I prossimi passi della campagna vaccinale? Secondo l’Aifa “non ci sarà una quarta dose ma un richiamo, speriamo annuale”

Il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco Nicola Magrini, in una recente intervista televisiva, ha spiegato che probabilmente non dovremo più sottoporci a iniezioni di vaccino ogni 3-4 mesi ma a una sola eseguita a distanza di 12 mesi, come già succede con l’influenza.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 11 Febbraio 2022
* ultima modifica il 11/02/2022

La prossima vaccinazione “non sarà una quarta dose ma un richiamo, speriamo annuale”. La differenza è nelle parole ma soprattutto nelle tempistiche che dovrebbero segnare le prossime fasi della campagna di immunizzazione contro Sars-CoV-2.

Secondo Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, non dovremmo più sottoporci a continue iniezioni ogni 3-4 mesi ma a una sola eseguita a distanza di 12 mesi. Quindi con un composto aggiornato e in grado di tenere testa a tutte le mutazioni del virus, come già succede per l’influenza.

In una recentissima intervista televisiva, il numero uno dell’Aifa ha spiegato che le motivazioni dietro questa previsione sono da ricercare nell’efficacia dei vaccini finora utilizzati, che sarebbe “andata anche meglio del previsto”. 

Il dato degli studi in base ai quali sono stati registrati, te lo ricorderai, parlava di un’efficacia del 95%, poi confermata anche nel primo trimestre di utilizzo reale in molti paesi.

Cosa è successo nei successivi tre mesi l’hai visto. L’efficacia dei vaccini ha cominciato lentamente e gradualmente a ridursi e mentre i contagi risalivano è stato dato il via libera alle terze dosi booster, “anche in presenza di una variante su cui il vaccino aveva perso efficacia”. Ovvero la variante Omicron.

Qualche paese, come Israele, sta già somministrando la quarta dose ma al momento non ci sono dati completi e univoci che suggeriscano la necessità di estenderla a tutta la popolazione.

L’unica eccezione sarebbero le persone immunocompromesse e i fragili. Secondo Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e prodotti terapeutici dell’Ema la quarta dose di un vaccino a mRna dopo le precedenti tre sarebbe il primo richiamo “e dunque è già raccomandata”.

Non sarà una quarta dose ma un richiamo, speriamo annuale.

Nicola Magrini, direttore dell'Aifa, in una recente intervista

Le tre dosi cui ci siamo sottoposti fino ad oggi, insomma, sarebbero sufficienti per contrastare le forme gravi di Covid-19 e anche chi si dovesse infettare nonostante il richiamo sembra avere una carica virale e una capacità di trasmettere la malattia molto basse.

L’ha spiegato il professor Mario Clerici, immunologo dell’Università di Milano, che nella stessa intervista ha posto l’accento anche su un dettaglio da non dimenticare.

E cioè che eseguire vaccinazioni in tempi troppo ravvicinati a volte potrebbe anche essere controproducente poiché si innescherebbe una sorta di tolleranza che di fatto finirebbe con lo spegnere la risposta immunitaria.

Magrini ha poi parlato dei nuovi rinforzi che presto si aggiungeranno alle fila della campagna vaccinale in Italia. Su tutti il nuovo vaccino Novavax, che “sarà disponibile in Italia a partire dal 24 febbraio.

Come ti abbiamo spiegato, Nuvaxovid (questo il vero nome, Novavax è l’azienda) è un vaccino proteico, come quello dell’antinfluenzale, basato dunque su una tecnologia diversa rispetto ai vettori virali di Johnson&Johnson e AstraZeneca o all’mRna di Pfizer e Moderna.

Secondo il direttore dell’Aifa il vaccino darà una grossa mano alle vaccinazioni anche perché “alcuni sembrano preferirlo e che si tratterà di “un’opzione per 1 milione o 2 di persone che vogliono comunque vaccinarsi”.

Fonte | Ansa

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.