Indice di Apgar, il primo test che deve superare il bambino alla nascita

Alla nascita il bambino viene sottoposto due volte a un test non invasivo, noto come indice di apgar, che serve al personale medico per valutare le condizioni del neonato. E’ un esame a punteggio, studiato quasi 70 anni fa, da una dottoressa americana per prevenire le numerose e inspiegabili morti alla nascita.
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Valentina Rorato 4 Settembre 2020
* ultima modifica il 28/09/2020

L’indice di apgar è un test che viene fatto sui neonati subito dopo la nascita e serve per controllare la frequenza cardiaca, il tono muscolare, la respirazione o i riflessi, al fine di verificare le condizioni del bambino e comprendere se ha bisogno di cure mediche in modo tempestivo. Ma come funziona e come si esegue?

Che cos’è?

L’indice di apgar è un piccolo esame obiettivo che racchiude una serie di controlli sul bambino appena nato. Si verificano il colorito della pelle, i riflessi, la frequenza cardiaca e il tono muscolare. Il test viene solitamente ripetuto due volte: la prima a 1 minuto dopo la nascita e poi di nuovo dopo 5 minuti. A volte, se ci sono dubbi sulle condizioni del bebé, il medico o l’ostetrica potrebbero richiedere una terza prova.

L'indice prende il nome da Virginia Apgar, una dottoressa americana che ha messo a punto questo metodo nel 1952, per stabilire se un neonato avesse bisogno di rianimazione subito dopo la nascita. Purtroppo, a quei tempi molti bimbi morivano al parto o nelle ore successivi, anche se apparentemente sani.

Cosa significa Apgar?

Apgar è un acronimo che sta per  Appearance, Pulse, Grimace, Activity and Respiration, ovvero:

  • Appearance (colore della pelle)
  • Pulse (frequenza cardiaca)
  • Grimace (riflessi)
  • Activity (tono muscolare)
  • Respiratory effort (frequenza respiratoria e fatica)

Ogni elemento controllato viene valutato su una scala da 0 a 2, dove 2 è il punteggio migliore. Medici, ostetriche o infermieri sommano questi cinque fattori per il punteggio Apgar. I punteggi sono compresi tra 10 e 0. Dieci è il punteggio più alto possibile, ma pochi bambini lo ottengono. Come mai? Perché la maggior parte delle mani e dei piedi dei neonati rimangono blu fino a quando non si sono riscaldati e potrebbero volerci diverse ore.

Il punteggio

  • Colore della pelle: 2 equivale a normale (mani e piedi sono rosa), 1 colore normale ma mani e piedi sono bluastri, 0 colorito diffuso griglio-blu.
  • Frequenza cardiaca: 2 quando il bambino ha oltre i 100 battiti al minuto, 1 se è sotto i 100 battiti al minuto, 0 nessun polso.
  • Riflessi: 2 quando piange, starnutisce, si allontana durante la stimolazione, 1 se reagisce con smorfie facciali, 0 nessuna risposta agli stimoli. Come si stimola il bambino? Si può introdurre un catetere morbido nell'orofaringe e nelle narici o dargli una leggera scossa sotto la pianta dei piedi.
  • Tono muscolare: 2 movimento attivo e spontaneo, 1 braccia e gambe flesse con poco movimento, 0 nessun movimento e poco tono muscolare.
  • Respirazione: 2 buon pianto, velocità di respiro e sforzo normali, 1 respirazione lenta o irregolare, pianto debole, 0 senza respiro e in caso di apnea fino a 60 secondi.

Quando il bambino sta bene?

Il bambino supera l’agpar e quindi sta bene quando ottiene un risultato pari o superiore a 7. Un punteggio inferiore non significa che non sia sano, ma che potrebbe aver bisogno di cure mediche immediate, come l'aspirazione delle vie aeree o l'ossigeno per aiutarlo a respirare meglio. Molto spesso i risultati sono insufficienti al primo tentativo, per poi confermare la buona salute al secondo test. Questa situazione si manifesta spesso dopo una gravidanza a rischio, un parto cesareo o un travaglio molto complesso. Ed è tipico dei prematuri.

Indice basso

Se l’indice di apagar viene riconfermato ma è basso (sotto il 7) anche la secondo tentativo, probabilmente i sanitari ti faranno sapere come hanno intenzione di intervenire. Preoccuparsi è normale, ma questa situazione capita a piccolini perfettamente sani che hanno bisogno di un po’ più di tempo per adattarsi alla vita fuori dall’utero. Inoltre, questo test non è stato pensato per prevedere la salute futura, ma semplicemente è uno strumento usato dal personale medico per valutare le condizioni generali del neonato al parto.

Fonte | Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

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