Il cancro alla cervice dell’utero potrebbe scomparire entro il 2100 grazie al vaccino

Uno studio australiano ha stimato che entro la fine di questo secolo il cancro alla cervice dell’utero, che ogni anno uccide circa 300mila donne, potrebbe risultare praticamente sconfitto. Come si può fare? Sottoponendosi al vaccino ed effettuando controlli periodici, oltre che il pap test almeno ogni due o tre anni.
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Giulia Dallagiovanna 26 Marzo 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Il vaccino ti salva la vita, sì. E può portare alla scomparsa di malattie gravi, persino di tumori. Lo conferma uno studio del Centro per la ricerca sul cancro di Sydney, in merito al papilloma virus. In breve, il carcinoma alla cervice dell'utero potrebbe considerarsi sconfitto entro il 2100 se fossero implementate la profilassi di immunizzazione e la prevenzione.

Il papilloma virus, o Hpv, può causare diverse infezioni, alcune delle quali non pericolose per la salute dell'essere umano. Ma in casi per nulla rari, può portare allo sviluppo di un cancro alla cervice uterina, cioè la parte inferiore dell'organo che confina direttamente con la vagina. Si tratta del terzo carcinoma più diffuso tra la popolazione femminile e ogni anno causa il decesso di 300mila donne in tutto il mondo.

Il principale problema di questa patologia è che è asintomatica, fino a quando non ha raggiunto uno stadio molto avanzato e risulta di conseguenza molto più difficile trovare una cura efficace. Inoltre, la sua trasmissione è abbastanza diffusa, se consideri che può avvenire all'interno di un qualsiasi rapporto sessuale, in quanto una persona può esserne portatrice senza saperlo.

Ecco perché risulta fondamentale la prevenzione. Controlli ginecologici e urologici frequenti, pap test ogni due o tre anni per le donne e soprattutto il vaccino contro il papilloma virus, del quale su Ohga ti avevamo già parlato.

Il tasso di incidenza del tumore potrebbe scendere a sole 4 donne ogni 100mila

I ricercatori australiani hanno stimato che se tutti si sottoponessero al farmaco immunizzante ed effettuassero controlli ed esami periodici, entro il 2100 ci sarebbe un'incidenza del tumore alla cervice dell'utero pari a sole 4 donne ogni 100mila. Praticamente, una malattia debellata.

La professoressa Karen Confell, prima autrice dello studio, ha specificato: "Il nostro team di lavoro ha previsto che l'Australia potrebbe eliminare questo tumore entro il 2035. Mentre altri Paesi sviluppati, come Regno Unito. Finlandia, Stati Uniti e Canada potrebbero riuscirci entro il 2050".

Naturalmente i problemi saranno maggiori nelle nazioni più povere dove l'accesso a cure e prevenzione non è garantito a tutti. Ma in Italia, dove il sistema sanitario è pubblico e i costi ricadono sulle famiglie in misura davvero bassa, non abbiamo scuse.

Fonte| "Impact of scaled up human papillomavirus vaccination and cervical screening and the potential for global elimination of cervical cancer in 181 countries, 2020–99: a modelling study", pubblicato su The Lancet Oncology il 19 febbraio 2019

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