L’ipersonnia è una condizione di eccessiva sonnolenza diurna che spesso ostacola il normale svolgimento della vita quotidiana di chi ne soffre.
A tutti capita di trascorrere dei periodi in cui ci sentiamo sempre eccessivamente stanchi. Magari la mattina, quando non riesci ad aprire gli occhi in metropolitana oppure in ufficio, dove non pensi ad altro che al momento in cui potrai buttarti sul divano a dormicchiare.
Per alcune persone però questa sensazione non si traduce in semplice stanchezza passeggera. Per loro, combattere contro questa costante sonnolenza è un’attività molto dispendiosa a livello fisico e psicologico e, soprattutto, rappresenta uno sforzo totalmente inutile. È possibile che non ne siano nemmeno consapevoli, perché non sempre ce ne si accorge nell’immediato, tuttavia la causa di questa condizione potrebbe essere riconducibile, appunto, a una forma di ipersonnia.
Questo disturbo non è un problema unico e specifico ma racchiude in sé tutta una serie di disturbi cronici del sonno che possono variare sulla base di diversi aspetti e cause. Il fattore che più caratterizza questa condizione è il fatto che un sonno irresistibile si presenta in situazioni in cui normalmente non dovrebbe sopraggiungere, ad esempio nel corso di una conversazione o di un pasto.
Condizioni quindi che hanno un impatto importante sulla qualità di vita, in generale, di un individuo ma anche sulle sue prestazioni cognitive e motorie. Le ipersonnie infatti possono provocare allucinazioni, perdita di memoria, ansia e affaticamento tanto fisico quanto mentale.
Esistono due tipi di ipersonnia: le ipersonnie primarie, sotto cui rientrano delle vere e proprie patologie e poi quelle secondarie, legate cioè ad altre cause.
Esistono ipersonnie primarie e secondarie. Quelle primarie riguardano disturbi del sonno nello specifico, che quindi vanno gestiti come problematiche a sé stanti, mentre quelle secondarie sono provocate da fattori esterni come ad esempio l’assunzione di farmaci o altri disturbi a livello psichico.
Le persone che soffrono di ipersonnia, come ti ho anticipato prima, hanno grosse difficoltà a star sveglie durante il giorno e rischiano di addormentarsi in situazione dove sarebbe sconveniente o pericoloso farlo, come durante un pasto, in una conversazione oppure mentre sono alla guida.
Tra gli altri sintomi puoi riconoscere:
Considera che i primi segnali dell'ipersonnia compaiono generalmente durante l'adolescenza sebbene possano insorgere anche prima o dopo, fino all'età adulta.
Come ti dicevo prima, le cause dell'ipersonnia possono variare in base al tipo di disturbo di cui si parla. Dietro alle ipersonnie primarie, per esempio, vi sono disturbi specifici del sonno come la narcolessia, l'ipersonnia dioaptica o la sindrome di Kleine-Levin.
Se invece si tratta di un'ipersonnia secondaria, tra le cause puoi pensare a disturbi medici, traumi cranici o patologie come il Parkinson e l'Alzheimer o patologie genetiche, l'utilizzo di farmaci o anche la presenza di disturbi psichiatrici, come la depressione.
Ti ho detto che l’ipersonnia consiste in una serie di disturbi diversi con le proprie caratteristiche. La diagnosi può essere effettuata tramite polisonnografia, con un test multiplo della latenza del sonno positivo, ovvero un esame diagnostico per valutare il tempo impiegato per addormentarsi oppure attraverso la scala di Epworth: si tratta di una misurazione della sonnolenza diurna.
Il problema principale, però, non è tanto l’esecuzione di una diagnosi mirata, quanto il fatto che spesso le ipersonnie non vengono riconosciute subito, ma anzi sono facilmente confuse con disturbi del comportamento, eccessiva pigrizia, problemi di tipo psichiatrico. Di conseguenza la diagnosi spesso fatica ad arrivare, e il risultato è un ritardo nella cura con un conseguente progressivo aggravarsi dei sintomi.
Trattare le ipersonnie significa intervenire in modo diretto per risolvere le condizioni che le hanno scatenate. I farmaci principali utilizzati appartengono alla categoria degli stimolanti e sono principalmente il modafinil, la desamfetamina e il metilfenidato.
Siccome però, hai visto, non sono sempre facili di individuare (o presenti) è importante ricordare che le ipersonnie possono essere affrontate anche modificando il proprio stile di vita. Significa non fare troppo tardi la sera e cercare di andare a letto alla stessa ora, evitare l'suo di alcolici e di caffeina oltre ade evitare di restare svegli lungo la notte per lavorare o guardare la televisione.
Fonte | Associazione Italiana Narcolettici e Ipersonni
(Articolo scritto da Sara Del Dot il 12 marzo 2019
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 28 giugno 2023)