Inseminazione artificiale: come funziona la forma meno invasiva di procreazione assistita

Tra le varie tecniche di PMA, ossia di procreazione medico assistita (per intenderci quelle tecniche che puntano ad iniziare una gravidanza ma senza il rapporto sessuale e con l’ausilio invece di tecniche mediche), è sicuramente la più leggera e meno invasiva. Cerchiamo di capire come funziona e come si effettua.
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Valentina Danesi 17 Agosto 2021
* ultima modifica il 23/08/2022

Ci sono diverse ragioni per cui una coppia non riesce ad avere figli. Una di queste riguarda l'età avanzata, dal momento che oggi si tende a rimandare l'aspetto genitoriale per questioni che spesso sono legate a stabilità economica e lavorativa. Se a questi problemi aggiungiamo anche la possibile presenza di patologie che minano il concepimento, oppure l'eccesso di stress che non favorisce una gravidanza, ci rendiamo conto di quanto possa essere complicato riuscire ad avere un figlio. Esistono però alcune tecniche di procreazione assistita che possono aiutare le coppie nella ricerca di una gravidanza. In questo articolo ne vedremo una tra le più semplici e le meno invasive: l'inseminazione artificiale.

inseminazione artificiale

Cos’è

L'inseminazione artificiale rientra nelle tecniche di procreazione medicalmente assistita, abbreviata in Pma. Si tratta però della modalità meno invasiva e di quella più semplice da realizzare, dal momento che "imita" il processo di fecondazione naturale. 

Ma diamo un’occhiata a quali possono essere le varie tecniche di inseminazione disponibili. O meglio, vediamo insieme in cosa si differenziano: il discrimine è dove viene rilasciato il liquido seminale, che, ricordiamolo, non viene prelevato in toto, subisce una selezione che permette di acquisirne solo le parti migliori e più funzionali. Ci sono:

  • Inseminazione intrauterina (IUI): gli spermatozoi vengono rilasciati esattamente e direttamente nell’utero;
  • Inseminazione intracervicale (ICI): gli spermatozoi vengono messi nel canale cervicale;
  • Inseminazione intraperitoneale (IPI): il liquido seminale viene inserito tra il retto e la parete posteriore dell’utero;
  • Inseminazione in tube (ITI):  il liquido seminale viene inserito direttamente nelle tube, grazie all’uso di un catetere guidato attraverso un'ecografia

Dobbiamo, però, fare anche una seconda distinzione in base a chi “fornisce” il liquido:

  • inseminazione coniugale (IAC) o omologa: ovulo e spermatozoi sono entrambi della coppia che si sta sottoponendo alla procedura;
  • inseminazione artificiale da donatore (IAD) o eterologa: in questo caso il liquido seminale proviene da una banca del seme e sappi che di solito si effettua in situazioni di quantità insufficiente o bassa motilità degli spermatozoi.

Quando è indicata

L'inseminazione artificiale è indicata in caso di:

  • sterilità a cui non si riesce ad attribuire una causa specifica
  • alterazioni di tube o cervice
  • bassa motilità degli spermatozoi o presenza esigua quindi con difficoltà a raggiungere l’utero
  • difficoltà nell’atto sessuale come frequente impotenza
  • disfunzioni

Come si esegue 

Innanzitutto è importante dire che si svolge in ambulatorio. Quindi non aver paura di ritrovarti in una sala operatoria. È una tecnica poco invasiva e per nulla dolorosa. Vediamo le diverse fasi:

  1. Si parte con la stimolazione all’ovulazione grazie a dei farmaci che dovrai assumere più o meno a partire dal secondo o terzo giorno del ciclo mestruale. Questo perché l’inseminazione artificiale ricrea passo passo gli step “tradizionali” di una gravidanza ed è quindi necessario aiutare le ovaie a produrre più di un follicolo. Il tutto verrà eseguito sotto stretto controllo medico e di solito si aspetterà che i follicoli raggiungano i 18 mm.
  2. Viene poi preparato il liquido seminale che, raccolto tramite masturbazione dopo qualche giorno di astinenza, verrà selezionato in laboratorio per prelevarne solo la parte più funzionale.
  3. Dopo che è stato somministrato alla donna l’hCG, devono trascorrere al massimo 36 ore prima dell'inseminazione vera e propria, durante la quale si deposita, tramite una piccola cannula, lo sperma in una delle zone che ti abbiamo descritto nei paragrafi precedenti.

Il processo è molto semplice perché si tratta di un inserimento. Non provoca dolore ed è molto simile ad una normale visita ginecologica. Dopo due settimane circa si valuta il successo verificando il dosaggio nel plasma, ossia nel sangue, di β-hCG. È bene che tu sappia che nella fase della preparazione dovrai sottoporti a diversi controlli ecografici e dosaggi ormonali, proprio per verificare che tutto stia procedendo nel modo giusto. Non solo ma affinché si possa diagnosticare con certezza una difficoltà nel concepimento, devono trascorrere tra i 12 e i 24 mesi in cui vi siano stati rapporti sessuali frequenti e mirati a una gravidanza.

Fonte| ISS 

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