C'è chi ha firmato perché deve essere un diritto di tutti e chi lo ha fatto sulla scia di una dolorosa esperienza personale. Ai banchetti organizzati dall'Associazione Luca Coscioni per raccogliere firme in favore di un referendum che rimuova ogni ostacolo legislativo a una legge sul fine vita non ci sono colori politici, solo storie umane. Con Ohga siamo andati a quello allestito a Milano, in piazza San Babila, per farci spiegare proprio dai promotori quale referendum vogliano proporre:
"Noi chiediamo di abrogare parzialmente l’articolo 579 del Codice penale che prescrive l’illecità dell’omicidio del consenziente – spiega Grazia Coppola, coordinatrice per la Lombardia. – Vogliamo tenere salva la parte che lo rende illegale nel momento in cui viene perpetrato nei confronti di una persona minorenne, incapace di intendere e di volere, o il cui consenso sia stato estorto. Allo stesso tempo, vogliamo allargare il perimetro in cui è concesso rifiutare un trattamento vitale, come previsto dal testamento biologico, e accedere invece a eutanasia o suicidio assistito. Lo scopo è quello di includere tutte quelle categorie di malati che al momento restano escluse dalla legge in vigore".
La soglia fissata dalla Costituzione per poter presentare una proposta di referendum è pari a 500mila firme. Questo traguardo è già stato raggiunto, ma ora si punta a un nuovo obiettivo: 750mila. In questo modo si metterà l'iniziativa al riparo anche da eventuali errori e da firme che possano essere ritenute non valide.
"È stato possibile dal fatto che le persone hanno vissuto sulla loro pelle cosa significhino il dolore e la sofferenza di una malattia terminale – ha commentato Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, a proposito dell'ampia adesione che questa iniziativa ha incontrato. – L’hanno vissuto in famiglia, non hanno bisogno che glielo spieghi un capopartito o il talk show della sera. Ecco perché si formano code ai tavoli dappertutto".
Firmare significa sostenere la proposta di referendum e fare in modo che si concretizzi in un referendum vero e proprio, al quale poi saremo tutti chiamati a votare. Se sei interessato, lo puoi fare ai banchetti, presso il tuo comune oppure online, grazie alla novità della firma digitale, tramite il sito Referendum Eutanasia Legale.
Credits photos: immagine di copertina Ufficio stampa Associazione Luca Coscioni