I flavonoli sono amici del cervello e riducono il rischio Alzheimer, secondo uno studio

Il flavonoli, un gruppo di antiossidanti della famiglia dei flavonoidi, che si trovano nella frutta, nella verdura e nel tè nero, possono essere molto utili per prevenire l’Alzheimer secondo ricerca della Rush University di Chicago.
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Valentina Rorato 7 Dicembre 2022
* ultima modifica il 07/12/2022

Bere del tè, possibilmente nero o verde, o godersi un bel bicchiere di vino rosso non sono semplici piaceri della vita, ma è un’assicurazione sulla salute. Secondo una nuova ricerca  del Rush University Medical Center di Chicago, fare il pieno di flavonoli riduce il rischio di sviluppare la demenza più avanti nella vita.

Come funzionano i flavonoli?

Numerose bevande e molti cibi sono ricchi di flavonoli antiossidanti, sostanze chimiche vegetali che aumentano il flusso sanguigno al cervello. Le persone anziane che ne consumano maggiori quantità, hanno migliori capacità di memoria.

"È entusiasmante che il nostro studio dimostri che fare scelte dietetiche specifiche può portare a un tasso più lento di declino cognitivo", ha dichiarato l'autore dello studio Thomas Holland del Rush University Medical Center di Chicago, in un comunicato stampa. Durante la ricerca sono stati monitorate 961 persone, tra i 70 e gli 80 anni per una media di sette anni.

I punteggi cognitivi di coloro che hanno assunto il più alto apporto di flavonoli – circa una tazza di tè al giorno – sono diminuiti del 40% più lentamente ogni decennio rispetto ai loro coetanei che hanno consumato la minor quantità di flavonoli.

Quali scegliere

I flavonoli sono pigmenti citoprotettivi, nel senso che proteggono le cellule, inclusi i neuroni, quindi è plausibile che ci possa essere un impatto diretto sulla cognizione. Bere e mangiare un arcobaleno di colori ti garantisce una sana varietà nella tua dieta.  Il team, però, ha suddiviso queste sostanze in cinque diversi tipi : kaempferol, isorhamnetin (o isoramnetina), myricetin (o miricetina), quercetina e isorhamnetin. Il kaempferol, abbondante nelle verdure a foglia verde, nel cavolo e nel tè, ha avuto i maggiori benefici, seguito dalla miricetina, che è abbondante nel vino rosso.

Al terzo posto si è posizionata la quercetina, che si trova nel tè e nel cavolo, così come nei pomodori e nelle mele, seguita dall'isoramnetina, che abbonda nell'olio d'oliva, e non ha avuto effetto. I risultati sono rimasti costanti dopo aver tenuto conto di altri fattori come l'età, il sesso e la storia del fumo. Il dottor Holland ritiene che il fenomeno sia dovuto alle "proprietà antiossidanti e antinfiammatorie intrinseche dei flavonoli".

"Qualcosa di semplice come mangiare più frutta e verdura e bere più tè è un modo facile per le persone di assumere un ruolo attivo nel mantenere in salute il proprio cervello", spiega il dott. Holland. Si prevede che il numero di casi di demenza in tutto il mondo triplicherà a più di 150 milioni entro il 2050. Senza una cura in vista, i comportamenti protettivi dello stile di vita, come mangiare sano e fare molto esercizio fisico, sono attualmente visti come il modo migliore per prevenire l'insorgenza dell'Alzheimer, la forma più comune di demenza.

Fonte | Association of Dietary Intake of Flavonols With Changes in Global Cognition and Several Cognitive Abilities pubblicato il 22 novembre 2022 su Neurology.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.