Il dolore fisico è più intenso nei ricordi dell’uomo rispetto a quelli della donna

Quando un uomo ricorda un dolore fisico, tende ad assegnargli un valore più alto rispetto all’intensità con la quale lo ha effettivamente provato. Secondo i ricercatori dell’Università di Montreal, il ruolo della memoria nel ricordo di un male fisico potrebbe addirittura essere fondamentale nel rendere cronico un dolore.
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Giulia Dallagiovanna 3 Gennaio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Hai presente quando tuo marito, un tuo collega o, semplicemente, un tuo amico ti dicono "Non puoi capire quanto male ho sentito quella volta", mentre a te sembrava che si fossero fatti solamente un graffio? Ecco, uno studio dell'Università di Montreal, in Canada, ha dimostrato che avete ragioni entrambi. Un uomo subisce maggiore stress rispetto a una donna quando ricorda un dolore fisico. Perciò è probabile che si trattasse di un taglietto microscopico, ma nella sua memoria ora è già diventata una lacerazione di diversi centimetri.

L'esperimento è stato fatto su un gruppo di 41 uomini e 38 donne, di età compresa fra i 18 e i 40 anni, i quali hanno ricevuto una piccola scossa elettrica sul loro avambraccio. Gli è poi stato chiesto di assegnare un valore al dolore percepito su una scala di misurazione che andava da 1 a 100. Dopo un riposo di una ventina di minuti, gli autori dello studio hanno anche preso nota dei valori della loro pressione.

Gli uomini assegnano un valore più alto al dolore che ricordano di aver provato

Il giorno dopo gli è stato chiesto di tornare. Alcuni di loro sono stati condotti di nuovo nella stessa stanza, mentre altri sono statti accompagnati in un luogo differente. Ancora una volta, hanno dovuto assegnare un valore al dolore percepito il giorno precedente. Fra i componenti del gruppo che si è ritrovato di nuovo fra le medesime quattro mura, gli uomini sono stati quelli che hanno indicato una cifra più alta rispetto a quanto fatto subito dopo la scossa.

"Ci aspettavamo già di notare un aumento nella percezione del dolore – ha commentato Jeffrey Mogil, ricercatore al dipartimento di Psicologia dell'università canadese e fra i primi autori dello studio – ma scoprire che questo comportamento caratterizzasse soprattutto gli uomini è stato una vera sorpresa."

Lo scopo dei ricercatori era infatti quello di dimostrare come la percezione del dolore fosse influenzata dal ricordo e dal modo in cui il cervello lo aveva elaborato. In particolare, si sono chiesti che ruolo avesse la memoria nel trasformare un fastidio fisico da episodico a cronico.

Dai risultati, è emerso che non sempre è sufficiente assumere farmaci contro il dolore. In certi casi le terapie dovrebbero essere rivolte anche verso il lato psicologico della persona. Il male, infatti, può essere registrato come una sorta di trauma dal cervello che reagirà proprio come accade in chi soffre di disturbo da stress post-traumatico: il ricordo provocherà una sensazione di ansia così forte che la mente farà rivivere l'episodio al corpo, proprio come se stesse accadendo in quel momento.

Insomma, non liquidare il tuo amico come "uno che si lamenta sempre": lui quel dolore lo avverte sul serio.

Fonte| "Male-Specific Conditioned Pain Hypersensitivity in Mice and Humans", studio pubblicato sulla rivista Current Biology il 10 gennaio 2019

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