Le malattie cardiovascolari sono, ad oggi, la prima causa di morte in Italia. Il 44% delle persone che soccombono per colpa di una patologia, soffrivano di un disturbo a cuore e arterie. Chi invece è sopravvissuto è diventato un malato cronico, in grado di pesare fino al 23% sulla spesa sanitaria nazionale. Come dimostrano i dati dell'Istituto superiore di sanità, un cuore affaticato è sinonimo di invalidità o addirittura di decesso. Ma i trapianti non sono così semplici da ottenere: per ogni organo nuovo, serve un donatore che ha perso la vita. Ora potrai capire meglio come mai l'impresa riuscita all'Università di Tel Aviv segni una svolta importante: è stato stampato in 3D un cuore intero e funzionante, proveniente da cellule umane.
È da diversi anni che i medici e i ricercatori stanno provando a mettere a punto un metodo che possa ritardare il trapianto oppure sostituire i tessuti danneggiati, con altri dello stesso tipo e che il corpo non rigettasse. E sembra che un notevole passo avanti sia stato fatto: utilizzare le cellule della persona malata, in modo che il suo organismo sia in grado di riconoscerle. Come? Facendole diventare una sorta di inchiostro biologico e materiale per una stampante 3D.
Gli scienziati israeliani hanno prelevato una parte di tessuto dal paziente, grazie a una comune biopsia. Hanno poi separato le cellule dal resto. Queste particelle hanno poi subito una sorta di riprogrammazione: il loro Dna è stato modificato in modo che diventassero cellule staminali in grado di andare a comporre un cuore. Le hanno anche divise in cardiache ed endoteliali, ovvero quelle addette a costituire il tessuto dei vasi sanguigni. Il resto del materiale prelevato, cioè glicoproteine e collagene, è diventato invece bioinchiostro vero e proprio.
In questo modo il team di ricerca ha stampato il cuore, con gli atri, i ventricoli, i vasi sanguigni e le arterie principali. Un organo umano, in tutto e per tutto. "Questa è la prima volta in assoluto – ha spiegato il professor Tal Dvir, docente di Biotecnologie e Biologia molecolare che ha coordinato l'esperimento, – che qualcuno a riuscito a ricostruire per intero e a stampare un cuore, completo di cellule, vasi sanguigni, ventricoli e atri".
Questo muscolo cardiaco non potrà però essere trapiantato. Al momento, infatti, le dimensioni che si sono riuscite a raggiungere sono quelle del cuore di un coniglio. Però la strada è ormai spianata e aumentare le misure in modo che siano adeguate per un essere umano è un obiettivo assolutamente raggiungibile.
Fonte| "3D Printing of Personalized Thick and Perfusable Cardiac Patches and Hearts" pubblicato su Advanced Science il 15 aprile 2019