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Inquinamento, l’esposizione allo smog aumenta il rischio di malattie mentali

Vivere in un ambiente fortemente inquinato è pericoloso per la salute. Per la prima volta, però, è emerso durante il convegno RespiraMi un altro rischio importante: l’esposizione allo smog aumenta la possibilità di sviluppare depressione, ansia e altre malattie psichiatriche.
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Valentina Rorato 29 Giugno 2022
* ultima modifica il 29/06/2022

Stare all’ aperto e respirare aria pulita fa davvero bene alla salute, soprattutto all’umore. È un dato noto, infatti, che in Canada e in alcune zone degli Stati Uniti i medici di base possono prescrivere passeggiate nel parco. Tutto bellissimo, peccato che la nostra aria, soprattutto qui in Italia, è spesso irrespirabile a causa dell’inquinamento. E pare che l'esposizione cronica allo smog aumenti il pericolo di sviluppare malattie mentali, come la depressione.

Lo ha raccontato un gruppo di esperti riuniti per il Seminario Internazionale RespiraMi: Recent Advances on Air Pollution and Health, organizzato da Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dalla Fondazione Internazionale Menarini, a Milano.

Per la prima volta in Italia uno studio su poco meno di due milioni di persone seguite per otto anni, quantifica l'impatto sulla salute mentale dell'esposizione cronica al particolato fine e ultrafine e dell'inquinamento atmosferico. Per ogni incremento di circa 1 microgrammo per metro cubo nella esposizione a particolato fine (PM2.5), il rischio di depressione aumenta del 13%, quello di disturbi d'ansia del 9%, di schizofrenia del 7%, soprattutto nella fascia di età fra 30 e 64 anni.

Insomma, lo smog non mette a rischio solo le vie respiratorie, ma anche il benessere mentale. È stata evidenziata anche la correlazione fra la presenza di smog e l'incremento nelle prescrizioni di antipsicotici, antidepressivi e stabilizzanti dell'umore che crescono fino al 4%. Quando la qualità dell'aria urbana è più scarsa aumenta anche il rischio di un peggioramento delle malattie psichiatriche già esistenti: uno studio condotto in Italia su pazienti con depressione bipolare dimostra che nei giorni di particolato atmosferico elevato la probabilità di ricoveri per un episodio maniacale può quasi quadruplicare.

Secondo Sergio Harari, co-presidente del seminario e direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia, presso l’Ospedale San Giuseppe MultiMedica di Milano, questi sono dati “preoccupanti” legati agli “effetti nel lungo termine dell'inquinamento, che indicano come lo smog sia un concreto pericolo non solo per cuore e polmoni, ma anche per il cervello”. Lo smog, ha proseguito l’esperto, “può cioè essere tossico sul funzionamento cerebrale al punto da provocare anche patologie psichiatriche, probabilmente attraverso un incremento dell'infiammazione generale o per un'alterazione delle difese antiossidanti”.

E i bambini? “Sappiamo, per esempio, che i livelli di esposizione all'inquinamento atmosferico correlano con le capacità in test matematici e di linguaggio. Al contrario gli spazi verdi nella scuola e nell'ambiente circostante aiutano l'apprendimento, portando a un miglioramento dello sviluppo cognitivo”, ha spiegato Pier Mannuccio Mannucci, professore emerito di Medicina Interna preso l’Università degli Studi di Milano ed il Policlinico di Milano.

Questi i dati preliminari raccolti in Italia su poco più di 2.5 milioni di cittadini di Roma, Torino e Bologna. Si confermano anche gli effetti negativi dell'esposizione allo smog durante la gravidanza: bassi ma costanti livelli di inquinamento comportano un aumento della probabilità di complicanze durante la gestazione e al momento del parto.

Fonte | RespiraMi; Ansa

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