I pericoli degli interventi chirurgici per cambiare colore agli occhi

La cheratopigmentazione è una tecnica nata nel 2000 per scopi terapeutici contro danni all’iride e presto diventata parte dei trattamenti della chirurgia estetica che permette di cambiare il colore dei propri occhi. Come ogni procedura chirurgica tuttavia non è esente da rischi: dalle infezioni batteriche o fungine a reazione allergiche verso i pigmenti fino anche alla cecità.
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Kevin Ben Alì Zinati 30 Settembre 2024
* ultima modifica il 30/09/2024

C’è chi li ha marroni ma li vorrebbe azzurri. E chi li ha verdi e li gradirebbe più scuri. Il colore degli occhi è un dettaglio che può assumere grande rilevanza all’interno del viso di ciascuno di noi e a tanti capita di immaginarsi con una colorazione diversa.

Oggi quella del cambio colore degli occhi è una strada percorribile grazie alla cheratopigmentazione, una tecnica nata nel 2000 per scopi terapeutici contro danni all’iride e presto diventata parte dei trattamenti della chirurgia estetica.

La tecnica per il cambio di colore degli occhi – chiamata Femto Laser Aesthetic Annular Keratopigmentation – prevede l’utilizzo di tecniche laser per creare un minuscolo tunnel nella cornea centri cui introdurre il nuovo pigmento e oggi si è diffusa così tanto che diversi personaggi pubblici e influencer ne hanno fatto uso: ricordi il caso del tiktoker italiano Luckyy_john?

Dalla sua, la cheratopigmentazione ha il fatto che l’intervento è molto breve – dai 30 ai 45 minuti per entrambi gli occhi – e soprattutto che si tratta di una procedura reversibile. Chi sceglie di sottoporvisi può dunque fare marcia indietro.

Sebbene ad oggi non sono stati registrati casi di pazienti con effetti dannosi, come ogni operazione chirurgica anche la cheratopigmentazione porta con sé una serie di rischi che è bene ricordare.

La complicazione più concreta è quella di esporre gli occhi e l’organismo al rischio di infezioni batteriche o fungine. A queste si può comunque porre rimedio con l’uso di antibiotici in forma di collirio ma è sempre meglio evitare ogni rischio. Prendi in considerazione anche la possibilità di sviluppare una reazione allergica ai pigmenti utilizzati: le sostanze utilizzate oggi sono tutte tollerabili ma il rischio non si può escludere.

Altri rischi sono legati all’eventualità che il pigmento si riversi in altre strutture oculari o a danni più seri, come l’eccessiva lacrimazione, lo sviluppo di fotosensibilità (dunque l’intolleranza alla luce) o addirittura cecità.

Fonte | Humanitas

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