule da deglutire con acqua. Abbiamo le formulazioni ad uso topico da applicare direttamente sulla lesione tumorale. Infine abbiamo le formulazioni pronte in siringa. Queste sono quelle che necessitano di maggiori accorgimenti in quanto presentano una somministrazione più invasiva. Sarà il medico oncologo a spiegarti il meccanismo di funzionamento del farmaco, compre preparalo e come iniettarlo in tutta autonomia. Le siringhe sono pronte e preparate sia per la somministrazione sottocutanea, che intramuscolare.
Fonti| Katzung – Farmacologia Generale e Clinica