La spedizione dei 300 è partita. No, non si tratta del film sui soldati spartani, ma di una missione pacifica. Come ricorderai, a fine marzo il Dipartimento della Protezione Civile ha lanciato l'appello "Medici per Covid" per aumentare il personale sanitario nel Nord Italia. Le domande sono state quasi 8mila e questo ci ha dimostrato come fare il medico sia una scelta di vita che va oltre il lavoro. Pensa che in questo caso si tratta di un impegno di volontariato con rimborso spese. Per farci raccontare le motivazioni che spingono a partire ho sentito uno dei 300 medici scelti, il dottor Enrico Russolillo, che è partito da Napoli alla volta di Torino.
Cosa l'ha spinta a mandare la domanda?
Quando è uscito il bando mi sentivo inutile da un po' perché il mio ospedale ha rallentato molto i ritmi. E c'era un'atmosfera da cowboys assediati dagli indiani, con i nemici nascosti che potevano attaccare da un momento all'altro. Ho inviato la domanda pensando anche alle difficoltà dei colleghi al Nord. Non immaginavo che mi avrebbero scelto.
Quando ha saputo dove sarebbe andato?
La prima convocazione era per l'Emilia Romagna. Una volta a Roma, però, dove abbiamo fatto tutti il tampone, c'è stato un collega diretto al Piemonte che ha chiesto di andare in Emilia. Per me era importante andare dovunque ci fosse bisogno, ho accettato di fare a cambio.
Per me era importante andare dovunque ci fosse bisogno
Ha sentito le istituzioni vicine in un momento come questo?
A Roma è stata molto importante per me la riunione con Borrelli e il suo vice per i problemi medici Federighi: mi sono sentito accolto. Ho incontrato poi anche il ministro Boccia e, a Torino, il sindaco e il presidente della Regione.
Di che cosa si sta occupando in questi giorni?
Lavoro a Torino in un Covid center per i malati "meno gravi", o meglio coloro che non sono da intubare o peggio non sono in grado di essere intubati. Si tratta soprattutto di pazienti anziani, con patologie preesistenti più o meno gravi.
Che impatto ha avuto con la nuova sede?
Ho trovato colleghi felici del mio arrivo, medici bravi che hanno valorizzato le mie capacità, insegnandomi anche cose nuove. La missione durerà tre settimane, eventualmente allungabili. Ma la situazione è in divenire, quindi vedremo. Intanto cerco di non ammalarmi.