Influenza o Covid-19? Allo Spallanzani parte la sperimentazione per la diagnosi con il tampone unico

Attraverso un solo prelievo di materiale biologico con il classico tampone naso-faringeo i laboratori saranno in grado di individuare contemporaneamente l’eventuale presenza del Sars-Cov-2 e dei virus dell’influenza. All’Istituto Spallanzani di Roma a breve partirà la sperimentazione: se verrà validata sarà molto utile per discriminare l’origine dei sintomi e controllare in modo più efficace l’andamento delle due epidemie.
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Kevin Ben Alì Zinati 20 Ottobre 2020
* ultima modifica il 20/10/2020

Seppur inconsapevole e involontario, l’influenza è uno degli alleati del Coronavirus. Con l’arrivo della stagione fredda in moltissimi accuseranno sintomi come febbre, tosse e mal di gola e allora, di fronte al termometro, pazienti, medici e pediatri si chiederanno: “ma è influenza o Covid?”. A quel punto s’innescherà l’iter che ormai hai imparato a conoscere: triage telefonico, quarantena o isolamento, tampone. E la confusione farà da megafono alla paura. Per provare a fare un piccolo sgambetto alla pandemia l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma però è pronto a sperimentare il tampone unico in grado di rilevare contemporaneamente l’influenza e l’infezione da Sars-Cov-2. Sta prendendo forma, dunque, quel sistema di doppio monitoraggio che, come ti avevamo raccontato, unirà InfluNet con una vera CovidNet.

Un solo prelievo 

È stato l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, nel corso della videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere, Policlinici universitari e l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù ad annunciare la sperimentazione che verrà messa in atto allo Spallanzani. Attraverso un unico esame, un tampone naso-faringeo, si potrà quindi distinguere non solo la presenza nel tuo organismo dell’infezione da Coronavirus ma anche quella di diverse forme di influenza, sia quella di tipo A sia di tipo B. Un aiuto non da poco se pensi che l’anno scorso ci sarebbero stati quasi 4 milioni e 780mila casi di influenza, di cui 809 gravi e 198 decessi.

L’importanza della distinzione 

In questi mesi abbiamo raccolto diverse voci autorevoli che ci hanno racontato quanto oggi sia determinante mettere in campo tutti gli strumenti utili a differenziare le due patologie. Sì, perché influenza e Covid-19 soprattutto nelle fasi iniziali presentano delle sintomatologie sovrapponibili al punto che possono confondersi tra loro.

La scorsa stagione influenzale ha fatto registrare quasi 4 milioni e 780mila casi di influenza, di cui 809 gravi e 198 decessi

E in questi casi, il libro è già scritto: hai i sintomi, pensi che sia solo una “banale” influenza così magari allenti l’attenzione sulle misure di sicurezza e il contagio di chi ti sta attorno è avvenuto. I “nostri” stessi esperti, per questo, hanno battuto tanto sull’importanza del vaccino che, proteggendo contro il virus dell’influenza, può quantomeno aiutare i medici in fase di diagnosi. Se il vaccino antinfluenzale è più una forma di prevenzione, il tampone unico, qualora la sperimentazione venisse validata, diventerebbe uno strumento fondamentale per differenziare e discriminare l’origine dei sintomi. E quindi per strutturare il percorso migliore ed evitare il diffondersi del contagio.

Fonti | Regione Lazio 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.