Durante la gravidanza, una donna non dovrebbe toccare nemmeno una sigaretta. E questa precauzione è piuttosto nota. Il fumo infatti può provocare non pochi problemi di salute al feto, dalle conseguenze di una scarsa ossigenazione, al rischio di un parto prematuro o di malformazioni embrionali. Quello di cui però non si era ancora parlato a sufficienza è invece il ruolo del padre. O, in generale, del partner che una donna ha vicino durante i nove mesi della gestazione e nel primo periodo di vita del bambino. Secondo un nuovo studio della Central South University di Changsha in Cina, questo vizio portato avanti dall'altra persona nella coppia esporrebbe la madre a dosi di fumo passivo che potrebbero provocare una cardiopatia congenita nel figlio ancora nell'utero.
Malformazioni lievi o gravi del cuore o delle arterie, come difetti del setto atriale o possibili ostruzioni dell'arteria polmonare. Insomma effetti collaterali anche molto seri potrebbero derivare da un'eccessiva e prolungata esposizione del feto, prima, e del neonato, poi, a sostanze tossiche. Il team di ricerca ha preso in esame 125 studi, per un totale di 137mila bambini coinvolti e hanno dimostrato che la quantità di fumo passivo con il quale sono venuti in contatto era anche maggiore rispetto a quando la madre non abbandona il vizio.
L'intento dello studio era proprio quello di andare oltre i pericoli già conosciuti dell'esposizione alle emissioni delle sigarette derivante dalla gestante e concentrarsi sulla responsabilità del partner. Ed è risultata essere ben più elevata di quella che ci si potrebbe aspettare. Anche se, a dirla tutta, basterebbe concentrarsi sui danni provocati dal fumo passivo e chiedersi chi possa risultare la prima fonte di questo pericolo all'interno di una coppia. Sembra insomma che quando si aspetta un figlio, non sia solo la madre a essere responsabile della salute del feto, ma anche l'altra metà della coppia e chiunque stia accanto alla donna in quel momento.
Fonte| "Parental smoking and the risk of congenital heart defects in offspring: An updated meta-analysis of observational studies" pubblicato su European Journal of Preventive Cardiology il 23 marzo 2019