Il caso Svezia: tutto aperto, anzi no. Le giravolte del Paese nella gestione del Covid-19

Finora il paese scandinavo era uno dei pochi nel mondo ad aver mantenuto una linea “morbida” in fatto di restrizioni volte a limitare la diffusione del virus. La crescita del numero dei contagiati e delle vittime però non si ferma e per questo motivo il governo svedese adesso vuole imporre delle misure più rigide.
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Federico Turrisi 7 Aprile 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Molti si erano stupiti nel vedere le immagini delle strade di Stoccolma ancora piene di gente, quando il resto d'Europa aveva imposto il lockdown a causa dell'emergenza coronavirus. Una delle svedesi più famose in tutto il mondo, Greta Thunberg, aveva in qualche modo polemizzato con le autorità del suo paese, facendo sapere ai suoi followers che lei e suo padre avevano avuto i sintomi caratteristici del Covid-19 ma che non erano stati sottoposti al tampone.

La Svezia in effetti è uno dei pochi paesi nel mondo ad aver mantenuto una linea decisamente "morbida" in fatto di misure di contenimento per contrastare il coronavirus. Se le scuole e le università sono state chiuse, gli uffici, i bar e i ristoranti sono invece rimasti aperti. Il governo, a guida socialdemocratica, finora ha solo invitato gli over 70 a rimanere a casa e tutti gli altri cittadini a ridurre la socialità, rispettando le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (lavarsi spesso le mani, evitare i contatti, rimanere ad almeno un metro di distanza e via dicendo). In sostanza, ci si è affidati al senso di responsabilità individuale.

Ora però il governo svedese sembra aver cambiato idea ed è pronto ad adottare misure restrittive. Preoccupano infatti i numeri in costante crescita: secondo i dati della Johns Hopkins University, in Svezia le persone positive confermate sono attualmente 7.206 e i morti 477. Il focolaio principale è nella capitale Stoccolma, dove negli ultimi giorni i casi di contagio sono aumentati in maniera esponenziale

La scorsa settimana è stata dunque presentata una proposta di legge, che dovrà essere discussa in Parlamento in questi giorni. Più in dettaglio, il governo chiede maggiori margini di manovra per i prossimi tre mesi per limitare ulteriormente gli assembramenti di persone, chiudere locali notturni, palestre, bar e altri luoghi di ritrovo e ridurre anche la circolazione di autobus, treni, navi e voli.

Insomma, pare proprio che l'aria in Svezia stia cambiando. Già una decina di giorni fa i comprensori sciistici del paese avevano deciso autonomamente di chiudere gli impianti per scongiurare il rischio di assembramenti di persone in occasione delle imminenti vacanze pasquali. A Stoccolma, per alleggerire la pressione sugli ospedali, si sta allestendo un ospedale da campo all'interno di un complesso fieristico. Lo stesso premier Stefan Löfven, in un'intervista rilasciata al quotidiano Dagens Nyheter, ha ammesso che "bisogna prepararsi a contare migliaia di vittime" e che per non sovraccaricare il sistema sanitario "è importante in questo momento avere autodisciplina".

Sembra di riascoltare le parole pronunciate nelle fasi iniziali dell'epidemia dal presidente americano Donald Trump e dal premier britannico Boris Johnson, che ha contratto il virus e attualmente si trova ricoverato in terapia intensiva. Sottovalutare l'emergenza coronavirus si è sempre rivelato un grosso errore.

Fonte | Dagens Nyheter

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