Il Toscana virus: come riconoscere il virus trasmesso dai pappataci

Il virus Toscana viene trasmesso dalla puntura dei pappataci infetti e si chiama così perché è stato isolato per la prima volta proprio in questa regione. Proviamo a capire meglio di che si tratta.
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Valentina Danesi 10 Agosto 2022
* ultima modifica il 05/02/2024

Si chiama proprio virus Toscana (la sigla è TOSV), come una delle regioni italiane più famose. Il motivo è semplice: è stato isolato per la prima volta in quest'area, all'inizio degli anni Settanta. A differenza di altri virus come lo Zika o il West Nile, non viene trasmesso dalle zanzare, bensì dai pappataci. Può avere conseguenze anche serie, come lo sviluppo di meningite e meningoencefalite e, come potrai immaginare, si tratta di un patogeno che circola soprattutto durante l'estate.

Cos’è

Il virus Toscana è stato isolato per la prima volta in Italia, appunto in Toscana, all’inizio degli anni Settanta e si trasmette attraverso la puntura dei pappataci: insetti quasi in tutto simili alle zanzare. L'infezione è trasmessa da insetti ematofagi del genere Phlebotomus (Phlebotomus perniciosus e Phlebotomus perfiliewi) che di norma pungono gli altri animali tra cui anche l'uomo. In questo modo, possono diventare vettori di infezioni come appunto il TOSV.

Come potrai ben immaginare, è un problema che colpisce soprattutto le zone calde durante l'estate, in particolar modo quando c’è molta umidità. Questo perché le larve dei pappataci per crescere hanno bisogno di ambienti caldi e umidi ma non bagnati. Un esempio sono il letame degli animali o la parte sottostante delle foglie. Oltre che nelle nostre zone il virus è presente anche in altri paesi mediterranei come Spagna, Portogallo, Francia, Croazia, Grecia, Cipro e Turchia.

Il periodo di incubazione della malattia è solitamente di 3-7 giorni, ma può durare fino a 2 settimane ed è fortemente correlato alla carica virale della puntura infettante. Se i sintomi non diminuiscono nel giro di qualche giorno, dovrai recarti rapidamente al pronto soccorso.

Le cause

Come ti abbiamo spiegato la causa del Toscana virus è la puntura di un pappatacio, del tipo Phlebotomus perniciosus e Phlebotomus perfiliewi, che risulta infetto. Significa quindi che prima di pungere te, era entrato in contatto con dell'altro sangue infetto. Gli insetti non si ammalano, fungono solo da vettori del virus. Li puoi immaginare come delle specie di corrieri.

I sintomi

Ecco una breve lista dei sintomi più comuni se hai contratto il Toscana virus:

  • febbre alta
  • mal di testa
  • nausea
  • vomito
  • meningite o meningoencefalite (ma solo nelle forme più gravi)

Bisogna aggiungere poi che la maggior parte delle infezioni umane da Toscana virus decorre in maniera asintomatica o paucisintomatica, ossia con pochissimi sintomi e molto leggeri.


La diagnosi

La diagnosi parte da un’anamnesi accurata e dall’osservazione del paziente nonché dei suoi sintomi. A questo segue l’analisi del sangue per verificare se sono presenti specifici anticorpi. Se vogliamo andare nello specifico, gli anticorpi specifici della classe IgM sono presenti nella fase acuta della malattia (quindi nei giorni in cui hai maggiori sintomi), mentre la presenza di anticorpi specifici della classe IgG, in assenza di IgM, indica un'infezione pregressa (quindi già terminata).

La cura

Non esiste una cura contro il virus ma per tenere sotto controllo i suoi effetti. Ecco perché è bene che, se entro qualche giorno non noti un miglioramento, tu vada in ospedale dove potranno, con cure specifiche e più forti rispetto a quelle di supporto usate a casa, frenare il decorso della malattia ed evitare che arrivi alle forme più gravi.

Fonte| Epicentro ISS 

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