Influenza 2022-2023, ultime notizie: stagione in corso ancora almeno fino a fine aprile

Una stagione influenzale così intensa e lunga non si vedeva da più di venti anni. Nell’ultima settimana di monitoraggio InfluNet è stato superato anche il record di 13 milioni di casi. Intanto però dagli Stati Uniti arriva una buona notizia: presto la Fda potrebbe approvare il primo vaccino contro il virus respiratorio sinciziale.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 16 Gennaio 2023
* ultima modifica il 11/04/2023

Nemmeno l'arrivo di aprile smentisce quanto detto in questi mesi. La stagione influenzale 2022-2023 è davvero un unicum rispetto alla media degli ultimi anni.

In base a quanto segnalato dall'ultimo bollettino InfluNet nella settimana, quella tra il 27 marzo e il 2 aprile 2023, la stagione influenzale ha tagliato un nuovo traguardo: con i 300 mila contagi registrati in questi giorni è stata infatti superata la soglia di 13 milioni di casi di sindromi simil-influenzali da inizio stagione.

Sebbene la curva continui a scendere, l'influenza continua infatti a circolare e lo farà almeno fino a fine a settembre. Ad anticiparlo sono stati Simg (Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie) e Simit (Società italiana di Malattie infettive e tropicali).

"Se negli anni scorsi, in questi giorni, la stagione influenzale poteva dirsi chiusa, quest'anno si protrarrà almeno sino a fine aprile sottolinea Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit – occorrerebbe monitorare la situazione per capire se siamo di fronte ad un unicum o se l'attuale situazione rischia di diventare sempre più frequente".

Nello specifico infatti il tasso d'incidenza complessivo è sceso ai 5,1 dai 5,8 ogni mille settimana della settimana precedente, ma resta ancora altro quello nella fascia anagrafica dei bambini di età compresa tra gli 0 e gli 5 anni: qui è ancora superiore ai 15 casi per mille assisti.

Intanto però arriva una buona notizia sul fronte dei vaccini: l'FDA (Food and Drud Administration) potrebbe presto approvare il primo vaccino contro il virus respiratorio sinciziale. Si tratta un prodotto con iniezione monodose consigliato sia per gli anziani con più di 60 anni sia per le donne in gravidanza, perché gli anticorpi hanno dimostrato di essere efficaci per proteggere i neonati dopo la nascita nei primi mesi di vita

Stagione record con più di 12 milioni di casi

3 aprile 2023

A un mese dalla fine del monitoraggio InfluNet questa stagione si conferma la più dura degli ultimi 23 anni con un numero record di casi segnalati dal 2000 a oggi: finora si sono ammalati più di 12 milioni di italiani

A circa un mese alla fine del monitoraggio realizzato dal sistema di sorveglianza influenzale InfluNet dell'Istituto superiore di sanità la curva della stagione influenzale 2022-2023 è ormai in fase discendente, anche se la discesa procede piuttosto a rilento.

Nello specifico nella settimana compresa tra il 20 al 26 marzo 2023 il tasso d'incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) è stato pari a 5,8 casi per mille assistiti. Il calo rispetto alla settimana precedente c'è stato, seppur lieve. Nel penultimo bollettino infatti il tasso d'incidenza era stato pari a 6,1, inferiore di un punto rispetto ai 7 casi per mille assistiti segnalati nel bollettino del 17 marzo.

È però ormai chiaro che quella 2022-2023 è stata una stagione influenzale da record: finora sono stati segnalati 12,7 milioni di casi, il numero più alto mai registrato da quando nel 2000 è stato creata la rete di monitoraggio nazionale. Le cause di quest'eccezionalità – come ha spiegato il responsabile scientifico di InfluNet Antonino Bella – sono diverse: dal picco in forte anticipo alla forte diffusione dei virus circolanti tra i più piccoli, che non li avevano mai contratti.

I dati confermano la fase discendente della curva

20 marzo 2023

Per la seconda settimana successiva il tasso d'incidenza delle sindromi simil-influenzali continua a scendere dopo una lunga fase d'immobilità. L'unica Regione con un tasso superiore alla soglia dei dieci casi ogni mille assistiti è l'Abruzzo.

Anche la seconda settimana di marzo, quella dal 6 al 12 marzo 2023, ha confermato il trend ormai discendente della stagione influenzale 2022-2023. L'ultimo bollettino settimana di Influnet, aggiornato al 17 marzo, riporta un tasso di incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) pari a 7,0 casi per mille assistiti (7,7 nella settimana precedente).

La curva realizzata dall'Istituto superiore di sanità continua quindi a scendere dopo settimane di sostanziale immobilità. I dati raccolti a partire dal 27 febbraio – quelli cioè riportati negli ultimi due bollettini – confermano quanto ipotizzato dagli esperti: la lunga stagione influenzale sembra finalmente volgere verso il suo epilogo.

Anche se più lieve rispetto alla settimana precedente, si segnala anche la riduzione del tasso d'incidenza nella fascia più colpita, quella dei bambini under 5: nell'ultima settimana il tasso d'incidenza è stato di 21,0 casi per mille assistiti (invece in quella precedente era pari a 21,5).

Diminuisce anche il numero di Regioni con incidenza superiore a 10 ogni mille assisti: l'Abruzzo. Il resto d'Italia è nella fascia d'intensità bassa, ovvero sotto la soglia dei 10 casi ogni mille.

Dopo settimane la curva ha ripreso a scendere

13 marzo 2023

Dopo settimane di stallo, il tasso d'incidenza delle sindromi simil-influenzali ha subito un'importante riduzione, scendendo per la prima volta sotto la soglia degli 8 casi per mille assistiti.

Dopo settimane di stallo la curva della stagione influenzale 2022-2023 ha ripreso finalmente a scendere. Era infatti da fine gennaio che il tasso d'incidenza era fermo sugli 8 casi per mille assistiti, con minime variazioni tra una settimana e l'altra, invece nella settimana tra il 27 febbraio e il 5 marzo 2023, il numero di sindromi simil-influenzali (ILI) registrate nel Paese è difatti diminuito.

Secondo quanto riporta Influnet, il sistema di sorveglia dell'influenza dell'Istituto superiore di Sanità, nell'ultima settimana l'incidenza delle sindromi simil-influenzali è stata pari 7,7 casi per mille assistiti (8,1 nel bollettino precedente).

La situazione sta migliorando anche nella fascia più colpita, quelli dei bambini sotto i 5 anni: nell'ultimo report l'incidenza è stata pari a 21,5 casi per mille assistiti, mentre la settimana precedente il valore era maggiore di oltre un punto (22,7).

Ma le buone notizie non finiscono qui: diminuiscono anche le Regioni nella fascia d'intensità media, quella cioè assegnata alle aree in cui il tasso d'incidenza superava i 10 casi per mille assistiti, facendo colorare di giallo – l'equivalente della fascia di bassa intensità – quasi tutto il Paese. Le uniche eccezioni riguardano Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo.

Quella con cui stiamo facendo i conti resta una stagione anomala, più intensa della media in lunghezza e in intensità: le cause sono diverse e molte hanno a che fare con il fallimento della campagna vaccinale.

La coda lunga della curva che non sembra finire più

7 marzo 2023

La curva della stagione influenzale 2022-2023 non accenna a rientrare. Pur essendo stabile da settimane, il tasso d'incidenza indica che l'influenza circola ancora nel Paese, soprattutto tra i bambini sotto i cinque anni, che continuano a essere i più colpiti.

Nemmeno l'inizio di marzo ha portato cambiamenti significativi nella curva di questa stagione influenzale, che sembra non voler lasciarci più. Nonostante infatti il picco si sia verificato con largo anticipo rispetto alla normalità, l'influenza continua a essere presente nel nostro Paese, con una coda lunga che non accenna a rientrare.

Basta guardare il grafico aggiornato ogni settimana dall'Istituto Superiore di Sanità per capire che non ci sono grandi cambiamenti in vista. Lo si legge nero su bianco nel report di Influnet, pubblicato il 3 marzo: nell’ottava settimana del 2023, quella dal 20 al 26 febbraio, "l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia è, per la quinta settimana consecutiva, stabile e pari a 8,1 casi per mille assistiti (8,1 nella settimana precedente) e si colloca nella fascia di intensità bassa".

Il quadro è sostanzialmente identico a quello della settima precedente, anzi si attestano anche delle minime variazioni in negativo, che confermano come la stagione influenzale sia tutt'altro che finita. Fatta eccezione per il tasso medio di incidenza, pressoché immobile da tre settimane, si registra un minimo aumento d'incidenza nella categoria più colpita, quella degli under 5: questa settimana è stato pari a 22,7 su mille mentre la settimana scorsa era fermo a 22,1 casi per mille.

Aumenta di nuovo anche il numero di Regioni collocate nella fascia di intensità media, dove cioè il tasso di incidenza è sopra dieci casi per mille assistiti. Nel precedente bollettino rientravano in questa categoria solo Toscana e Abruzzo, ora invece accanto a queste troviamo anche Emilia-Romagna e Marche.

L'incidenza continua a essere stabile

28 febbraio 2023

La curva della stagione influenzale 2022-2023 è stabile per tutte le età e ormai quasi tutto il Paese è nella fascia d'intensità bassa, fatta eccezione per Abruzzo e Toscana.

Trascorrono i giorni, ma la situazione rimane pressoché la stessa. Anche nell'ultimo bollettino di Influnet, aggiornato al 24 febbraio, la curva della stagione influenzale 2022-2023 è sostanzialmente ferma. Nei giorni tra il 13 e il 19 febbraio 2023, secondo l'Istituto superiore di sanità l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia è ancora stabile e pari a 8,2 casi per mille assistiti.

Più alto, ma comunque in diminuzione, risulta il tasso d'incidenza tra i bambini al di sotto dei cinque anni. In questa fascia anagrafica il valore stimato è pari a 22,1 casi per mille. Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori, tra i quali il virus respiratorio sinciziale, soprattutto nei bambini molto piccoli, e il Covid.

In definitiva l'intero Paese si trova nella fascia di intensità bassa, con sole due eccezioni: Toscana e Abruzzo. Anche questo dato rivela un sostanziale miglioramento nel quadro generale: nel precedente bollettino a queste si aggiungevano anche Piemonte e Marche.

Da tre settimane l'Italia è nella fascia d'intensità bassa

20 febbraio 2023

Escluse Piemonte, Toscana, Marche e Abruzzo il tasso d'incidenza è inferiore ai 10 casi per mille assistiti in tutte le Regioni del Paese. La curva della stagione influenzale 2022-2023 è stabile per tutte le età. Migliora la situazione anche nelle fasce d'età pediatriche dove l'incidenza è in diminuzione rispetto alla settimana precedente.

Settimana dopo settimana continua a scendere la curva della stagione influenzale 2022-2023. Ormai da tre settimane il grafico elaborato dall'Istituto superiore di sanità resiste nell'area gialla, quella che corrisponde a un tasso d'incidenza inferiore di 10 casi ogni mille assistiti.

Nello specifico, secondo quanto riporta il bollettino Influnet dal 6 al 12 febbraio 2023 l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è ancora stabile e pari a 8,2 casi per mille assistiti, 8,3 nella settimana precedente, collocano così il Paese nella fascia di intensità bassa.

L’incidenza è stabile in tutte le fasce di età, perfino in calo nelle fasce di età pediatriche, quelle finora più colpite. I bambini sotto i cinque anni i più colpiti con un’incidenza pari a 23,2 casi per mille assistiti (25,5 nella settimana precedente).

Solo in Piemonte, Toscana, Marche e Abruzzo l’incidenza è ancora sopra dieci casi per mille assistiti.

Per la prima volta il tasso d'incidenza è stabile per tutte le fasce d'età

13 febbraio 2023

La curva della stagione influenzale è ormai in fase discendente da diverse settimane, ma è la prima volta che non si registrano aumenti nemmeno tra i bambini sotto i cinque anni, la categoria più colpita da questa stagione influenzale.

Anche la settimana dal 30 gennaio al 5 febbraio 2023  ha confermato il trend discendente della curva influenzale. Secondo l'Istituto superiore di sanità l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia è stabile e pari a 8,3 casi per mille assistiti, anche più bassa della settimana precedente, quando era stata pari a 8,6 per mille assistiti. Come si legge nel consueto bollettino Influnet, il Paese si colloca nella fascia di intensità bassa.

L’incidenza delle sindromi silmil-influenzali è stabile in tutte le fasce di età. Per la prima volta dall'inizio della stagione questo è vero anche per la categoria anagrafica più colpita: il tasso di incidenza tra i bambini sotto i cinque anni resta pari a 25,2 casi per mille assistiti, senza nessuna variazione rispetto al precedente aggiornamento.

Contribuiscono al numero di casi segnalati diverse forme virali: "Il numero di sindromi simil-influenzali – spiega l'Istituto superiore di sanità – è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori, tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli, e il SARS-CoV-2″.

La curva è stabile per la seconda settimana

6 febbraio 2023

La curva della stagione influenzale è ormai in fase discendente da diverse settimane. I dati riportati nel consueto aggiornamento di Influnet mostrano una sostanziale stabilità in tutte le fasce d'età.

Il costante monitoraggio da parte dell'Istituto superiore di sanità sull'andamento della stagione influenzale 2022/2023 conferma ancora il superamento del picco di contagi: nella quarta settimana del 2023 – quella dal 23 al 29 gennaio – l’incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia è rimasto stabile e perfino ridotto rispetto all'ultimo report. Influnet ha calcolato una stima di 8,5 casi per mille assistiti e si colloca nella fascia di intensità bassa. Nella settimana precedente era stata pari a 8,9.

L’incidenza delle sindromi è stabile in tutte le fasce di età tranne negli anziani in cui si osserva una lieve diminuzione. Anche nella fascia di popolazione più colpita, quella dei bambini sotto i cinque anni, i dati non mostrano particolari cambiamenti: nella settimana osservata l'incidenza è stata di 25,2 casi per mille assistiti (0,2 in più rispetto ai sette giorni precedenti in cui il valore era stato di 25 casi per mille assistiti).

Mentre la curva influenzale  è in fase fortemente discente, il mese di febbraio è iniziato comunque al letto per molti italiani a causa di una forma di influenza gastrointestinale. I sintomi più comuni sono diarrea, dolori addominali, nausea, vomito e in alcuni casi  anche febbre. Sintomi anche molto fastidiosi che però si risolvono normalmente in pochi giorni.

Il picco influenzale è alle spalle

La curva della stagione influenzale prosegue nella sua discesa lasciandosi definitivamente alle spalle il picco di inizio dicembre. Ancora elevata la diffusione delle sindromi simil-influenzali tra i più piccoli, ma i dati sembrano rassicurare sulla progressiva riduzione dell'incidenza anche in questa fascia d'età.

Ormai è un dato di fatto, abbiamo superato il picco della stagione influenzale 2022/2023. Il numero di casi segnalati è infatti in calo ormai per la terza settimana consecutiva. A confermare il trend sono i dati dell'Istituto superiore di sanità (Iss): secondo l'ormai consueto report settimanale Influnet nella settimana dal 9 al 15 gennaio 2023 l’incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia è stato pari a 9,6 casi per mille assistiti, diminuita di un punto esatto rispetto al 10,6 della settimana precedente.

I bambini continuano a essere i più colpiti, ma il trend per questa fascia di età dimostra una riduzione più forte delle altre: nella settimana considerata l'incidenza è stata paria a 20,7 casi per mille assistiti, quando la settimana precedente superava i 25.

Il fatto che la situazione stia migliorando lo dimostra anche il numero delle Regioni nella fascia di massima intensità: questa settimana, per la prima volta dopo tempo, è solo una, ovvero l'Abruzzo.

Incidenza ancora in calo in tutte le fasce d'età

16 gennaio 2023

La prima settima di gennaio ha confermato il trend in diminuzione ormai da fine dicembre. Scendono i casi in tutte le fasce d'età, anche se i bambini continuano a essere i più colpiti.

La curva della stagione influenzale prosegue nella sua curva discendente, dopo il picco registrato a dicembre 2022. Secondo quanto indicato Influnet, il bollettino pubblicato ogni settimana dall'Istituto superiore di sanità sulla diffusione delle sindromi simil-influenzali nel Paese, nella prima settimana del 2023 (dal 2 all'8 gennaio) l'incidenza è stata pari a 10,4 casi per mille assistiti. Nella settimana precedente era stata pari a 12,3.

Un'altra buona notizia riguarda la distribuzione dei casi registrati: in questa settimana sono infatti diminuiti in tutte le fasce d'età, mentre in quella precedente era stato evidenziato un aumento tra gli anziani. Un'importante riduzione è stata anche registrata nella fascia anagrafica in assoluto più colpita, quella dei bambini: l'ultimo aggiornamento di Influnet indica un tasso di sindromi simil-influenzali pari a 24,6 per mille assistiti. Quasi dieci punti in meno rispetto all'ultima settimana di dicembre, quando era stato registrato un tasso di 33,7. Restano ancora Valle D'Aosta e Abruzzo le Regioni con l'incidenza di massima intensità (dalla valutazione si esclude la Calabria, che non ha ancora attivato la sorveglianza Influnet.

Nonostante i casi in calo, non è ancora del tutto rientrato il panico per l'emergenza farmaci in corso, tanto da spingere le autorità sanitaria a lanciare un appello affinché non ci sia la corsa agli "accaparramenti in farmacia". "Bisogna – rassicura il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), Andrea Mandellifidarsi del farmacista, che saprà dare alternative ed evitare di fare scorte, togliendoli a chi ora ne ha bisogno".

In caso di influenza o sindrome simil-influenzale è inoltre importante curarsi nel modo giusto, anche quando si ricorre all'automedicazione (nei casi più lievi che lo permettono). Non tutti i farmaci da banco sono uguali e soprattutto non bisogna mai assumere gli antibiotici senza il parere del medico: potrebbero avere effetti dannosi per la nostra salute.

Incidenza in calo, ma si teme per la riapertura delle scuole

9 gennaio 2023

Continua a scendere il numero di casi di influenza in tutte le fasce d'età, tranne negli anziani. Ancora molto alto il tasso di incidenza nei bambini sotto i cinque anni, sebbene in calo rispetto alla settimana precedente.

Dopo un dicembre da record, con la stagione influenzale già al suo picco – solitamente atteso nel mese di gennaio -, il nuovo anno è iniziato nel segno di una diminuzione del numero di casi di influenza segnalati. Secondo Influnet, il bollettino pubblicato ogni settimana dall'Istituto superiore di sanità, nella settimana dal 26 dicembre 2022 al 1 gennaio 2023 l'incidenza è stata pari a 12,2 casi per mille assistiti. La settimana precedente era stata di 13,7. Scendono a due, Valle d'Aosta e Abruzzo, le Regioni in cui l'incidenza ha superato la soglia di massima intensità, ma va segnalato che la Calabria non ha attivato la sorveglianza InfluNet.

Il tasso di incidenza è in calo in tutte le fasce di età tranne che negli anziani, tra i quali invece si registra un lieve aumento. Diminuiscono anche i casi segnalati tra i bambini sotto i cinque anni, sebbene questa continui a essere la fascia più colpita. In questa settimana l'incidenza è stata di 34,6 ogni mille assistiti. Quasi tre volte il tasso complessivo, ma comunque inferiore rispetto al 42,2 registrato nei sette giorni precedenti.

La discesa della curva epidemiologica sembra far tirare un respiro di sollievo dopo il picco di casi registrato tra fine novembre e inizio dicembre. Il 2022 si è chiuso con settimane difficili dal punto di vista sanitario anche a causa della carenza di diversi medicinali. Proprio la coincidenza di Covid-19, influenza e virus respiratorio sinciziale ha determinato un boom di richieste dei medicinali più utilizzati per i sintomi influenzali: un problema a cui i farmacisti hanno trovato una parziale soluzione attraverso farmaci equivalenti e soluzioni galeniche.

La fine delle vacanze natalizie e la riapertura delle scuole  temere però un nuovo possibile peggioramento della situazione: "Potrà esserci un'intensificazione della circolazione virale", avverte il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) Giovanni Migliore.

Intanto arrivano buone notizie dagli Stati Uniti. Sembrano essere promettenti i risultati ottenuti durante la sperimentazione animale di un vaccino universale capace di proteggere da tutti i 20 sottotipi di virus influenzali esistenti. Il siero è oggetto di studio di un team di scienziati dell'università della Pennsylvania e dell'università canadese di Saskatchewan. Inoculato in topi e furetti, il vaccino polivalente, basato su 20 Rna messaggeri, ha prodotto una buona risposta immunitaria, ora bisognerà attendere i risultati della sperimentazione sugli uomini.

Il picco è arrivato in anticipo

20 dicembre 2022

In anticipo di qualche settimana, i dati dell'Istituto superiore di sanità mostrano un picco influenzale con buone probabilità già raggiunto. I sintomi inoltre sembrano pià aggressivi rispetto a quelli delle passate stagioni.

Abbiamo, con ogni probabilità, già raggiunto il picco stagionale di influenza che, di norma, si registra ai primi di gennaio. In anticipo sulla tabella di marcia, dunque, con una stagione che appare più intensa delle ultime 14 epidemie. Secondo Influnet, il bollettino settimanale a cura dell'Istituto superiore di sanità, l'incidenza è pari a 15,5 casi ogni mille assistiti "e si attesta nella fascia di intensità alta". I contagi sono distribuiti in tutte le fasce di età, ma sono i bambini al di sotto dei 5 anni a risultare i più colpiti, con ben 50,6 casi ogni mille assistiti. Sono 6, infine, le regioni in cui è stata superata la soglia di massima intensità: Piemonte, PA di Bolzano, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Abruzzo.

Và detto, però, che non è tutta influenza. Non di rado si tratta di sindromi para-influenzali, che quindi provocano sintomi simili, ma che sono causati da virus diversi. "In particolare, i dati forniti dall'Istituto superiore di sanità rilevano 157 ceppi virali (12%) riconducibili al virus Respiratorio Sinciziale V; 42 (3,2%) Rhinovirus; 12 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2; 12 virus Parainfluenzali; 7 Adenovirus; 2 Bocavirus; 1 Metapneumovirusha spiegato Claudio Cricelli, Presidente SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie) – Tutti questi virus vengono spesso scambiati per influenza e danno la falsa impressione nei soggetti vaccinati di una mancata protezione. Può accadere inoltre di essere colpiti in momenti successivi da più virus: non si tratta in questo caso di un ritorno dell'influenza , ma per l'appunto di malattie differenti".

Un altro elemento da tenere in considerazione è che quest'anno le infezioni respiratorie si manifestano in modo più aggressivo. "Sono caratterizzate da febbre elevata, sintomi respiratori, cefalea, dolori muscolari. Una caratteristica è la durata: superiore ai canonici 3-4 giorni e, in qualche caso, con complicanze respiratorie come bronchiti e polmoniti. Nei bambini più piccoli la difficoltà, spesso, è nel controllo della temperatura corporea”, ha fatto notare Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso del Santobono di Napoli.

In ogni caso, non c'è un vero e proprio allarme. Come tutte le sindromi influenzali, il primo rimedio è stare a riposo e assumere tanti liquidi per contrastare la disidratazione. Dopo aver chiesto il parere al proprio medico o al pediatra di famiglia, si può poi ricorrere ad antipiretici e farmaci per tosse e mal di gola, che aiutino ad alleggerire i sintomi. Alcune buone abitudini che abbiamo imparato durante la pandemia possono poi tornarci utili, come quella di lavarci spesso le mani, evitare di toccarci il viso e mantenere un certo distanziamento. Nessuno ci viene infine di indossare una mascherina se vogliamo sentirci più sicuri.

Cosa aspettarsi da una stagione che si sta già rivelando intensa

6 dicembre 2022

Tra i bambini con meno di 5 anni si segnalano già 40,8 casi ogni mille assistiti. Il picco però è atteso per il periodo natalizio, quando potremmo raggiungere anche i 250mila nuovi casi al giorno. La febbre potrebbe essere più elevata del solito e impiegare qualche giorno in più per risolversi.

Le aspettative sono state confermate: questa stagione influenzale si sta rivelando particolarmente intensa. Sicuramente anche tu conoscerai almeno una persona a letto con la febbre, magari alta e che impiega più del solito per abbassarsi. Niente panico, dopo due anni di mascherine e ridotta circolazione del virus non poteva andare diversamente. Le soluzioni? Vaccinarsi, soprattutto se si è soggetti a rischio, e poi evitare assembramenti, lavarsi spesso le mani e, nel caso ci si ammali, avere pazienza.

Ad oggi, secondo Influnet, il bollettino settimanale a cura dell'Istituto superiore di sanità, le stime sono di 12,9 casi ogni mille assistiti. Ma quando si indaga la fascia al di sotto dei 5 anni di età, i numeri salgono parecchio: 40,8 casi ogni mille assistiti. Il picco è atteso per il periodo natalizio quando, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, potremmo arrivare a contare anche 250mila nuovi casi al giorno.

Ma al di là dei numeri, le differenze rispetto agli anni scorsi sono minime. I sintomi vanno dalla febbre alla tosse, con il classico malessere generale che tutti noi conosciamo se ci siamo ammalati almeno una volta. Quest'anno la febbre potrebbe durare anche 5 o 6 giorni e potresti impiegare anche più di una settimana per vedere risolversi tutti i sintomi. Da più parti però arrivano appelli a non intasare i pronto soccorsi né gli ambulatori dei medici di famiglia. Dopo una prima chiamata al proprio curante, è sufficiente l'auto monitoraggio e non vi è alcuna necessità di recarsi in ospedale se i sintomi non peggiorano.

Infine, l'avvertimento più importante è quello di non assumere o somministrare al proprio figlio antibiotici quando non sono stati prescritti dal medico. E nemmeno insistere affinché questi vengano prescritti. Ti ricordiamo infatti che l'influenza è un virus mentre questi farmaci possono agire solo contro eventuali complicanze batteriche.

Da oggi si può prenotare il vaccino in tutta Italia

17 ottobre 2022

A partire da questa settimana inizia la campagna vaccinale antinfluenzale in tutte le regioni. Come ogni anno, la vaccinazione è aperta a tutti e alcune categorie la possono ricevere in forma gratuita. Vediamo chi sono e come fare per prenotare.

A partire da oggi, la campagna vaccinale contro l'influenza inizia in tutta Italia. Sarà quindi possibile prenotare il vaccino per poi riceverlo nel giro di qualche giorno e farsi trovare pronti quando la circolazione dei virus, iniziata già a settembre, aumenterà di intensità. Ma come si può fare per presentare la richiesta?

Chi lo può prenotare

Il vaccino antinfluenzale lo possono prenotare tutti, ma la gratuità è prevista solo per alcune categorie di persone, le più a rischio per lo sviluppo di possibili complicanze. Nello specifico, si tratta di:

  • over 60
  • chi presenta patologie pregresse
  • donne in gravidanza o nel periodo post partum
  • bambini dai 6 mesi ai 14 anni
  • medici e personale sanitario
  • personale scolastico
  • forze di polizia e vigili del fuoco
  • donatori di sangue
  • lavoratori a contatto con animali o materiale di origine animale
  • familiari e caregiver di soggetti fragili

Per bambini e ragazzini che hanno dai 2 ai 14 anni è previsto in diverse regioni l'utilizzo del vaccino spray, che viene somministrato per via nasale in modo indolore e non invasivo. Inoltre, per chi è già stato vaccinato negli anni scorsi, sarà sufficiente una sola dose di farmaco.

Come si prenota

Per prenotare il vaccino dovrai prima di tutto informarti sulle modalità previste dalla tua Regione, ma di norma sono tre i canali attraverso i quali puoi effettuarla. Prima di tutto, attraverso la piattaforma online messa a disposizione proprio dal tuo sistema sanitario regionale. L'alternativa è quella di recarti dal tuo medico di famiglia, o dal pediatra in caso di minore, oppure dalla tua azienda sanitaria. Infine, è possibile prenotare e ricevere l'inoculo anche nelle farmacie che hanno aderito alla campagna vaccinale, ma solo per chi ha più di 18 anni e ha già ricevuto almeno una volta nella vita un vaccino antinfluenzale senza mostrare reazioni avverse gravi.

Marche e Toscana danno il via alla campagna vaccinale

14 ottobre 2022

Si parte con le vaccinazioni contro l'influenza, in previsione di una stagione che si preannuncia particolarmente intensa. Le prime regioni sono Toscana e Marche, ma entro fine mese arriveranno tutte le altre. Intanto si lavora a un vaccino unico contro Covid e influenza.

Quest'anno gli esperti si attendono una stagione influenzale particolarmente intensa. La previsione è stata elaborata sulla base di quanto accaduto in Australia, dove l'inverno arriva prima ed è stata registrata "un'esplosione di contagi", come ci ha spiegato il professor Nicola Petrosillo, che per anni è stato primario all'Istituto Spallanzani per le Malattie Infettive. Anche per questa ragione, aumentano gli inviti ad aderire alla campagna vaccinale che si estende di norma da metà ottobre a fine dicembre.

In alcune regioni è già partita. In Toscana, ad esempio, ha preso il via proprio questa settimana a partire dagli ospiti e dal personale sanitario delle Rsa per arrivare poi a tutta la popolazione che ne farà richiesta. Sono già state recapitate 1 milione e 30mila dosi.

Il 18 ottobre, invece, sarà la volta delle Marche, con 374mila vaccini già arrivati. "Sarà somministrato, su base volontaria, ai soggetti con età pari o superiore ai 60 anni e a tutte le altre categorie previste: i residenti di strutture per anziani e lungodegenza, le persone ad alto rischio di complicanze o di ricovero ospedaliero correlato all'influenza, i familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze, le donne in gravidanza, gli operatori sanitari e gli altri soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e i donatori di sangue", ha comunicato la Regione.

Intanto si continua a lavorare a un farmaco "2 in 1", che prevenga sia influenza che Covid allo stesso tempo. Buoni risultati sono arrivati da uno studio di fase 1/2 realizzato dall'azienda farmaceutica Novavax, presentati durante il World Vaccine Congress Europe 2022. I dati dimostrano "la capacità del vaccino Cic di generare risposte immunitarie, comprese quelle anticorpali e delle cellule T CD4+ polifunzionali (linfociti che aiutano a coordinare la risposta immunitaria) contro il coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave (Sars-CoV-2) e ceppi influenzali omologhi ed eterologhi".

Saranno però necessari ulteriori trial prima che si possa arrivare all'autorizzazione alla messa in commercio del prodotto. Per quest'anno quindi dovremo proseguire con due inoculi: uno per l'influenza e l'altro per il Covid.

Le possibili novità sui vaccini

20 settembre 2022

Secondo le previsioni dei CDC americani, ci attende una stagione influenzale più pesante delle precedenti, con un maggior numero di contagi e sintomi più gravi rispetto al solito. E in effetti in Italia i primi tre casi sono stati registrati già a inizio settembre. Per questo motivo, anche la campagna vaccinale potrebbe adeguarsi. Vediamo come.

Dopo due stagioni influenzali anomale e caratterizzate da una circolazione ridotta dei virus influenzali, quella che ci attende potrebbe invece rivelarsi insolitamente pesante. Secondo quanto hanno previsto i Centers for Disease Control and Prevention americani, infatti, potrebbe essere colpita una percentuale della popolazione più elevata rispetto al solito. Non solo, un maggior numero di persone potrebbero sviluppare sintomi più gravi.

Come avviene ogni anno, la stima è stata elaborata sulla base di quanto è accaduto in Australia e nell'emisfero Sud in generale. Lì, inverno e virus connessi arrivano prima, permettendo a chi vive nell'emisfero boreale di preparsi meglio e di aggiornare i vaccini in base ai principali ceppi circolanti dall'altra parte del Pianeta.

Quest'anno inoltre le linee guida dei CDC americani sono state aggiornate con una novità: il consiglio di somministrare dosaggi più elevati a chi ha più di 65 anni oppure è già affetto da patologie pregresse. Uno studio presentato ad agosto alla European Society of Cardiology (ESC) ha fornito una prima dimostrazione di come questo accorgimento potrebbe ridurre del 49% il rischio di morte e del 64% quello di ricovero in chi soffre di malattie cardiovascolari. Serviranno ulteriori ricerche per confermare il dato e per valutare con precisione i possibili vantaggi di un aumento del dosaggio, ma è probabile che in futuro inizi a essere raccomandato come prima scelta in quei Paesi in cui è già prevista questa possibilità.

Altre indicazioni fornite negli Stati Uniti prevedono l'uso di uno dei tre vaccini quadrivalenti, cioè mirati contro 4 ceppi del virus, per i più anziani. Mentre ai bambini dai 6 ai 36 mesi è raccomandata una dose ridotta con un farmaco basato su una coltura di cellule inattivate.

Spostandoci in Italia, la campagna vaccinale dovrebbe iniziare indicativamente da metà ottobre e proseguire fino a fine dicembre. Il condizionale è d'obbligo dal momento che di fronte alla prima stagione influenzale senza distanziamento a senza mascherine alcune regioni, come la Puglia, hanno deciso di giocare d'anticipo e partire con gli inoculi già nei primi giorni di ottobre. Anche quest'anno, in ogni caso, il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione per tutti i bambini dai 6 mesi ai 6 anni e per la popolazione over60. Alla fascia di età 60-64 anni, può essere offerta gratuitamente.

Primi tre casi a Bologna, la stagione inizia in anticipo

8 settembre 2022

Due sono ragazzi, di 18 e 28 anni, mentre il terzo è un bambino di tre. Sono stati presi in carico dal Policlinico Sant'Orsola perché mostravano difficoltà a livello respiratorio e uno di loro aveva già i sintomi di una polmonite.

La stagione influenzale è già iniziata, e con un certo anticipo rispetto agli scorsi anni. Sono ben tre i casi emersi a Bologna e confermati dal Policlinico Sant'Orsola: due sono ragazzi di 18 e 28 anni e il terzo è un bambino di tre. I pazienti non hanno legami tra loro e hanno fatto accesso al Pronto soccorso perché mostravano problemi di natura respiratoria. Uno di loro aveva già sviluppato una polmonite.

Risultati negativi al test per il Covid, è stato poi accertato che il virus da cui erano stati infettati era un influenzale di tipo A, ceppo H3N2, che circolava già lo scorso inverno.

Di norma, la stagione influenzale comincia a ottobre, con qualche caso che può emergere già a fine settembre. Che al 7 settembre, mentre l'estate non si è ancora conclusa, un ospedale si trovi già ad accogliere i primi pazienti è un evento straordinario.

Ma ormai non è raro che l'andamento dell'influenza appaia diverso rispetto alla norma. La stagione 2020-2021 non aveva quasi conosciuto contagi, mentre lo scorso anno a fine marzo abbiamo assistito a un'anomala ripresa dei contagi soprattutto tra bambini e ragazzi. Non ci sarebbe da meravigliarsi, dunque, se anche quest'anno il trend non fosse in linea con quanto accadeva in epoca pre-Covid.

Intanto Federfarma Verona ricorda qualche consiglio utile per potenziare le difese immunitarie: prestare attenzione agli sbalzi di temperatura e mangiare molta frutta e molta verdura. Questi alimenti infatti consentono di fare il pieno di vitamine, in particolare A, B e C, e di sali minerali, nutrienti utili per rafforzare il nostro organismo di fronte ai malanni stagionali. Altra sostanza da non dimenticare è la vitamina D, che contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario. Una buona pratica dunque restano le camminate, anche durante una bella giornata d'inverno e sempre con il giusto grado di protezione solare, per fare il pieno di raggi UV in sicurezza.

Un avvertimento infine per quanto riguarda gli integratori: un mix assunto senza un effettivo bisogno può risultare inutile o addirittura interagire negativamente con eventuali patologie in atto. Meglio quindi chiedere sempre al proprio farmacista e scegliere con lui il prodotto più adatto alle proprie necessità.

L'arma più efficace, in tema di prevenzione, rimane naturalmente il vaccino. Come ogni anno, la campagna vaccinale partirà a ottobre.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.