Il 99% dei cittadini del mondo respira un’aria inquinata: l’Oms lancia l’allarme

L’Oms ha aggiornato il database della qualità dell’aria e i risultati, pubblicato oggi che è la Giornata Mondiale della Sanità, fotografano una situazione a dir poco allarmante. Praticamente tutta la popolazione mondiale sarebbe sposta a un’ara malsana, ricca di biossido di azoto e di particolato assai dannoso per la nostra salute.
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Kevin Ben Alì Zinati 7 Aprile 2022
* ultima modifica il 07/04/2022

Quasi l’intera popolazione del Pianeta respirerebbe tutti i giorni un’aria malsana. Un’aria zeppa di particolato e biossido di azoto che minacciano gravemente la salute umana. E chi vive nei paesi più poveri sarebbe esposto alle esposizioni più elevate.

L’ultimo aggiornamento del database della qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità fotografia una situazione a dir poco allarmante. Ciò che respiriamo quando siamo all’aria aperta a Milano, a Tokyo o in qualsiasi altra città del mondo può nuocere seriamente al nostro organismo.

Pubblicato in occasione della Giornata Mondiale della Salute che si celebra oggi, il report dell’Oms vuole allarmare non per spaventare ma per promuovere in fretta l’urgente cambiamento da parte di Stati e Governi. Una rivoluzione green che limiti l’impiego di combustibili fossili e, allo stesso tempo, ad inneschi azioni concrete per ridurre l’inquinamento atmosferico.

D’altronde le prove dei danni causati dall'inquinamento atmosferico al corpo umano si sono moltiplicate in fretta mettendo in chiara evidenza quali siano le vere minacce. Il particolato, nello specifico il PM2,5, infatti sarebbe in grado di penetrare in profondità nei polmoni e nel flusso sanguigno, causando danni cardiovascolari, cerebrovascolari e respiratori.

Ll’NO2, un comune inquinante urbano precursore del particolato e dell’ozono e proveniente dalle attività umane e dai combustibili fossili, sarebbe invece associato a malattie respiratorie come l’asma.

"Le attuali preoccupazioni energetiche sottolineano l'importanza di accelerare la transizione verso sistemi energetici più puliti e sani. I prezzi elevati dei combustibili fossili, la sicurezza energetica e l'urgenza di affrontare le due sfide per la salute dell'inquinamento atmosferico e del cambiamento climatico, sottolineano la pressante necessità di muoversi più velocemente verso un mondo che è molto meno dipendente dai combustibili fossili” ha infatti commentato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS.

Fonte | Organizzazione Mondiale della Sanità

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