Impetigine: che cos’è, come riconoscerla e i trattamenti per curarla

L’impetigine è un’infezione acuta della pelle di tipo batterico, tipica dei bambini fino ai 10 anni di età. Si manifesta soprattutto in estate, magari durante una vacanza al mare, e non è una malattia pericolosa quando viene trattata in tempo. Il problema però è che è molto contagiosa e ci sono dunque degli accorgimenti che dovresti prendere.
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Giulia Dallagiovanna 7 Giugno 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

L’impetigine è un’infezione batterica della pelle molto contagiosa e che colpisce soprattutto i bambini al di sotto dei 10 anni. È tipica dell’estate, poiché il caldo e l’umidità rendono più facile la proliferazione batterica. Potrai riconoscerla per la presenza di bolle rosse in diverse parti del corpo, come viso, mani e zone genitali.  Possono durare per alcuni giorni o fino alcune settimane se non curate in modo giusto e per tempo.

Fai attenzione, queste vescicole provocano prurito, ma se tuo figlio si gratta potrebbe peggiorare la situazione favorendo una maggiore diffusione di questa infezione: le bolle infatti scoppierebbero e verrebbero sostituite da crosticine giallo-marroncine. In ogni caso, non allarmarti eccessivamente. L’impetigine è piuttosto comune nei bambini in età infantile o scolare, proprio perché l'ambiente dell'asilo o scolastico favoriscono il contagio, ma certamente non è un disturbo grave. Con un po’ di pazienza e la giusta cura questa malattia batterica scomparirà senza lasciare segni sulla pelle.

Le cause dell'impetigine

La causa dell'impetigine è, come ti accennavo all'inizio, un batterio e può trattarsi dello Staphylococcus aureus oppure dello Streptococcus pyogenes. In alcuni casi, possono agire addirittura insieme, scatenando l’infezione nel bambino.

Quest'infezione è altamente contagiosa e si trasmette per contatto: è sufficiente toccare con un dito la zona infetta e poi toccare la propria pelle senza lavarsi bene le mani e il rischio di contagio è immediato. Inoltre, la si può contrarre toccando oggetti che sono già stati utilizzati da una persona che ha l’infezione. Per tutti questi motivi, la diffusione è facilitata a scuola ed non è raro che più di un bambino ne manifesti i sintomi dopo che il gruppo ha giocato assieme.

Il contagio poi può avvenire attraverso l’asciugamano, che se sfregato può anche facilitare il trasporto di particelle infette ad altre zone della cute. Lo stesso vale per le lenzuola o altri indumenti, mentre nel caso dei bambini anche i giocattoli contaminati possono causare la trasmissione della malattia.

Ma ci sono alcuni precisi fattori di rischio che possono provocare l'eruzione cutanea:

  • Umidità che indebolisce la pelle, ponendo le basi per la comparsa dell’impetigine
  • Lesioni preesistenti che permettono ai batteri di insidiarsi nell’organismo
  • Alterazioni della normale flora cutanea
  • Predisposizione alle malattie allergiche
  • Indebolimento del sistema immunitario che porta a una risposta più debole

Questi fattori spiegano anche come mai la malattia tenda a manifestarsi soprattutto in estate, quando il clima è tipicamente caldo umido e le punture di insetto sono più frequenti. Inoltre, trattandosi di un problema molto contagioso, è più facile che si propaghi tra i bambini che giocano insieme, magari in piscina, al mare.

I sintomi dell'impetigine

I sintomi più comuni dell'impetigine sono:

  • infiammazione della pelle
  • pelle arrossata
  • comparsa di bolle rosse ripiene di siero soprattutto su viso, collo, mani, arti e zone genitali.
  • prurito
  • malessere generale
  • mancanza d'appetito
  • febbre

Presta molta attenzione a evitare che tuo figlio gratti le pustole, che potrebbero provocargli prurito, perché è importante non rischiare una sovra-infezione. Le bolle infatti possono scoppiare, esponendo la pelle a infezioni batteriche che potrebbero rivelarsi anche più pericolose. Una di queste è l'infezione da Streptococco Beta Emolitico di Gruppo A (SBEGA), che arriva a provocare complicanze renali. I sintomi principali di questa condizione sono difficoltà ad urinare e minzione ridotta, mal di testa, accumulo di liquido nelle gambe e nel viso con conseguente gonfiore. Si tratta, però, di un evento raro.

La diagnosi

Osservando gli elementi che ti abbiamo descritto, il dermatologo potrà diagnosticare l’impetigine già durante una semplice visita. Gli esami di laboratorio vengono richiesti di rado e si tratta soprattutto di test volti a capendo esattamente quale sia il batterio che ha causato l’infezione. Un passaggio che avviene mettendo in coltura un campione biologico, ma non è sempre necessario.

Nel caso in cui dovesse comparire anche una seconda infezione, è probabile che tuo figlio si debba sottoporre agli esami del sangue per indagare meglio la nuova patologia.

Trattamenti per l'impetigine

I trattamenti per l'impetigine dipendono dalla gravità dei sintomi, ma di norma sono piuttosto semplici. Più nello specifico, si tratta di:

  • Disinfettante
  • Terapia topica: mirata a intervenire specificamente sulla zona infetta, in questo caso sulle singole lesioni da impetigine. Un esempio è il trattamento a base di Gel al Cloruro d’Alluminio, che dovrai spalmare su tutte le aree colpite fino a quando l'eruzione cutanea non si risolve.
  • Bendaggio delle lesioni 
  • Antibiotico per bocca o per iniezione: se la pelle è molto irritata o se l'infiammazione è particolarmente diffusa, il medico lo prescrive in combinazione con un trattamento topico.

In ogni caso è importante intervenire subito e non cessare la cura fino a quando l'eritema non sarà scomparso del tutto. A questo proposito, come ti dicevo prima, può essere utile anche coprire la zona con una benda o una garza, per ridurre il rischio di sovra-infezioni.

Quando l’impetigine non causa febbre, è probabile che il tuo bambino guarisca piuttosto velocemente: nel giro di pochi giorni dall’inizio della terapia la malattia non sarà più contagiosa e le bolle sulla pelle si faranno meno evidenti, fino a sparire senza lasciare tracce.

Prima di procedere, potrebbe esserti utile qualche consiglio pratico:

  • lavare accuratamente la pelle prima di applicare la pomata
  • non tamponare le lesioni con l'asciugamano che si usa di norma per le mani
  • tenere tagliate le unghie del bambino per ridurre il rischio di sovrainfezioni
  • non utilizzare rimedi fai da te
  • seguire il trattamento prescritto dal medico con costanza

Prevenire l'impetigine

Per prevenire l'impetigine è innanzitutto necessario evitare il contatto fisico con bambini che ne sono affetti. Soprattutto dovresti spiegare a tuo figlio l'importanza di lavarsi sempre bene le mani prima di toccarsi il viso. La realtà, però, è ben diversa e lo sai bene: è quasi impossibile evitare che tutto questo accada. Una volta che il danno è fatto, però, è bene assumere alcuni accorgimenti perché l'eritema rimanga confinato il più possibile e per evitare che altre persone vengano contagiate.

Il tuo bambino dovrebbe infatti rimanere a casa per il periodo stabilito dal medico, durante il quale dovrai prenderti cura delle lesioni presenti sulla sua pelle, mantenendole pulite ed evitando che il piccolo si tocchi, gratti o tenti di togliersi le croste da solo. Avrai ormai imparato, infatti, che così facendo rischierebbe di peggiorare l’infezione ed espanderla in altre parti del corpo.

Un buon metodo di prevenzione, inoltre, è quello di tagliare le unghie a tuo figlio e pulirle, in modo che i batteri non si possano annidare in questa zona prima di passare altrove.

Infine, è importante che tutti i bambini che presentano la malattia vengano curati insieme, in modo da risolvere il problema allo stesso tempo e non innescare un ciclo di continua guarigione e nuovo contagio.

Fonti| MsdHumanitas; Ospedale Bambino Gesù;

(Pubblicato da Giulia Dallagiovanna il 26 marzo 2020;
Modificato da Alessandro Bai il 24-6-20;
Modificato da Giulia Dallagiovanna il 7 giugno 2023)

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