Chi non si ricorda del mitico avvocato George, personaggio di un classico della Disney come gli Aristogatti? L'arzillo vecchietto preferiva salire le scale anziché prendere l'ascensore, ma per scrivere il testamento di Madame Adelaide e leggere i documenti doveva inforcare dei grossi occhiali da vista. Probabilmente soffriva di presbiopia. Non è una malattia vera e propria, ma un processo fisiologico a cui tutti andiamo incontro con il passare degli anni e che ci rende difficoltosa la messa a fuoco da vicino. Secondo una ricerca condotta da AC Nielsen, il 41% degli italiani con più di 40 anni di età dichiara di soffrire di presbiopia, con punte di oltre il 53% tra gli over 50.
Al momento la più diffusa soluzione a disposizione per correggere la presbiopia sono gli occhiali. Ma tra qualche anno potrebbe non essere più così: potrebbero bastare poche gocce oculari al giorno. L'azienda farmaceutica svizzera Novartis ha annunciato durante una conferenza stampa a Basilea che sta mettendo a punto uno speciale collirio in grado di penetrare nel cristallino e di ristabilirne la corretta elasticità. Il farmaco non ha ancora un nome commerciale, ma al momento viene identificato con il codice UNR844. Le ricerche sono ancora in una fase iniziale, ma stanno già dando risultati incoraggianti. Dovrebbero terminare entro il 2023. E a quel punto molti potranno forse dire addio agli occhiali.
Fonte | Novartis