Il citalopram: come funziona il farmaco usato per depressione e attacchi di panico

Il citalopram appartiene alla famiglia degli antidepressivi SSRI o inibitori selettivi del ricaptatore della serotonina. La serotonina o ormone della felicità interviene in molti processi fisiologici, di cui il controllo dell’umore è quello più importante. Il citalopram è utilizzato per il trattamento della depressione e del disturbo da attacco di panico.
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Dott.ssa Chiara Speroni Dottoressa in Farmacia
24 Febbraio 2021 * ultima modifica il 25/02/2021

Il citalopram appartiene ai farmaci che agiscono sulla trasmissione della serotonina, in particolare, è un inibitore selettivo della ricaptazione di questo neurotrasmettitore (SSRI). Ti ricordi che avevamo già parlato della sertralina? Ecco, il citalopram appartiene alla stessa famiglia.

Il citalopram è in grado di inibire il trasportatore della serotonina aumentandone la neurotrasmissione. Il trasportatore della serotonina è una glicoproteina presente sui neuroni. Quando la serotonina si lega al suo recettore, questo subisce un cambiamento conformazionale tale per cui la serotonina e gli ioni Na+ e Cl sono spinti verso l'interno del neurone. Nel neurone sono presenti ioni K+, quando questi si legano al trasportatore lo riportano alla conformazione originaria rilasciando la serotonina all'interno della cellula. Gli SSRI si legano sul trasportatore della serotonina ma su un sito diverso da quello della serotonina. A dosi terapeutiche gli SSRI inibiscono l'attività del trasportatore dell'80%. La serotonina, il cui precursore è il triptofano, è chiamata anche l'"ormone della felicità" poiché interviene nei meccanismi che regolano il tono dell'umore, e altre funzioni biologico come regolazione del sonno, dell'appetito, della sessualità, empatia, creatività, apprendimento e memoria.

A cosa serve

Il citalopram è indicato in caso di depressione e disturbi da attacco di panico. In caso di depressione la dose iniziale è di 20 mg al giorno (mattina o sera) aumentati, eventualmente, in base alle necessità fino a 60 mg. Nel caso del disturbo da attacchi di panico, la dose iniziale è di 10 mg aumentati a 20 mg dopo la prima settimana. Anche in questo caso, sarà il tuo medico a decidere quale sarà la tua dose di mantenimento e a considerare tutte le variazioni di dosaggio.

Per la depressione

Il trattamento della depressione prevede l'utilizzo di molti farmaci. Gli episodi acuti di depressione possono durare dai 6 ai 14 mesi e se non trattati fino ai 2 anni. L'obiettivo del trattamento farmacologico è la remissione dei sintomi della depressione maggiore. Gli antidepressivi impiegano del tempo prima di manifestare l'effetto terapeutico, di solito dalle 8 alle 12 settimane. In questo modo si induce la remissione dei sintomi nel 30-40% dei casi. Se la risposta al farmaco iniziale non è adeguata si procede al cambio di terapie. Sai, trovare il farmaco adeguato per ogni persona è difficile, richiede tempo ed eventuali cambi di farmaci.

Una volta che si ottiene una risposta adeguata al farmaco, la terapia di prosegue fino a 12 mesi per evitare eventuali ricadute. devi sapere che il sistema nervoso centrale è un organo di senso molto complicato, non sempre si trova il farmaco adeguato, o magari il farmaco che si è sempre utilizzato in terapia per quella forma di depressione fornisce una risposta individuale diversa, motivo per cui bisogna cercare di personalizzare il più possibile la terapia. Per questo motivo non è ancora chiaro se l'utilizzo della sertralina possa andare bene in tutte le tipologie di depressione. Ad esempio nei pazienti affetti da disturbo bipolare, l'utilizzo del farmaco non sempre dà risposta, anche quando associato agli stabilizzanti dell'umore. In caso di pazienti affetti da depressione leggera o moderata l'associazione di ciclo di psicoterapia al farmaco aiuta molto il decorso della terapia.

Per i disturbi d'ansia

L'applicazione più comune degli antidepressivi è proprio il trattamento dell'ansia maggiore come disturbo post-traumatico, disturbo ossessivo-compulsivo, fobia sociale, ansia generalizzata ed attacchi di panico. I pazienti affetti da attacchi di panico mostrano episodi ricorrenti di brevi ma intensi episodi d'ansia che si presentano senza causa apparente. Chi soffre di disturbo d'ansia generalizzato mostra, invece, uno stato ansioso persistenze, con un elevato livello di preoccupazione. La sertralina in questi casi è preferita alle benzodiazepine per il loro potenziale d'abuso e dipendenza.

Il disturbo ossessivo-compulsivo

La sintomatologia del disturbo ossessivo-compulsivo è caratterizzata da pensieri continui che generano ansia (ossessioni) e da comportamenti ripetitivi messi in atto per ridurre l’ansia (compulsioni). La fobia sociale è una tipologia, di questa manifestazione, in cui il paziente ha paura dell'interazione sociale.

Il disturbo post-traumatico

Il disturbo post-traumatico si manifesta in seguito ad un evento traumatico o di situazioni in cui è messa in pericolo la vita. In questo caso si scatenano pensieri molto forti che provocano ansia o rievocazione dell'evento con immagini vivide, ipervigilanza, incubi ed il paziente tende ad evitare quelle situazioni in cui potrebbe rievocare il trauma.

Gli effetti indesiderati

I maggiori effetti indesiderati del citalopram sono:

  • Disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, dispepsia, dolore addominale, diarrea e stitichezza, anoressia e perdita di peso. In taluni casi si è mostrato, invece, un aumento dell’appetito con aumento di peso. Aumento della salivazione.
  • Rash cutaneo, orticaria, angioedema, anafilassi, artralgie, mialgie e fotosensibilità (in quesi casi si valuta l’eventuale sospensione del farmaco)
  • Palpitazioni e tachicardia
  • Ipotensione posturale
  • Tosse e sbadigli
  • Confusione ed alterazione della concentrazione
  • Irritabilità
  • Ansia
  • Cefalea ed emicrania
  •  Amnesia
  • Insonnia
  • Tremore
  • Capogiri
  • Astenia
  • Allucinazioni e sogni anomali
  • Sonnolenza
  • Convulsioni
  • Galattorrea
  • Disfunzioni sessuali
  • Sudorazione
  • Disturbi motori e discenesie
  • Disturbi della coagulazione con ecchimosi e porpora
  • Rinite
  • Disturbi della minzione
  • Euforia
  • Aumento paradosso dell’ansia all’inizio della terapia del disturbo da attacchi di panico

A cosa devi fare attenzione

Sai questi farmaci dovrebbero essere utilizzati con molta attenzione soprattutto se soffri di epilessia. In alcuni casi, il controllo sulle crisi è stato scarso. Altri casi in cui bisogna prestare attenzione all’utilizzo di questo farmaco sono:

  • Anamnesi per mania
  • Disturbi cardiaci
  • Diabete
  • Predisposizione a glaucoma ad angolo chiuso
  • Utilizzo concomitante di farmaci in grado di aumentare il rischio di emorragia (soprattutto intestinale)
  • Insufficienza epatica
  • Insufficienza renale
  • Gravidanza
  • Allattamento

Sai, si è notato come l’assunzione di questa tipologia di farmaci abbia predisposto i giovani ad un amento dei comportamenti suicidi, pertanto il controllo da parte dei medici, in questi casi è maggiore. Inoltre possono compromettere attività complesse come ad esempio guidare.

Quando sei in terapia con citalopram od altri SSRI devi stare molto attenta alla sua sospensione improvvisa perché può portare a:

  • Disturbi gastro-intestinali
  • Cefalea
  • Ansia
  • Capogiri
  • Parestesie
  • Disturbi del sonno
  • Affaticamento
  • Sintomi simili-influenzali
  • Sudorazione

Per questo motivo la riduzione della dose fino alla sospensione del farmaco devono essere fatte gradualmente nell’arco di settimane. 

Le interazioni

Le maggiori interazioni riportate sono:

  • Agonisti della 5-HT: aumento degli effetti serotoninergici
  • Alcol: possibile aumento degli effetti sedativi
  • Analgesici: aumento del rischio di emorragia
  • Anticoagulanti: aumento dell’effetto anticoagulante delle cumarine
  • Antidepressivi: non utilizzare contemporaneamente ad IMAO, attendere almeno due settimane dalla sospensione di questi farmaci a causa della possibile SINDROME SEROTONINERGICA caratterizzata da agitazione, iperattività muscolare ed ipertermia spesso con esito fatale
  • Antiepilettici: diminuzione dell’effetto anticonvulsivo
  • Clozapina: aumento della concentrazione plasmatica
  • Barbiturici: diminuzione dell’effetto anticonvulsivo
  • Betabloccanti: aumento della concentrazione plasmatica di metoprololo
  • Buproprione: aumento della concentrazione plasmatica
  • Cimetidina aumenta la concentrazione plasmatica del citalopram
  • Litio: aumento tossicità da litio

In gravidanza e allattamento

In questo caso sarà la tua ginecologa insieme alla psichiatra a valutare l’adeguamento della dose e la sospensione eventuale del farmaco, in quanto sarebbe consigliabile non assumerlo in questo delicato periodo. Anche durante il periodo dell’allattamento deve essere utilizzato con la maggior cautela possibile, in quanto il citalopram è escreto nel latte. Ricordati che la tua ginecologa insieme alla tua psichiatra sapranno valutare il meglio della terapia sia per te che per il tuo bambino.

Fonti| Katzung – Farmacologia Generale e Clinica; Rang & dale – Farmacologia; Foye – Principi di Chimica Farmaceutica

Laureata in Farmacia presso la facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Milano. Tesi svolta presso il laboratorio di altro…
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