Il vaccino anti-Covid è sicuro, lo conferma l’Aifa: tra le reazioni avverse febbre, dolori e stanchezza ma niente decessi

L’Aifa ha pubblicato il primo rapporto sugli eventi avversi legati al vaccino. Nel primo mese di campagna sono state effettuate 1.564.090 milioni di dosi a cui sono corrisposte 7.337 segnalazioni di sospette reazioni avverse. Tra i sintomi manifestati dolore nel punto dell’iniezione, febbre, astenia o stanchezza e dolori muscolari. I decessi avvenuti dopo la puntura non sono risultati correlati alla vaccinazione.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 6 Febbraio 2021
* ultima modifica il 12/02/2021

Le due facce del vaccino anti-Covid le conosci già. Da un lato c’è l’efficacia che come sai per Pfizer arriva al 95%, al 94,1% per Moderna e al 66% per l’ultimo arrivato, quello di AstraZeneca. Poi c’è la loro sicurezza, e quindi tutte le notizie, gli “allarmi” e le paure legate agli "eventi avversi" e alle presunte morti.

Su Ohga abbiamo già smontato le principali fake news che vedevano il vaccino come un farmaco nocivo o addirittura tossico, che rischiava di farti ammalare della malattia da cui avrebbero dovuto proteggerti. Eppure, non ti abbiamo mai negato l’eventualità di “effetti indesiderati” perché, fin da quando sono stati presentati, la comunità scientifica e le autorità sanitarie nazionali e internazionali l’avevano sempre specificato: i vaccini anti-Covid possono portare con sé eventi avversi. Succede con ogni farmaco o vaccino.

“Ognuno di noi, quando decide di servirsi di un farmaco o di sottoporsi a una vaccinazione, dovrebbe avere presente che quello che sta facendo è bilanciare i benefici con i rischi. Verificare che i benefici di un vaccino siano superiori ai rischi e ridurre questi al minimo è responsabilità delle autorità sanitarie che regolano l’immissione in commercio dei prodotti medicinali”: sono le parole con cui l’Aifa ha presentato il primo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19.

È la risposta che stavi aspettando, perché da un mese ti starai chiedendo se il vaccino ha davvero degli effetti collaterali.

Le parole contano

Prima di portarti dentro ai numeri, ti faccio fare una prima fermata sulle parole. Perché per capire e dare la giusta interpretazione ai dati, è importante sapere di cosa si sta parlando:

  • per evento avverso l’Aifa intende un qualsiasi episodio sfavorevole che sorge dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è necessariamente causato dal farmaco o al vaccino
  • la reazione avversa è una risposta nociva e non intenzionale a un farmaco o a un vaccino per la quale è possibile stabilire un nesso causa-effetto con il farmaco o la vaccinazione stessa. Per correlarli non basta che l’evento si sia verificato a breve distanza dalla vaccinazione o dal trattamento.
  • un effetto indesiderato, invece, è un effetto non intenzionale legato alle proprietà del farmaco o del vaccino, che non è necessariamente nocivo ed è stato osservato in un certo numero di persone. “Si tratta quindi di un possibile effetto noto – specifica l’Agenzia – verificatosi nel corso del tempo e considerato accettabile.

Il Rapporto descrive le segnalazioni di reazioni che sono state osservate dopo la somministrazione del vaccino: non significa, scrive l’Agenzia, che queste reazioni siano state causate dal vaccino.

Una panoramica

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha raccolto le segnalazioni di sospette reazioni avversa registrate tra il 27 dicembre 2020 e il 26 gennaio 2021: nel primo mese di campagna vaccinale erano state somministrate 1.564.090 milioni di dosi suddivise tra il vaccino Comirnaty di Pfizer/BioNTech (somministrato il 99% delle volte) e Covid-19 Vaccine di Moderna (fermo all’1% di utilizzo).

Secondo l’Aifa, le segnalazioni di “eventi avversi” riguardano soprattutto la prima dose del vaccino Pfizer. Dai dati sono 7.337 segnalazioni, con un tasso di 469 ogni 100mila dosi e di 515 per la prima puntura e di 225 per la seconda.

La maggior parte delle sospette reazioni avversa è stata considerata come “non grave” (il 92,4%) mentre quelle gravi hanno raggiunto quota 7,3%.

Nello specifico 

La maggior parte delle segnalazioni sono arrivate dopo la somministrazione del di Pfizer (7.294 dosi su 1.550.019 somministrate) con un tasso di segnalazione (cumulativo tra prima e seconda dose) di circa 471 segnalazioni ogni 100mila punture. Con Moderna, invece, ci sono state 39 segnalazioni su un totale di 14.071 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 277 ogni 100mila).

Con il vaccino Pfizer sono stati segnalati principalmente dolore nel punto dell’iniezione, febbre, astenia e stanchezza oltre a delle reazioni locali classificate comunque come “non gravi” nel 94% dei casi.

Sono sopraggiunti anche disturbi del sistema nervoso, per il 91% di tipo non grave: sto parlando prevalentemente di cefalea, parestesie, vertigini, sonnolenza e anche disturbi del gusto. Sono stati segnalati anche dolori muscolari e articolari diffusi e per il 94% non gravi.

Anche il vaccino di Moderna ha portato con sé febbre, astenia e stanchezza e dolore nella sede dell’iniezione e il 97% di questi “eventi” non erano gravi. Sono sopraggiunti anche in questo caso dolori muscolari e articolari diffusi, nausea e dolori addominali, non gravi nel 90% dei casi.

Forse ne avrai sentito parlare e anche l’Aifa l’ha confermato: ci sono state 14 segnalazioni di anafilassi o shock anafilattico dopo il vaccino Comirnaty. Tutte le segnalazioni si riferiscono ad eventi insorti subito dopo la somministrazione della prima dose e nell’85% dei casi si è risolto completamente o  è miglioramento in tempi rapidi.

Ci sono state anche 18 segnalazioni di paralisi o paresi del nervo facciale, sempre dopo  la puntura con il vaccino di Pfizer. Di questi soggetti, 12 erano donne e 6 maschi e l’età media era di 49 anni: 12 sono stati classificati come “gravi”, 1 ha richiesto l’ospedalizzazione e 5 non sono stati gravi. “In 10 casi l’esito riportato al momento della segnalazione era risoluzione completa dell’evento o miglioramento, mentre in 6 casi l’evento risulta non ancora guarito.

Nel 50% dei casi, il deficit al nervo facciale è arrivato nelle ore immediatamente successive alla vaccinazione, spesso con una risoluzione completa entro le 24 ore successive: nel 15% dei casi, il disturbo è comparso il giorno successivo alla vaccinazione e guarito in pochi giorni con adeguata terapia mentre nel 35% restante, la paresi del facciale è comparsa da 48 ore a 9 giorni dopo la somministrazione del vaccino ed in alcuni casi si è verificata in soggetti con patologie o condizioni concomitanti.

Con la seconda dose di vaccino Comirnaty, Aifa ha specificato che, per ora, è stato confermato il dato che ci si aspettava: febbre, anche elevata, e brividi.

Decessi

Il Rapporto dell’Aifa si concentra anche sui decessi. Nel primo mese di vaccinazione sarebbero stati 13 casi con esito fatale dopo l’iniezione di Comirnaty, con un tasso di segnalazione di 0.8 ogni 100mila dosi somministrate. E aggiunge l’Agenzia che il 54% di questi casi hanno riguardato donne, il 46% uomini con un’età media pari a 86,5 anni e che si trattava prevalentemente di persone in RSA e affette da una o più patologie croniche. Decesso che si sarebbe verificato a una distanza variabile da alcune ore fino a 12 giorni dopo la vaccinazione.

L’Agenzia ha richiesto ovviamente ulteriori dati ma ad oggi gli eventi segnalati non sono risultati correlati alla vaccinazione e sono in larga parte attribuibili alle condizioni di base del soggetto vaccinato”.

Fonte | Aifa

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.