I retrovirus: guardiamo da vicino la famiglia di virus di cui fa parte l’Hiv

Il più conosciuto tra i retrovirus è l’Hiv, ovvero quello che può provocare l’Aids, ma non è il solo che può colpire l’essere umano. Proviamo allora a guardare più da vicino questa particolare famiglia di virus.
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Dott. Albert Kasongo Medico vaccinologo
23 Giugno 2020 * ultima modifica il 23/09/2020

I Retrovirus sono virus che hanno come caratteristica principale quella di possedere l’enzima trascrittasi inversa che gli permette di creare una copia di DNA a doppio filamento a partire dal proprio genoma RNA. Hanno forma grossolanamente sferica (diametro 100-120 nm) e presentano caratteristiche comuni:

  • Hanno tutti la trascrittasi inversa
  • Hanno tutti una membrana esterna lipoproteica (pericapside o envelope)
  • Hanno 3 geni fondamentali per la replicazione: GAG, principale componente del capside, codifica per le proteine strutturali; ENV, codifica per le proteine di membrana (envelope); POL, codifica per gli enzimi trascrittasi inversa, integrasi e proteasi

Hanno ulteriori geni accessori che aumentano virulenza e patogenicità del virus. Inoltre, prima e dopo questi geni si trovano alcune sequenze (long terminal repeat, LTR) che promuovono la trascrizione

Quali sono e come si classificano

I Retrovirus patogeni per l’uomo sono:

  • HIV: o virus dell’immunodeficienza umana, famiglia dei Retroviridae (lentivirus), è causa di AIDS. Possiede 2 sierotipi, HIV-1 e HIV-2.
  • HTLV: o virus della leucemia a cellule T, famiglia dei Retroviridae (oncovirus). Possiede 2 sierotipi, HTLV-1 e HTLV-2

I Retrovirus sono suddivisi in 5 famiglie, la più importante delle quali è quella dei Retroviridae che si suddivide in 3 sottofamiglie (oncovirus, spumavirus, lentivirus)

Retrovirus e cancro

I Retrovirus sono considerati da molti anni virus oncogeni, cioè capaci d’indurre neoplasie (tumori). Per questa ragione, i ricercatori stanno ponendo l’attenzione su di essi per lo studio della genetica del cancro nell’uomo. Proprio grazie alle loro caratteristiche intrinseche vengono utilizzati a fini terapeutici nella terapia genica (introducendo geni buoni nelle cellule di mammifero) o a fini tecnologici nella sintesi di proteine utili.

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, ha maturato esperienza in numerosi ambiti collaborando con diverse altro…
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