Immunoterapie somministrate attraverso microaghi: è il futuro dei trattamenti antitumorali?

Secondo uno studio dell’Università di Helsinki, al posto delle terapie invasive e particolarmente pesanti per l’organismo si potrebbero utilizzare dispositivi dotati di aghi di piccolissime dimensioni in grado di rilasciare in modo diretto grandi concentrazioni di anticorpi, allergeni e antigeni terapeutici nella pelle e di migliorare l’effetto dei farmaci.
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Kevin Ben Alì Zinati 12 Maggio 2021
* ultima modifica il 08/06/2021

Microaghi per trattare i tumori o le malattie autoimmuni potrebbero sembrarti fantascienza quando, in realtà, rappresentano il futuro.

Al posto delle terapie invasive e particolarmente pesanti per l’organismo, un nuovo studio dell’Università di Helsinki suggerisce che le immunoterapie potrebbero effettivamente essere somministrate attraverso dispositivi delle dimensioni di un cerotto forniti di aghi sottilissimi.

L’immunoterapia, come sai, mira a creare un elevato numero di cellule T capaci prima di riconoscere e poi di distruggere le cellule tumorali eterogenee. I trattamenti finora sviluppati, tuttavia, hanno sempre dovuto scontrarsi con l’assenza di risposte efficaci a lungo termine.

Una rappresentazione di un dispositivo con microaghi. Photo credit: Università di Helsinki.

I microaghi potrebbero invece rappresentare una concreta alternativa.

I ricercatori finlandesi hanno spiegato sul Journal of Controlled Release che i microaghi hanno diverse proprietà, tra cui la capacità di rilasciare in modo diretto grandi concentrazioni di anticorpi, di allergeni e di antigeni terapeutici nella pelle e di migliorare l’effetto dei farmaci.

In più, potrebbero diventare importanti mezzi per sfruttare le strategie di immuno-riprogrammazione delle cellule. Forse non lo sapevi, ma la pelle, nel suo strato di derma, è assai ricca di cellule dendritiche, macrofagi, linfociti e mastociti.

Utilizzando i microaghi per riprogrammare l’attività di queste popolazioni di cellule immunitarie presenti sotto la pelle, si potrebbero spostare i segnali immunoterapeutici dal derma fino agli organi danneggiati dal tumore.

I microaghi potrebbero inoltre rappresentare anche un’ottima alternativa ai vaccini antitumorali. Si tratta di iniezioni intramuscolari o sottocutanee che, a differenza dei classici vaccini impiegati per prevenire una malattia  infettiva, agiscono come vere e proprie terapie per chi ha già sviluppato un cancro. Sono infatti progettati per far reagire il sistema immunitario.

La loro somministrazione, tuttavia, potrebbe indurre paura, stress, dolore o anche effetti avversi nei pazienti. Secondo i ricercatori, invece, i microaghi potrebbe diventare soluzioni alternative indolori, poco invasive e in grado di offrire la massima erogazione limitando gli effetti collaterali.

Fonte | "Microneedles for painless transdermal immunotherapeutic applications" pubblicato il 10 febbraio 2021 sulla rivista Journal of Controlled Release

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