Grilli fritti, farina di bachi di seta, spiedini di cavallette. Mentre stai leggendo queste righe ti potrebbe essere venuto il voltastomaco. Eppure gli insetti fanno parte della dieta di almeno 2 miliardi di persone nel mondo. Per 4 italiani su 10 rappresentano il cibo del futuro, anche se in molti fanno ancora fatica a vedere questa pietanza sui propri piatti. Ebbene, oltre ad essere un alimento decisamente più sostenibile dal punto di vista ambientale rispetto alla carne e al pesce, gli insetti si rivelano dotati di proprietà nutrizionali interessanti.
Uno studio condotto dai ricercatori della facoltà di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali dell'Università di Teramo (in Abruzzo) ha messo in evidenza che gli insetti commestibili sono una potenziale ricca fonte di antiossidanti. Gli esperti hanno analizzato 14 varietà di insetti edibili, la cui capacità antiossidante è stata confrontata con quella di altri alimenti. Risultato: il baco da seta, la cicala gigante e il bruco africano hanno fino al doppio dei valori antiossidanti dell’olio di oliva, cavallette e grilli fino a cinque volte di più rispetto al succo d'arancia fresco.
Attenzione, però. Lo studio sugli insetti è stato condotto in vitro ed è quindi relativo all'effetto antiossidante dell'estratto di acqua e liposolubili ottenuto da ciascun insetto. Adesso ulteriori ricerche dovranno verificare l'effettiva biodisponibilità degli antiossidanti e valutare che cosa succede nell'organismo umano dopo aver mangiato gli insetti.
Fonte | "Antioxidant Activities in vitro of Water and Liposoluble Extracts Obtained by Different Species of Edible Insects and Invertebrates" pubblicato su Frontiers in Nutrition and Sustainable Diets il 15 luglio 2019.