Influenza 2021-2022, ultime notizie: la stagione influenzale si è definitivamente conclusa

A inizio maggio la rete di sorveglianza Influnet ha dichiarato ufficialmente terminata l’epidemia di influenza della stagione 2021-2022. Un’epidemia che ha avuto un andamento anomalo con un inaspettato colpo di coda ad aprile e i casi che stanno tornando ai livelli degli anni pre-Covid.
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Giulia Dallagiovanna 12 Maggio 2021
* ultima modifica il 12/05/2022

Si è davvero conclusa la stagione dell'influenza 2021-2022. Termina un'epidemia anomala che sembrava essersi esaurita già alla fine di febbraio, per poi riprendere forza con un inaspettato colpo di coda di aprile. L'ultimo bollettino di Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità, ringrazia medici e pediatri e registra un'incidenza ridotta ormai a 2,83 casi ogni mille assistiti. Anche le sindromi simil-influenzali sono in diminuzione in tutte le fasce di età.

In totale, sono stati 6 milioni e 539mila gli italiani colpiti, con un deciso incremento rispetto allo scorso anno quando mascherine e distanziamento avevano inibito anche la circolazione di questi virus. Con l'allentamento delle misure, invece, il livello torna simile a quello delle stagioni passate, con un solo 1 milione in meno di malati in confronto al periodo 2019-2020.

Le cause del ritorno dell'influenza

12 aprile 2021

Anche durante i primi giorni di aprile, la curva epidemica dell’influenza continua lentamente a salire. Ma come mai quest’anno la stagione è stata così anomala? Proviamo a capirlo insieme.

L'epidemia di influenza quest'anno si è comportata in modo quanto meno anomalo rispetto a come eravamo abituati. Dopo una stagione con meno contagi rispetto a quelle pre-pandemia, complici anche le mascherine e altre restrizioni in funzione del Covid, a fine marzo è arrivato un inaspettato colpo di coda e i casi hanno ricominciato a salire. I primi giorni di aprile confermano questa nuova tendenza, con un'incidenza che ha raggiunto i 5,67 ogni mille assistiti.

Tutte le fasce d'età sono alle prese con influenza e sindromi para-influenzali, anche se a trainare la curva troviamo come sempre i bambini con meno di 5 anni.

Ma perché sta accadendo tutto ciò? La prima causa contro cui puntare il dito sono gli sbalzi di temperatura, con il marzo più freddo mai registrato del 1860. La seconda invece ha a che fare con la cosiddetta "competizione virale". Come spiegano i curatori del Bollettino epidemiologico nazionale, dell'Istituto superiore di sanità, il fatto che alcuni virus abbiano nicchie ecologiche in comune può portarli a competere tra loro. Un'ipotesi sulla quale si ragionava anche lo scorso inverno e che proprio quest'anno potrebbe essere avvalorata: quando predomina il SARS-Cov-2 l'influenza sparisce, e viceversa.

Riprendono a salire i contagi in modo anomalo e inaspettato

29 marzo 2022

A febbraio l'Istituto superiore di sanità parlava di fine della stagione influenzale, dal momento che la curva epidemica era in costante discesa. Con l'arrivo della primavera invece, sempre più italiani si sono ritrovati a letto con influenza o sindromi para-influenzali. Un fenomeno nuovo e anomalo.

Hai avuto il raffreddore di recente? Ti è venuta la febbre, ma il tampone continuava a essere negativo? Non sei il solo. La fine di marzo e l'arrivo della primavera stanno conoscendo un'inaspettata ripresa dell'epidemia di influenza, dopo che era stata considerata addirittura conclusa a febbraio. Lo stesso Istituto superiore di sanità lo aveva comunicato all'interno del suo consueto bollettino settimanale. L'ultimo rapporto Influnet invece si è scontrato con un improvviso cambio di andamento: "La curva epidemica delle sindromi simil-influenzali continua a salire ed è sopra la soglia epidemica con un livello di incidenza pari a 4,76 casi per mille assistiti", si legge.

A trainare la nuova catena di contagi sono i bambini che hanno meno di 5 anni, dove il tasso di incidenza ad oggi è di 14,82 casi ogni mille assistiti. Il risultato è che fino a questo momento 5 milioni di italiani sono stati a letto con la febbre, tra influenza vera e propria e sindromi para-influenzali, di cui 282mila casi solo nella scorsa settimana.

Non si conosce ancora di preciso la causa di questo andamento anomalo, ma hanno sicuramente giocato un ruolo importante l'allentamento delle restrizioni e gli sbalzi di temperatura che stiamo sperimentando in questi giorni. E così torniamo agli effetti del cambiamento climatico e al modo in cui questo sta già agendo sulle nostre vite. Certo l'influenza non è una malattia che fa paura (sebbene nei pazienti fragili possa rivelarsi pericolosa), ma è un segnale tangibile di come la nostra vita sia legata al benessere del Pianeta.

Si conclude la stagione influenzale

22 febbraio 2022

Come lo scorso anno, la stagione influenzale si è mantenuta al di sotto delle normali aspettative. L'Istituto superiore di sanità l'ha dichiarata conclusa dopo che l'ultima rilevazione ha mostrato un'incidenza pari a 2,9 casi ogni mille assistiti.

La stagione influenzale è terminata e, quasi al pari dello scorso anno, non è stata particolarmente rilevante. In totale sono stati 4.104.700 gli italiani costretti a letto da sintomi influenzali o para-influenzali, contro i 6 o 7 milioni del periodo pre-Covid. I contagi si sono registrati soprattutto tra i bambini con meno di 5 anni, età in cui non è obbligatorio indossare la mascherina e difficilmente si può chiedere di rispettare il distanziamento sociale.

L'ultimo bollettino di Influnet, il sistema di sorveglianza a cura dell'Istituto superiore di sanità, registra un'incidenza di appena 2,9 contagi ogni mille assistiti dai medici di Medicina Generale. E conclude: "Termina il periodo epidemico delle sindromi simil-influenzali". Restano di poco sopra la soglia basale solo 6 regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Puglia e Sicilia. Valle d'Aosta e Calabria, invece, non hanno mai attivato la sorveglianza.

Colpo di coda dei contagi tra le fasce più giovani

4 febbraio 2021

Mentre nella popolazione in generale i contagi sono in calo, tra i bambini con meno di 5 anni si registra una nuova crescita, come mostra il bollettino settimanale Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità.

Mentre la curva dell'epidemia da influenza prosegue inesorabile la sua discesa, un deciso colpo di coda si osserva tra la fasce di popolazione più giovani. Se infatti l'incidenza generale cala a 4,6 ogni mille assistiti, nei bambini al di sotto dei 5 anni conosce un nuovo aumento con 9,4 contagi ogni mille assistiti. Lo rivela come sempre il bollettino Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità.

Nella terza settimana del 2022, dunque, i casi di influenza o sindrome simil-influenzale sono stati circa 274mila, per un totale di 3.558.000 italiani a letto con la febbre a partire dall'inizio della stagione fredda. I meno colpiti sono i soggetti che hanno più di 65 anni, dove l'incidenza è stata pari a 2,37 contagi ogni mille assistiti. Da ricordare infine che Valle d'Aosta e Calabria non hanno mai attivato la sorveglianza.

I casi sono fermi a 5,2 ogni mille assistiti

19 gennaio 2021

Una seconda stagione influenzale passata quasi del tutto inosservata, con un numero di contagi modesto. Unica novità, la comparsa di una condizione nuova, già ribattezzata flurona, che al momento conta un solo caso in Israele.

Per quanto riguarda l'influenza ci stiamo avvicinando al superamento del picco, sebbene l'epidemia anche quest'anno si sia fatta sentire poco. Secondo il bollettino Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità, i casi si fermano a 5,2 ogni mille assistiti, contando anche le sindromi para-influenzali. Continua a scendere l'incidenza nei bambini che oggi è ferma a 8,6 casi ogni mille assistiti. Bisogna infine tenere presente che due regioni, la Valle d'Aosta e la Calabria, non hanno mai attivato la sorveglianza.

Potresti inoltre aver sentito parlare di flurona, ovvero di una co-infezione di influenza e Covid. Al momento esiste un solo caso confermato: una ragazza di 30 che vive in Isreaele e che non era vaccinata per nessuna delle due patologie. In ogni caso, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, intervistato da Ohga: “Non deve preoccupare. Niente allarmi. È una condizione che sapevamo si sarebbe potuta verificare”.

Il contrarre un virus infatti provoca un temporaneo abbassamento delle difese immunitarie che ti può rendere più vulnerabile di fronte ad altri patogeni. E quindi anche altri virus. Bisogna inoltre specificare che, come ormai ripetiamo da due anni, i sintomi iniziali delle due malattie sono quasi del tutto sovrapponibili ed è quindi probabile che si siano verificati altri casi di flurona senza che fossero classificati come tali.

Il consiglio rimane dunque quello di vaccinarsi contro il Covid, in modo da ridurre i rischi di sviluppare i sintomi e facilitare dunque un'eventuale diagnosi del medico.

Anche quest'anno l'influenza sembra rimanere in secondo piano

30 dicembre 2021

Dopo un 2020 con pochissimi contagi, ci si aspettava una ripresa dell'epidemia che la riportasse ai livelli dell'epoca pre-Covid. Invece non sembra essere così. I casi si mantengono ancora attorno ai 4,4 ogni mille assistiti. Ma conosci la differenza tra influenza vera e propria e sindromi para-influenzali?

Ci aspettavamo una ripresa della stagione influenzale simile a quelle dell'epoca pre-Covid, anzi forse anche peggiore visto che avevamo saltato un anno. Invece la realtà sembra essere un'altra. I contagi da influenza e sindomi para-influenzali rimangono stabili: 4,4 casi ogni mille assistiti, conferma il bollettino Influnet a cura dell'Istituto superiore di sanità. I più colpiti continuano a essere i bambini al di sotto dei 5 anni, tra i quali si registra un'incidenza pari 15,1 casi ogni mille assistiti.

Al momento sono stati isolati sottotipi di virus appartenenti soprattutto ai ceppi A e B. Ma come ricorda il Ministero della Salute nelle sue FAQ spesso chiamiamo influenza infezioni respiratorie simili, provocate da altri virus come gli adenovirus, i rhinovirus o i coronavirus del raffreddore. Presentano infatti sintomi molto simili, come starnuti, tosse e febbre e circolano nel medesimo periodo dell'anno. Sono, appunto, le cosiddette sindromi para-influenzali, del tutto indistinguibili dal punto di vista clinico dall'influenza vera e propria.

Potrebbe infine esserti utile sapere che una persona con l'influenza può risultare contagiosa già durante il periodo di incubazione del virus, nei giorni appena prima della manifestazione dei sintomi. Un adulto poi la può trasmettere al massimo fino a 7 giorni dopo che la malattia è comparsa, mentre un bambino rimane contagioso più a lungo.

Il numero dei contagi per il momento è stabile

16 novembre 2021

Secondo il bollettino settimanale Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità, i contagi sarebbero una media di 4,8 ogni mille assistiti. Ma ci stiamo avvicinando alle feste di Natale e al probabile picco di gennaio.

L'epidemia di influenza sembra aver raggiunto una fase di stabilità, tanto che i casi sono ancora pari a 4,8 ogni mille assistiti. Lo certifica come sempre il bollettino settimanale Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità. La circolazione del virus ha ridotto la sua forza soprattutto all'interno della popolazione al di sotto dei 5 anni, che rimane comunque la più colpita anche dalle diverse sindromi para-influenzali, al punto che qui i contagi sono 17,6 ogni mille assistiti.

Nonostante questo, ci sono già 12 regioni che registrano un livello di incidenza al di sopra della soglia basale, mentre altre quattro (Val d’Aosta, Campania, Calabria, Sardegna) non hanno ancora attivato la sorveglianza. Inoltre, ci stiamo avvicinando alle feste di Natale e al consueto picco di contagi di inizio gennaio. C'è da aspettarsi dunque che l'epidemia riprenda con maggiore forza ed è anche per questo motivo che Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), ha invitato i genitori a vaccinare i propri figli contro influenza e Covid "come regalo di Natale".

Aumentano i ricoveri e la pressione sugli ospedali

30 novembre 2021

Con l'avvicinarsi dell'inverno ci si aspetta che aumentino i casi e di conseguenza anche i ricoveri. Il problema è che quest'anno gli ospedali sono alle prese anche con la quarta ondata di Covid. Le due epidemie insieme potrebbero davvero mettere sotto pressione le strutture. Ecco perché, come ricordiamo sempre, sono importanti i vaccini.

Continuano ad aumentare i casi di influenza e inizia anche ad avvertirsi la pressione sugli ospedali. Secondo quanto riporta il bollettino settimanale Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità, l'incidenza oggi è pari a 4,8 casi ogni mille assistiti. Nulla di inaspettato, anzi, l'anomalia semmai è stata quella dello scorso anno. I più colpiti si confermano i bambini che hanno meno di 5 anni. In questa fascia di età si contano 21,2 contagi ogni mille assistiti. Bisogna comunque ricordare che sei regioni (Val d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna) non hanno ancora attivato la sorveglianza.

Intanto qualche preoccupazione la desta la quantità di pazienti che hanno bisogno dell'ospedale. "Negli ultimi 10-15 giorni abbiamo registrato un aumento dei ricoveri del 10-20%, sono casi di influenza e Covid", ha sottolineato in un'intervista Andrea Fabbri, il direttore del Centro studi della Simeu (Società italiana di medicina d'emergenza-urgenza). Ha poi aggiunto che con l'avvicinarsi dell'inverno ci si aspetta che questo trend aumenti, come d'altronde accade ogni anno. Il problema, però, è che siamo anche nel pieno della quarta ondata di Covid che sta provocando un certo numero di ricoveri, sebbene in misura minore rispetto alle precedenti.

"Oggi stiamo dando fondo a tutte le risorse in termini di uomini e organizzazione – ha spiegato Fabbri, – per cercare di far fronte a tutte le richieste di mantenere bassi i tempi di attesa nei pronto soccorso ma, come abbiamo denunciato, c'è una carenza di medici e operatori di emergenza-urgenza e questo farà aumentare i tempi di attesa anche in previsione di dicembre e Natale". La raccomandazione è quella di recarsi in Pronto soccorso solo quando è davvero necessario e provare prima a contattare il proprio medico di famiglia.

E prima di tutto, è fondamentale vaccinarsi. Per quanto riguarda il Covid, a partire dai 18 anni è possibile prenotare la terza dose, purché siano trascorsi almeno 5 mesi dal secondo inoculo. In alcune regioni i portali sono già attivi, mentre a livello nazionale si comincerà ufficialmente domani, 1 dicembre. Nel caso dell'antinfluenzale invece è raccomandato soprattutto alle fasce di popolazione più a rischio. Lo stesso Ministero della Salute nelle FAQ pubblicate sul sito spiega che i destinatari principali dovrebbero essere:

  • le persone over 60
  • le donne in gravidanza e post-partum
  • le persone con malattie croniche (diabete, malattie cardiache o respiratorie, problemi al sistema immunitario)
  • lavoratori a rischio (personale sanitario e socio-sanitario, forze di polizia e vigili del fuoco, allevatori o chi lavora a contatto con animali)
  • donatori di sangue
  • bambini che hanno tra i 6 mesi e i 6 anni 

Al di là di queste categorie, il vaccino contro l'influenza rimane un buon accorgimento per tutti, soprattutto in questo momento storico.

Aumentano i contagi, ma ci sono buone notizie sul fronte dei vaccini

22 novembre 2021

Il bollettino settimanale Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità, ha registrato 4,2 casi ogni mille assistiti. A essere colpiti sono soprattutto i bambini con meno di 5 anni, ma proprio per loro c'è una buona notizia: il vaccino spray è stato promosso a pieni voti da personale sanitario e genitori. Lo certifica uno studio dell'Ospedale Buzzi di Milano.

Dopo una partenza in velocità, la circolazione dell'influenza, e delle sindromi para-influenzali, si mantiene elevata. Ed è esattamente questo trend che dovremo aspettarci dalla stagione invernale alle porte. Secondo il bollettino settimanale di Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità, l'incidenza nella 45esima settimana del 2021 è pari a 4,2 casi ogni mille assistiti. E i più colpiti sono i bambini al di sotto dei 5 anni, dove il numero di contagi raggiunge i 17,9 ogni mille assistiti. Buone notizie arrivano però sul fronte del vaccino.

Forse ti ricorderai che lo scorso anno Regione Lombardia aveva sperimentato l'utilizzo del vaccino spray, soprattutto per i bambini al di sotto dei 6 anni. Sicuramente una modalità più comoda e che spaventava meno i piccoli pazienti rispetto alla classica puntura. E ora arriva anche uno studio a dare la validazione definitiva a questa tipologia di somministrazione.

A realizzarlo è stato l'Ospedale dei Bambini "Vittore Buzzi" di Milano, che lo ha pubblicato sull'Italian Journal of Pediatrics lo scorso 13 novembre. Dopo un'intera stagione di osservazione, il farmaco spray è stato promosso da tutti: genitori, bambini e personale sanitario. Durante l'indagine sono stati seguiti 3.226 pazienti, dai 2 ai 17 anni, vaccinati in sei centri vaccinali di Milano. I ricercatori hanno realizzato due serie di interviste dopo 1 mese e dopo 3 mesi dalla vaccinazione. Ne è emerso che il 24,8% dei bambini aveva avuto reazioni avverse, ma nella maggior parte dei casi si trattava di rinite (il 52,5% dei casi), febbre (nel 24,4% dei casi) e malessere generale (nell'9,3% dei casi). Solo l'1,3% aveva accusato effetti collaterali più seri. Non solo, la presenza di allergie non è sembrata essere una controindicazione per ricevere questo specifico vaccino.

Tenuto conto di tutto, non sarà difficile capire come mai l'83,3% dei genitori si sia definito molto soddisfatto di questa nuova modalità e abbiano espresso il desiderio di mantenerla tale anche in futuro. Il personale sanitario favorevole allo spray è stato addirittura il 93% del totale.

A novembre partenza sprint con un'incidenza doppia rispetto all'anno scorso

12 novembre 2021

Tra l’1 e il 7 dicembre la rete Influnet ha registrato circa 207mila casi e la popolazione maggiormente colpita è stata quella dei bambini sotto i 5 anni di età. L’incidenza è stata pari a 3,5 casi per 1000 assistiti, di fatto il doppio rispetto allo stesso periodo della stagione 2019-20 caratterizzato, però, dalle misure di restrizione, il massiccio utilizzo della mascherina e della distanza interpersonale.

La partenza è stata sprint quando, invece, ne avremmo voluto vedere una più soft. La stagione dell’influenza nella prima settimana di novembre ha fatto registrare una brusca impennata con circa 207mila casi individuati tra l’1 e il 7 dicembre, per un totale di circa 573mila infezioni a partire dall'inizio della sorveglianza ad ottobre.

L’incidenza è stata pari a 3,5 casi per 1000 assistiti, praticamente il doppio rispetto allo stesso periodo della stagione 2019-20. Allora, complici anche le misure di restrizione, il massiccio utilizzo della mascherina e della distanza interpersonale per tenere lontano Sars-CoV-2 si contavano circa 1,15 casi ogni 1000 persone.

Colpiti maggiormente nella 44esima settimana di sorveglianza del 2021 sono stati i bambini sotto i 5 anni di età. In questa fascia di popolazione l’incidenza è stata pari a 15,8 casi per 1000 assistiti.

Nelle altre fasce d’età si è fissata a 15,83 casi per mille assistiti tra i bambini di 0-4 anni, a 3,79 per la popolazione 5-14 anni e a 3,02 nella fascia 15-64 anni. Per gli aduli sopra i 65 anni, invece, l’incidenza è stata di 1,64 casi per 1000 assistiti.

Sotto sorveglianza ogni settimana ci verrebbero circa 1.176.939 persone (il 2% dell’intera popolazione italiana): dato che però, come ricorda il bollettino, è influenzato dal numero di regioni che non hanno ancora attivato la sorveglianza InfluNet, ovvero Val d’Aosta, P.A. di Bolzano, P.A. di Trento, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna.

(kz)

Quest'anno la stagione influenzale potrebbe essere più seria, avverte l'Ecdc

26 ottobre

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha spiegato che la rilevazione dei primi casi in tempi piuttosto recenti rispetto al solito potrebbe essere un segnale di una stagione intensa. Non solo, ma sono in aumento anche le sindromi parainfluenzali, soprattutto tra i più piccoli.

La stagione influenzale quest'anno potrebbe essere un po' più seria rispetto alle precedenti. E per precedenti si intendono quelle degli anni senza il Covid, dal momento che nel 2020 il più classico dei malanni di stagione non si è proprio fatto sentire. In realtà era un presentimento che già circolava tra gli esperti, ma ora si espone anche l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, attraverso la voce del capo del programma antinfluenzale Pasi Penttinen.

I dubbi sono sorti soprattutto in seguito alle rilevazioni piuttosto recenti dei primi casi in Europa. E nel frattempo, Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, ha sottolineato che anche sul fronte delle sindromi parainfluenzali i numeri appaiono più incisivi. Sono in aumento infatti i casi di riniti, laringiti, tracheiti e anche di otiti, soprattutto tra i bambini. Non ci dovrebbe stupire dal momento che l'anno scorso è stata molto più utilizzata la DAD come modalità di lezione che, per forza di cose, limitava di molto la circolazione dei tipici virus invernali. Particolarmente intenso quest'anno sembra essere il virus respiratorio sinciziale, che colpisce prevalentemente i più piccoli.

"Un forte aumento delle infezioni influenzali durante l'attuale pandemia di Covid – ha spiegato Penttinen – potrebbe avere gravi conseguenze per gli anziani e le persone con un sistema immunitario debole, con un onere aggiuntivo sui sistemi sanitari già messi a dura prova. È quindi importante prendere le precauzioni necessarie e proteggere chi è più a rischio".

Per questo motivo, viene ribadita ancora una volta l'importanza del vaccino, soprattutto per chi ha più di 65 anni o soffre di patologie pregresse che lo espongono alle possibili complicanze dell'influenza.

Identificati i primi due casi di influenza

18 ottobre 2021

Sono due bambini di Varese e Torino ed entrambi hanno contratto il virus influenzale A/H3. Significa dunque che la stagione è ufficialmente iniziata e che è il momento di pensare al vaccino, soprattutto se appartieni a una delle categorie più a rischio.

Sono stati identificati i primi due casi di influenza in Italia, a Varese e Torino. La stagione quindi è ufficialmente iniziata e lunedì 18 ottobre è partito anche il monitoraggio dei contagi da parte dell'Istituto superiore di sanità. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, quest'anno dovremmo aspettarci tra i 4 e i 6 milioni di casi, in linea con quanto accadeva prima del Covid.

I primi due malati sono entrambi bambini, nei quali è stato isolato il virus influenzale A/H3. Nel frattempo potrebbe essere iniziata la campagna vaccinale anche nella tua regione. Il consiglio quindi è quello di prenotare la propria dose soprattutto se si appartiene a una delle categorie più a rischio, over 65 e pazienti con malattie pregresse.

Le date della campagna vaccinale regione per regione

13 ottobre 2021

Dai primi di ottobre alcune regioni hanno già iniziato a somministrare il vaccino soprattutto alle categorie a rischio e spesso in abbinamento alla terza dose di vaccino contro il Covid. Il calendario della campagna vaccinale antinfluenzale regione per regione.

La campagna vaccinale contro l'influenza è già iniziata. Alcune regioni, come Liguria e Lombardia, sono già partite con le somministrazioni e le altre seguiranno a ruota nei prossimi giorni. Ti ricordo che il vaccino contro l'influenza è raccomandato soprattutto a chi ha più di 65 anni, alle donne in gravidanza o nel periodo post-partum, a chi è affetto da patologie che potrebbero esporlo al rischio di complicanze qualora venisse contagiato e di conseguenza anche ai familiari di questi pazienti. Infine, anche chi svolge una professione a rischio, come l'operatore sanitario o l'insegnante, dovrebbe ricorrere all'immunizzazione preventiva. Sappiamo infatti che anche l'influenza può nascondere i suoi pericoli e che ogni anno provoca qualche centinaio di decessi, soprattutto tra i soggetti più deboli. Vediamo allora insieme la data di inizio della campagna vaccinale regione per regione:

  • Abruzzo: 11 ottobre
  • Basilicata: non è possibile indicare una data
  • Provincia autonoma di Bolzano: 20 ottobre, ma con precedenza a soggetti a rischio e con possibilità di doppia somministrazione per chi deve ricevere anche la terza dose del vaccino contro il Covid
  • Calabria: 25 ottobre
  • Campania: 1 ottobre
  • Emilia-Romagna: 25 ottobre, ma con priorità a soggetti ad alto rischio (ovvero quelli che ti abbiamo elencato nel paragrafo precedente)
  • Friuli Venezia-Giulia: 15 ottobre, con opzione doppia somministrazione (Covid e antinfluenzale) per gli operatori sanitari a rischio effetti gravi da una delle due patologie
  • Lazio: 7 ottobre, con opzione doppia somministrazione per chi deve ricevere anche la terza dose del vaccino contro il Covid
  • Liguria: 4 ottobre
  • Lombardia: 6 ottobre, con opzione doppia somministrazione per chi ha più di 80 anni o è un paziente immunodepresso
  • Marche: 18 ottobre
  • Molise: non è possibile indicare la data
  • Piemonte: tra il 10 e il 15 ottobre
  • Puglia: 20 ottobre
  • Sardegna: da ottobre (non è possibile indicare una data)
  • Sicilia: 25 ottobre con opzione doppia somministrazione
  • Toscana: 25 ottobre, con priorità a over 70 e con patologie, poi gli ospiti delle RSA e infine tutti gli altri a partire dalla fine di novembre.
  • Provincia autonoma di Trento: non prima di novembre
  • Umbria: da ottobre (non è possibile indicare una data)
  • Valle d'Aosta: 12 ottobre
  • Veneto: 2 novembre

Per tutti gli altri, ovvero per le persone che non rientrano nelle categorie a rischio, il vaccino rimane comunque consigliato e da quest'anno lo potranno effettuare anche in farmacia, sempre a pagamento. A differenza di quanto accaduto lo scorso anno, non dovrebbe più registrarsi una carenza di dosi dal momento che quelle disponibili sono complessivamente 19 milioni.

Influenza più aggressiva

I primi casi di influenza nel frattempo sono già stati registrati e quest'anno sembrerebbe essere più aggressiva. In realtà, ce lo aspettavamo. Lo scorso inverno una delle più classiche malattie da raffreddamento non ha praticamente circolato soprattutto a causa delle restrizioni in vigore per il Covid che hanno di fatto fermato qualsiasi virus respiratorio. Ora però le restrizioni si sono allentate, ma il nostro sistema immunitario è un po' meno allenato e risulta quindi più debole anche di fronte all'influenza. Questo non ci deve spaventare, ma solo ricordare l'importanza del vaccino per proteggere le persone più soggette a complicanze.

In diversi Paesi europei, intanto, si sta registrando un aumento di casi severi dell'infezione da virus respiratorio sinciziale umano (RSV), che di solito colpisce i bambini al di sotto dei tre anni e può provocare bronchilite o polmonite. Lo contraggono più o meno tutti i bambini e spesso in forma asintomatica o comunque non seria. Quest'anno invece sembra che diversi pazienti pediatrici abbiano avuto bisogno del ricovero in ospedale a causa proprio di questa infezione. In Germania si parla di "numeri non in linea con la norma" e di cliniche pediatriche piene. Di nuovo, non è il caso di andare nel panico perché da questo virus si guarisce, ma è un'ulteriore segnale di come potremmo ritrovarci più esposti a malattie da raffreddamento. Il consiglio, intanto, è quello di valutare la vaccinazione antinfluenzale anche per tuo figlio.

Via libera a vaccino antinfluenzale e anti-Covid assieme

5 ottobre 2021

I due farmaci potranno essere somministrati contemporaneamente qualora una persona non abbia ancora ricevuto tutte le dosi di vaccino contro il Covid e rientri nelle categorie per cui l'antinfluenzale è raccomandato. Lo prevede una circolare del Ministero della Salute.

Potrai ricevere il vaccino antinfluenzale e quello anti-Covid anche in contemporanea e senza temere rischi per la tua salute. Il via libera ufficiale è arrivato dal Ministero della Salute che in una circolare ha precisato come "una eventuale mancanza di disponibilità di uno dei due vaccini non deve essere utilizzata come motivo per procrastinare la somministrazione dell'altro".

La circolare è a firma di Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione, e allega un documento congiunto di Consiglio superiore di sanità, Istituto superiore di sanità e AIFA. Gli esperti hanno preso in considerazione l'eventualità che, con l'inizio della campagna vaccinale contro l'influenza si possa verificare una sovrapposizione con quella ancora in corso per il Covid. In particolare, alcuni soggetti come quelli che devono ricevere una dose aggiuntiva di vaccino a mRNA e per i quali, magari, è anche raccomandato l'antinfluenzale, potrebbero trovarsi in questa situazione. Se anche tu appartieni alla categoria, dunque, non preoccuparti e prenota tranquillamente entrambi gli inoculi.

"Sebbene nelle schede tecniche dei vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID-19 autorizzati da EMA non siano presenti, a oggi, indicazioni relative alla loro somministrazione concomitante con altri vaccini – si legge, – tenuto conto delle attuali indicazioni espresse dalle principali autorità di Sanità Pubblica internazionali e relativi Comitati Consultivi e dei dati preliminari relativi alla co-somministrazione di vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID-19 con vaccini antinfluenzali, sarà possibile programmare la somministrazione dei due vaccini, nel rispetto delle norme di buona pratica vaccinale, nella medesima seduta vaccinale".

Ci si potrà vaccinare anche in farmacia

27 settembre 2021

La campagna vaccinale inizierà ufficialmente ad ottobre e in alcune regioni già dal 4. La principale novità di quest'anno è che si potrà ricevere l'iniezione direttamente in farmacia e intanto si guarda a un possibile vaccino unico per Covid e influenza.

La campagna vaccinale contro l'influenza partirà ufficialmente a ottobre e in alcune regioni già dal 4. La novità di quest'anno riguarda la possibilità di ricevere l'iniezione anche in farmacia, sulla scorta di quanto già sperimentato per il Covid. Lo ha previsto un emendamento al decreto legge n. 105 del 23 luglio scorso, pensato proprio per l'emergenza pandemica.

Per quelle che hanno aderito è previsto un corso di formazione diretto al personale che farà da vaccinatore, a meno che quest'ultimo non lo abbia già seguito in occasione dell'inoculo contro la malattia da SARS-Cov-2. Potrai quindi informarti direttamente presso la tua farmacia di fiducia e chiedere loro se e quando potrai sottoporti al vaccino direttamente nel locale. Quest'anno inoltre si potrà contare su 19 milioni di dosi, due milioni in più rispetto a quelle disponibili la scorsa stagione.

Altri aggiornamenti da monitorare riguardano invece la possibilità di un vaccino unico per Covid e influenza che potrebbe arrivare già dall'autunno 2022. Vediamo a che punto siamo.

L'ultima ondata?

Secondo Scott Gottlieb la quarta ondata di Covid terminerà ufficialmente entro il 25 novembre, che negli Stati Uniti corrisponde al Giorno del Ringraziamento. Gottlieb è un fisico e soprattutto è l'ex capo della Food and Drug Administration (FDA) che ormai sarai abituato a sentire nominare ogni volta che si tratta di approvare un nuovo vaccino. Alla CNN ha spiegato che, per quanto riguarda gli USA, la curva dei contagi potrà dirsi completamente esaurita entro la fine di novembre e prima dell'inizio dell'inverno. In Italia potrebbe volerci molto meno, per il semplice fatto che il nostro Paese è meno esteso e ha un numero di abitanti decisamente inferiore. Ma la notizia principale è che, secondo lui, questa dovrebbe essere l'ultima.

Dopo la quarta ondata dovremo prepararci a convivere con un virus che sarà diventato ormai endemico

Proprio così, chiudiamo questo giro e prepariamoci a dire addio alla pandemia per come l'abbiamo conosciuta. Ospedali sotto pressione, posti letto esauriti, quarantene che si susseguono una dietro l'altra. A partire da questo inverno dovremo imparare a convivere con un virus che sarà diventato endemico, ovvero che rimarrà con noi verosimilmente per sempre. Grazie ai vaccini, però, si sarà trasformato in una sorta di nuova influenza e quindi lo potremo tenere sotto controllo senza rischiare di dover bloccare di nuovo tutto.

Un vaccino unico: lo studio di Novavax

Proseguendo questo ragionamento, è probabile che entro l'autunno 2022 si renda disponibile un vaccino che immunizzi allo stesso tempo contro Covid e contro influenza, destinato magari alle categorie più a rischio come anziani e pazienti fragili.

Novavax ha annunciato proprio qualche giorno fa di aver dato il via a test clinici sull'uomo, per uno studio di fase 1/2. Verranno quindi testate la sicurezza e le dosi precise di farmaco. L'antinfluenzale con cui sarà abbinato il vaccino Covid è NanoFlu, recentemente sviluppato proprio dalla casa farmaceutica USA, che ha pubblicato i risultati dello studio di fase 3 su The Lancet of Infectious Disease. Ne è emerso che il quadrivalente con adiuvante è sicuro ed efficace anche sulle persone anziane.

Posso fare vaccino Covid e antinfluenzale insieme?

22 settembre 2021

Con la campagna vaccinale per l'influenza e quella per il Covid ancora in corso, soprattutto per quanto riguarda le terze dosi, è possibile che i due inoculi finiscano per avvenire quasi in contemporanea. Ma c'è il rischio che venga ridotta l'efficacia o la sicurezza dei due farmaci? Vediamo cosa dicono gli esperti.

Dovrebbe mancare circa un mese all'inizio della campagna vaccinale contro l'influenza. Come ben sai, però, nel frattempo prosegue anche quella di massa contro il Covid-19, all'interno della quale alcuni pazienti (trapiantati e immunodepressi) stanno già cominciando a ricevere la terza dose. Questo significa che i due percorsi potrebbero sovrapporsi e potresti ritrovarti a dover ricevere entrambi i vaccini in tempi molto ravvicinati. Ti starai quindi chiedendo se sia sicuro sottoporti alle due iniezioni quasi in contemporanea o se sia meglio lasciare passare un po' di tempo tra l'una e l'altra. Per risponderti abbiamo cercato di capire se ci fossero indicazioni ufficiali e quale fosse il parere degli esperti.

Il Ministero della Salute a tal proposito specifica che: "Il vaccino inattivato dell’influenza può essere somministrato insieme ad altri vaccini iniettabili, a condizione però che i due vaccini vengano somministrati in siti di iniezione differenti". E ancora: "Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati". Questo significa che sì, puoi ricevere entrambi i farmaci immunizzanti nello stesso periodo e addirittura nello stesso giorno.

Il virologo Fabrizio Pregliasco ha, però, specificato che: "Per il momento si consiglia una distanza di 15 giorni, in attesa di valutazioni che sono in corso per una possibile co-somministrazione o addirittura, per Moderna, primi studi di un vaccino combinato". Due settimane, peraltro, sono anche il periodo entro il quale di solito si manifestano tutti gli eventuali effetti collaterali.

Al momento si consiglia di lasciare che trascorrano 15 giorni tra una vaccinazione e l'altra

Per qualsiasi dubbio il nostro consiglio è sempre quello di rivolgerti al tuo medico curante e di porre a lui tutte le domande. Quel che è certo è che la vaccinazione è importante. Anzi, importantissima. E le ragioni sono diverse. Per quanto riguarda il Covid, abbiamo già ribadito in diverse occasioni che c'è in gioco la salute dell'intera comunità, la limitazione alla circolazione del SARS-Cov-2 e la fine della pandemia. Concentriamoci quindi ora sull'influenza.

Chi si deve vaccinare contro l'influenza

Prima di tutto, come ricorderai, lo scorso anno i casi sono stati drasticamente ridotti anche grazie all'utilizzo delle mascherine, al distanziamento e alle diverse chiusure che abbiamo purtroppo dovuto affrontare durante tutto l'inverno e l'inizio della primavera. Quest'anno le previsioni sono di un allentamento delle misure di contenimento contro il Coronavirus. Decisione resa possibile dai vaccini e che fa intravedere un ritorno alla normalità, ma che allo stesso tempo aumenterà le probabilità di contagio da virus influenzali. Di conseguenza, è il momento di prevenire. Non devi infatti dimenticare che anche questi patogeni possono diventare pericolosi per specifiche categorie di pazienti e, nello specifico: persone over65, adulti e bambini con patologie pregresse e le donne in gravidanza. Altre categorie alle quali viene raccomandato il vaccino sono gli operatori sanitari, gli insegnanti e tutti coloro che svolgono un lavoro in un ambiente di comunità, dove i virus circolano più facilmente.

A tal proposito, però, la circolare del Ministero della Salute specifica che: "L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda di riconsiderare la priorità dei gruppi a rischio per la vaccinazione antinfluenzale durante la pandemia Covid-19 per i seguenti motivi: assicurare un controllo ottimale dell'influenza tra i gruppi ad alto rischio di forme gravi di malattia Covid-19 e di influenza. Il ricovero in strutture sanitarie potrebbe aumentare il rischio di esposizione a Sars-CoV-2 e il successivo sviluppo di forme gravi di Covid-19; diminuire gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri per influenza; ridurre l'assenteismo tra gli operatori sanitari e di altri servizi essenziali per la risposta a Covid-19; assicurare la gestione e l'uso ottimale dei vaccini contro l'influenza stagionale potenzialmente limitati in tutto il mondo".

E sempre in ottica di limitare la circolazione dei virus influenzali, quest'anno, come era già accaduto la scorsa stagione, il vaccino viene raccomandato anche a tutti i bambini che hanno tra i 6 mesi e i 6 anni. Non solo, viene di nuovo offerto gratuitamente alla fascia di popolazione che ha tra i 60 e i 64 anni, oltre che agli over65. In attesa di conoscere maggiori dettagli sulla campagna vaccinale, dunque, cerca di capire se appartieni a una categoria a rischio e preparati a prenotare la tua dose non appena sarà possibile.

La campagna vaccinale inizierà a ottobre

20 settembre 2021

Come abbiamo fatto durante le precedenti stagioni, Ohga seguirà la stagione influenzale dell'inverno che sta per cominciare. Non c'è solo il Covid: anche il vaccino contro l'influenza è fondamentale per chi ha un sistema immunitario debole o compromesso da patologie pregresse.

Siamo a metà settembre e ormai l'estate è archiviata. Terminate le ferie per tutti, si ricomincia la scuola e le normali attività quotidiane. L'inverno che sta per arrivare, però, sarà un banco di prova importante. Proprio come lo scorso anno la stagione potrebbe essere caratterizzata dalla compresenza tra Covid-19 e influenza. La grande differenza con il 2020 è che abbiamo a disposizione vaccini contro entrambi i virus.

Come forse ti ricorderai, lo scorso anno l'influenza non ha praticamente circolato. Le ragioni principali sono state le mascherine e il distanziamento sociale, resi necessari dalla pandemia, e l'aumento delle persone che si erano sottoposte all'immunizzazione, soprattutto nella fascia over60 e tra i bambini. Un vantaggio importante, che ci ha permesso di non sovraccaricare gli ospedali aggiungendo le persone ricoverate a causa dell'influenza ai pazienti Covid.

Entro i primi giorni di ottobre dovrebbe partire la campagna vaccinale contro l'influenza per la stagione 2021-2022, almeno stando a quanto indicato nella circolare del Ministero della Salute. L'iniezione è raccomandata per tutti i bambini che hanno meno di 6 anni e per la popolazione over60. Per questi ultimi la vaccinazione sarà anche gratuita.

Per il momento è ancora lontana la possibilità di un vaccino unico contro Covid e influenza, ma, come ti avevamo già spiegato in un articolo su Ohga, è plausibile che nei prossimi anni sarà sufficiente un solo inoculo per essere immunizzati contro entrambi i virus.

Siamo quindi alla vigilia di un nuovo inverno che si apre all'insegna di diversi interrogativi: torneranno le restrizioni, come coprifuoco e locali chiusi? I vaccini saranno sufficienti a scongiurare il pericolo di nuove chiusure? L'influenza sarà assente proprio come lo scorso anno? Ohga seguirà passo passo la stagione influenzale come abbiamo fatto anche durante le stagioni precedenti. Iniziamo quindi fin da ora a ricordarti l'importanza della vaccinazione: chi ha un sistema immunitario debole o già compromesso da patologie pregresse potrebbe accusare complicanze anche gravi, al punto che il decesso non è escluso.

Se quindi sei un soggetto fragile da questo punto di vista, non dovresti dimenticarti di aderire alla campagna vaccinale quando arriverà il momento.

Fonte| Ministero della Salute

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.